“Con l’alta capacità, le aree interne cambieranno profondissimamente”, ha assicurato Delrio
Dopo aver imboccato la prima canna, quella che conduce a Ponte delle Tavole, della galleria Avellola, alle 11,52 del 29 luglio 2018, la neosenatrice, Danila De Lucia, posta sulla sua pagina facebook una foto così descritta: “Non è la foto che è scura. E’ la galleria Avellola che è al buio”.
Chi scrive, allora suo amico facebook, osservò che inconvenienti di questo tipo capitano ovunque (infatti la sera di quel giorno la galleria era già illuminata), ma fece anche rilevare che Del Basso De Caro, quando era sottosegretario alle Infrastrutture, aveva fatto ristrutturare quella canna, per evitare le infiltrazioni di acqua manifestatesi 30 anni prima, con conseguente crollo di calcestruzzo.
Quella che, per lei, era una constatazione dello stato in cui si presentava la galleria, come ebbe a precisare successivamente nel dibattito sviluppatosi sulla sua pagina, manifestava invece, come chi scrive ebbe a farle notare, una malcelata ironia sull’efficacia della ristrutturazione.
Diversi suoi sostenitori, poco informati e che certamente masticavano poco di politica, ebbero la pretesa di dare addosso a chi scrive, ricorrendo anche ad un linguaggio poco corretto, rispetto soprattutto alla portata delle infrastrutture che, varate dai precedenti governi di centro sinistra, sarebbero state avviate a realizzazione di lì a qualche anno. Ovviamente, in mancanza di una forza delle idee, alcuni di questi sostenitori fecero ricorso ad un linguaggio piuttosto spinto.
Qualcuno scrisse testualmente: “Eliminata infiltrazione d’acqua? Che bugia. L’acqua che sgorga, è stata solo incanalata ai lati della galleria, ecco perché è stata ridotta da due a una corsia”. Che grande rivelazione! Questo tizio voleva l’eliminazione della sorgente. Un altro disse: “facciamoci due risate, funziona ancora la barzelletta dei grandi lavori a Benevento mai visti”. Quest’altro tizio consigliò, con la stessa ironia, una sostenitrice della senatrice: “invece di polemizzare ringrazia per i 3 miliardi….ma come diceva Totò chi li ha visti mai???”.
Però, nella conferenza stampa di fine anno, tenuta dalle senatrici Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi, quest’ultima annuncia, con enfasi, che grazie al loro intervento erano stati appostati, nella manovra, finanziamenti per le infrastrutture nel Sannio, intestandosi la realizzazione del 3° e 4° lotto dell’Alta Capacità NA-BA, e di altre opere stradali, come ebbe a denunciare, in un primo momento, Del Basso De Caro nel corso dell’incontro, disertato dai 5 Stelle, con la deputazione locale, tenuto dal sindaco il 18 gennaio.
Questo impossessamento della iniziativa altrui, si chiama, nel codice penale, appropriazione indebita, ha denunciato Del Basso De Caro, la sera del 14 febbraio, nella sala Vergineo del Museo del Sannio, quando, insieme a Graziano Delrio, attuale capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati e Ministro alle Infrastrutture nei governi Renzi e Gentiloni, ha richiamato l’attenzione sull’importanza delle Primarie e sul voto in favore di Maurizio Martina, per la elezione del segretario del Pd.
Su questo aspetto, bisogna fare una operazione verità, ad avviso di Del Basso De Caro. Ma, per i cittadini del Sannio, scevri di quella faziosità, più che di ignoranza, nella quale si sono distinti i sostenitori della senatrice De Lucia, l’Alta Capacità ferroviaria NA-BA, in cui i detrattori del Pd non credevano, il raddoppio della Telesina, che presto andrà in cantiere, il completamento della Fortorina, della fondo Valle Vitulanese e della fondo Valle Isclero, portano il nome del deputato dem, che, delegato dal “suo” ministro Delrio, il 28 febbraio dell’anno scorso, 4 giorni prima del voto, ha fatto assegnare dal Cipe altri fondi, compresi i 50 milioni per la realizzazione della galleria Baselice-Foiano in Valfortore, in aggiunta al primo finanziamento di 175 milioni, stanziati perla Fortorina.
