Sant’Agata de’ Goti: l’ingenuità dell’opposizione
Vale la pena perdere alcuni minuti per alcune domande sulla vicenda Sant’Agata de’ Goti.
In premessa è d’obbligo sottolineare che in questa vicenda il PD e soprattutto il suo segretario provinciale, già sindaco della cittadina, sta manifestando tutta la sua pochezza politica ed intellettuale.
Lo scarica barile della non iscrizione al partito della sindaca in primo luogo. Una candidatura nata per continuare un esercizio di potere da parte proprio del suo predecessore. Sicuramente la Giovannina non è salita al trono saticulano motu proprio, ma scelta, voluta e sostenuta dal Pd che aveva in aula la maggioranza. E questo è un dato di fatto.
Ma il motivo della sua defenestrazione sembra non essere stato compreso o motivato se non superficialmente anche nell’atto notarile.
Non sarà questa la sede dove evidenziare il motivo di dissenso tra sindaco e maggioranza, non sarà questa la sede per spiattellare le resistenze della Giovannina alle richieste dei consiglieri di maggioranza.
Domande che avrebbero dovuto porsi i consiglieri di minoranza, che imberbi e poco politici hanno avallato quella decisione dei consiglieri del PD.
Cosa ha negato a questi ultimi la Sindaca? Perché ha detto NO alle richieste della maggioranza.
Ecco su queste richieste il gruppo di minoranza avrebbe dovuto fermarsi e non correre dal notaio a firmare l’atto di sfiducia, ma cercare di portare il tutto nell’aula consiliare. Si è arrivato a questa determinazione proprio per evitare il dibattito in aula.
Non lo si è capito (questo è forse il motivo) o se si era perfettamente consapevoli perché si sono aggregati ai dissidenti del PD?
In politica secondo la logica (sì, perché esiste) oltre che per prassi scritta l’opposizione fa il contrario di quello che fa la maggioranza, non già per partito preso ma per logica, e questa era ed è una di quelle occasioni dove la logica doveva essere messa in campo.
Forse avrebbero fatto più bella figura. Forse c’entrano poco i sottobanco chiacchiericci in vista delle regionali, forse centrano ancora meno i vari salti della quaglia in vista di quella competizione.
Sta di fatto che la Giovannina è stata fatta fuori per i NO più volti espressi.
Chiedetevi del perché di quei NO e avrete la risposta, cari consiglieri di opposizione.
Geppino Presta
PS: all’ex sindaca la mia affettuosa chiamata per nome vuole essere solo un motivo di partecipazione e approvazione a quei NO. La polirtica è l’arte del compromesso ma non sempre si può scendere e perdere dignità.
I NO, caro Geppino, non li ha pubblicati nessuno, non li ha resi noti neanche la ex sindaca quando, chiamata in questura per dare spiegazione rispetto ad una sua pesante affermazione che poteva avere risvolti penali, si è limitata a dire che gli “ineccettabili compromessi” erano di natura politica. Se tu conosci i NO perché non li hai pubblicati? L’opposizione, peraltro non determinante nell’aderire alla iniziatita di defenestrazione della sindaca, ha fatto soltanto il suo gioco per pervenire ad elezioni anticipate nella speranza di diventare maggioranza rispetto ad un Pd che, come ha osservato lo stesso Mongillo, non ha a Sant’Agata, finora, alternative valide. Anche quando Renzi ha defenestrato Marino del suo stesso partito, ha avuto l’adesione, in questo caso determinante, delle opposizioni, e non perché queste fossero complici di Renzi.
Caro il mio piddieno Il mio intervento era solo per evidenziare la poca attenzione dei consiglieri di minoranza in questa vicenda. Per mesi, forse dallo scorso autunno le cronache provenienti da quella cittadina hanno evidenziato i problematici rapporti tra consiglieri di maggioranza e sindaci. Il mio intervento è stato un semplice ed evidente rimprovero ad una minoranza che in questi mesi ha taciuto, e mai chiesto impavida chiarezza. Si è accodata , in modo illogico, al codazzo dei consiglieri di maggioranza. Logica avrebbe voluto che quantomeno si astenessoro dal supportare quel documento notarile, tant’è che quelle firme sono state poi esaltate dai proponenti. Ma è che forse dietro quelle firme, e lo vedremo a settembre coi salti della quaglia. Non con orgoglio, ma semplicemente giornalisticamente parlando, non posso che sottolineare che anche la sezione del PCI di Sant’Agata si è espressa allo stesso modo.