Con “Diamoci del tu” e “Di amore e distanza” cala il sipario sulla LXI Città Spettacolo
La 41 edizione di Rassegna Benevento Città Spettacolo si è conclusa domenica 30 agosto, e tra le manifestazioni che si sono tenute, parleremo di due alle quali, vista la contemporaneità degli eventi, ci è stato possibile assistere:”Diamoci del tu”, con Gaia De Laurentis e Pietro Longhi e “Di amore e distanza”, con Assurd.
La prima performance, tenutasi presso l’Hortus Conclusus, ha avuto come fulcro, l’amore, intorno al quale girano sempre le nostre vite e quelle dei due protagonisti: David e Lucy.
Norm Foster, l’autore, ci presenta uno scrittore romanziere, David Kilbride, di grande fama, e la sua governante, Lucy Hopperstaad, di origine norvegese, silenziosamente vicina a lui da ben 28 anni.
In una sera, con una forte pioggia scrosciante, lo scrittore si accorge di non sapere quasi nulla della sua domestica. La curiosità lo spinge al punto che vuole approfondire ogni aspetto della vita di Lucy, ponendo così rimedio ad una sua grande ignoranza.
Nel porre le domande, David si accorge che la governante si ritrae e non comprende il perché di tanto inaspettato interesse, affermando, anche, che non può fare, al suo datore di lavoro, delle confidenze così intime, relative ai suoi amori.
Di qui, David, per mettere la governante a suo agio, le dice appunto “diamoci del tu”, per approfondirne la conoscenza, al punto che Lucy gli rivelerà di aver avuto due amori: il primo di nome Michel, pugile di professione, conosciuto in casa di una sua amica, che ha lasciato, proprio per la sua attività, mentre il secondo è David.
Il romanziere, però, dopo questa rivelazione, non sembra essere stato proprio toccato e, a conclusione del dialogo, ritorneranno a darsi del lei, come se nulla gli avesse confessato la sua governante.
Bravissimi nell’interpretazione i due attori, che, sulle scene di Luigia Battani, hanno indossato i costumi di Lucia Mariani, il tutto con la regia di Enrico Maria Lamanna.
Il ringraziamento, seguito alla fine dello spettacolo è stato molto sincero: Gaia De Laurentis si è dimostrata molto felice per avare potuto portare in tempo di Covid-19, in giro, una commedia brillante, che abbiamo visto ricca di humor, con uno sguardo penetrante nella vita.
I Giardini del Teatro De Simone hanno invece ospitato, Assurd, un duo musicale, composto da Cristina Vetrone, organettista e cantautrice, e Lorella Monti, cantante e percussionista del tamburo a cornice.
Due grandi artiste, che hanno collaborato con grandi compagnie, si sono esibite nei maggiori teatri di tutto il mondo.
Il gruppo, costituitosi nel 1993, ancora oggi porta avanti il suo discorso di “innovazione”, così come ce lo spiega Cristina Vetrone, pianista ed autrice di gran parte dei brani presentati. Ella ha ascoltato i canti popolari e ha trascritto, nelle sue canzoni, le stesse sensazioni, le stesse emozioni che ha provato nel momento in cui le ha ascoltate.
Non a caso, il concerto si chiama “Di amore e distanza”. Infatti, in Pulcinella, Ninna nanna, Tarantella di Monte Sant’Angelo, Lucciola, l’Unificazione, Serenata e ‘Mmaculata, sentiamo il sapore dell’antico, rivisitato in chiave attuale.
In tutte le canzoni, vi è un piccolo vissuto, sia esso autobiografico o no, come per ”‘Mmaculatella”, dedicata alla zia, bravissima cuoca, che emigrò negli Usa portandosi dietro tantissime pentole e riuscendo poi ad aprire a Brooklyn, una pasticceria italiana, divenuta nel tempo rinomatissima.
La performance si è svolta, come in un clima informale, in una serata estiva, in un giardino stupendo, fra amici, che si conoscono da tempo e che si sono ritrovati insieme.
Per deliziare gli ospiti, non poteva mancare una magnifica interpretazione della famosissima “Tammuriata nera”, con la quale Cristina ha detto di volerci lasciare in allegria.
I ringraziamenti di Renato Giordano sono stati sinceri ed oltre modo affettuosi, considerata la sua ultradecennale amicizia con Cristina Vetrone, senza per questo trascurare la bella voce di Lorella Monti, che ha, pazientemente, atteso vicino ad una stufa di emergenza, che la pelle dei tamburi, divenuta molle per l’umidità, si asciugasse, per regalarci una splendida esecuzione.
Giordano ha quindi ammesso di aver concluso, con questo concerto, in bellezza, la sua direzione della rassegna, per questo anno, anticipando il dubbio sulla quella per il prossimo.
Maria Varricchio