Pensiero stupendo…
Tre brevi considerazioni su problemi in città che in queste settimane hanno tenuto banco: i pini al Viale degli Atlantici, le bici lungo Corso Garibaldi ed in ultimo “l’affare” delle demolizioni e ricostruzioni degli edifici scolastici.
Su quest’ultimo punto non credo sia un “affare”, fino a prova contraria, se tutto fatto a norma. Giudicarlo tale a prescindere lede la Costituzione ed è già una sentenza passata in giudicato. Credo che sia più conveniente abbattere edifici obsoleti (non quello dell’ex INPS), come molti di quelli scolastici, che metterli a norma antisismica e ecologica. Fine.
Sui pini di Viale degli Atlantici a nessuno è venuta la voglia pazza di abbatterli, mai più che mai a me che da decenni li guardo e li attraverso quotidianamente. Sarebbe da pazzi pensare alla volontà del Sindaco di determinare la loro morte. Quella del sindaco è una tutela per un eventuale responsabilità penale che, com’è noto, è personale e non delegabile. Chiamatela come volete questa considerazione (anche in dialetto….) ma credo che ognuno di noi non si assumerebbe questo rischio.
Credo che il Sindaco sia stato più che onesto nell’ammettere che si sarebbe attenuto alle determinazioni scritte dagli esperti, chiamati dai vari comitati dell’ennesimo NO, a verificare lo status di quegli alberi. Con tra le mani una dichiarazione di eccezionale valore di esperti alla fine quella responsabilità non sarebbe più sua e gli fornirebbe motivo probante in caso di chiamata in giudizio. Ed era quello il suo pensiero: non già stupendo (Patty Pravo) ma semplicemente umano.
Lascio in chiusura qualche rigo alla bici. Non comprendo l’accanimento posto in essere dai cicloamatori di “passare per forza” su quel decumano. E’ nata come “isola pedonale” (checche se ne dica) e tale deve rimanere. Il passaggio delle bici rientra in un progetto di mobilità complessivo e solo allora si potrebbe intervenire. Ma, e c’è un ma, recentemente la pandemia lo ha rafforzato, che al di la di tutte le soluzioni, che a far prevalere un pensiero, sia esso stupendo o meno, è sempre e solo quello di un sindaco, che con una semplice ordinanza di divieto, può interdire alle bici di passeggiare per il Corso.
Codice della strada e tutt’altre norme di fronte ad una determinazione più restrittiva alla fine quel divieto è inattaccabile anche davanti al Tar…. credo.
Geppino Presta