E’ strano che la deputazione locale pentastellata rivendichi a sé la realizzazione di tali opere, quando invece il M5S sta bloccando la realizzazione di infrastrutture in tutta Italia, a dire di Del Basso De Caro, il quale ha ricordato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che in Commissione Lavori Pubblici del Senato, con il concorso della senatrice Sabrina Ricciardi, il Movimento stava bloccando la tratta Apice-Orsara dell’Alta Capacità, della quale, meno male, era stata già espletata la gara.
Il ministro delle Infrastrutture, il pentastellato Toninelli, nel portare infatti avanti questo disegno, ma anche per non perdere il sostegno elettorale dei NoTav, che prima di essere elettori dei 5 Stelle, sono No Tav, agita uno studio costi e benefici sulla Tav, secondo il quale la realizzazione della Torino-Lione farebbe perdere 7 miliardi. Questo studio contrasta con quello affidato a Marco Ponti, un professore sempre favorevole a strade e autostrade e contrario alle ferrovie, la cui attendibilità non è da mettere in dubbio, poiché il precedente governo, nominando Ponti a presidente della commissione Tav – ha ironizzato Del Basso De Caro – è come se avesse scelto il conte Dracula a presidente dell’Avis.
Il Ministero delle Infrastrutture, nei governi di centri sinistra, si è sempre avvalso di bravi tecnici, ha ricordato poi Graziano Delrio, nel ribadire il concetto di Del Basso De Caro. Convinto che quando si attraggono investimenti, si crea occupazione e ricchezza, Delrio, rivolto al pubblico, ha detto: avete sentito parlare del modello Milano? Ebbene, nel capoluogo lombardo, un’azienda solida ha costruito grattacieli e un centro direzionale. L’azienda dei trasporti di quella città funziona benissimo. L’ATM, infatti, assumerà 1.000 persone nei prossimi due anni, ed avendo maturato competenze nel suo settore, ha vinto la gara per il trasporto pubblico di Copenaghen.
“Con l’Alta Capacità e le infrastrutture che saranno realizzate, le aree interne di questa regione cambieranno profondissimamente. Ve lo assicuro”, ha affermato Delrio, al quale, aveva sottolineato Del Basso De Caro, i cittadini del Sannio devono essere grati, per aver finanziato le suddette opere.
Delrio, infatti, per dare credibilità alla sua rassicurazione, ammesso che ce ne fosse stato bisogno, ha detto: “Non potete immaginare come sia cambiata la vita a Torino, a Milano e in Emilia con la realizzazione dell’alta velocità, cosa che accadrà anche qui da voi, perché Napoli e Bari sono gradi città, piene di attrazioni”. In particolare, ha riferito quel che si è verificato a Reggio Emilia, con la realizzazione, quando lui era sindaco, di una nuova stazione. “Moretti (allora a.d. delle Ferrovie – ndr), che non credeva in quest’opera (“cosa vuoi che serva questa stazione dal momento che da Bologna a Milano si va in un’ora?”), tuttavia, mi ha detto: siccome mi hai rotto le scatole, adesso metterò su questa linea più treni. Sapete quanti treni passano adesso per quella stazione? 54, in poco più di 3 anni”, ha riferito con soddisfazione Delrio. Insomma, “l’offerta stimola la domanda”, ha affermato l’ex ministro, nel senso che fa crescere il pendolarismo. E, sempre a sostegno della sua rassicurazione, proseguendo nel suo dire, ha ricordato come sia cambiata Afragola, dopo la realizzazione della nuova stazione (per potenziare la quale, Rfi, avuta in gestione la ferrovia della Valle Caudina, che attraversa Afragola, ne riqualificherà la linea – ndr), un’opera, quella della stazione, che ha cambiato completamente il traffico tra Reggio Calabria e Roma. Infatti, si impiegano 4,50 ore rispetto alle precedenti 7 ore.
Delrio, in conclusione del suo intervento, ha chiesto sostegno per Maurizio Martina, augurandosi che alle primarie vi sia la partecipazione di un milione di persone, una partecipazione notevolissima, se messa a confronto con gli 11.000 voti ottenuti, nelle primarie della Lega, da Salvini, il ministro degli Interni dell’attuale che, “in 9 mesi ha fatto perdere 78.000 posti di lavoro, rispetto a 1.200.000 creati da noi” e che, “per finanziare le promesse, ha fatto 50 miliardi di debiti”, sicché, “chi verrà dopo, partirà da meno 50 milioni”.
Giuseppe di Gioia
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