A proposito dell’ospedale di Cerreto Sannita
Il Dott. Ceniccola, in merito alle richieste di riapertura anche dell’ospedale di Cerreto Sannita per aumentare nel Sannio il numero dei posti letto necessari a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, ricorda il silenzio di quanti passivamente accettarono la chiusura di quella struttura sanitaria, disposta dall’allora governatore regionale Bassolino.
Apprendo dalla stampa che molti si affannano in questi giorni “tristi e bui” per chiedere la riapertura dell’ospedale di Cerreto Sannita e, senza fare polemica, una domanda nasce spontanea: dove erano i strenui difensori del cosiddetto “diritto alla salute” quando il succitato ospedale veniva chiuso dal Governatore Bassolino? E per dovere di cronaca, non posso non ricordare la lettera aperta che, in qualità di Responsabile Enti Locali-Forza Italia, inviai in data 12 novembre 2008 a tutti gli amministratori locali e regionali qualche giorno prima dell’approvazione del piano ospedaliero della Campania che prevedeva la chiusura del nostro nosocomio per ripianare il deficit sanitario.
In poche parole, in quella lettera aperta io chiedevo a voce alta:
– perché non sono state recepite dal Governatore Bassolino le proposte e le indicazioni del Direttore Generale dell’ASL BN1 e del Direttore Generale dell’azienda ospedaliera “G.Rummo” di Benevento?
– perché non sono stati consultati gli Ordini dei Medici della Campania (così come è previsto dalla Legge) nella definizione della delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera campana?
– perché la struttura ospedaliera dell’Alta Irpinia e dell’intera provincia di Avellino è rimasta pressoché inalterata, a cominciare dai presidi ospedalieri di Bisaccia e di Sant’Angelo dei Lombardi che nel piano di rientro presentato in bozza al governo nazionale erano destinati alla chiusura ed al ridimensionamento?
– perché il nosocomio zonale “Guglielmo” di Bisaccia che doveva essere chiuso diventerà ospedale del territorio con 10 posti di chirurgia, 20 di medicina, 30 di lungodegenza ed altri 4 per l’unità di crisi di primo intervento, per la stabilizzazione del paziente e l’eventuale trasferimento presso strutture maggiormente attrezzate?
– perché il nosocomio zonale santangiolese “Criscuoli” che doveva essere ridimensionato si arricchisce e diventerà un ospedale specialistico a funzione riabilitativa con annesso servizio di emergenza, con 96 posti letto per la riabilitazione, altri 15 per la riabilitazione neuromotoria, 10 di medicina ed altri 10 di chirurgia?
– chi ha fatto cambiare idea nello spazio di qualche giorno al Governatore Bassolino e all’Assessore demitiano Montemarano?
Si trattava di alcune domande semplici e facili che furono lasciate cadere nel vuoto e nessuno dei sindaci della valle telesina ebbe il tempo e la forza di riprenderle e rilanciarle per impedire la chiusura dell’ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita. Oggi, gli stessi personaggi che 12 anni addietro si sono voltati dall’altra parte quando veniva consumata un’autentica “porcata” ai danni della nostra comunità dal governo di centrosinistra guidato dall’on. Bassolino rivolgono appelli e raccolgono firme. Se non ci fosse da piangere…
Dott. Amedeo Ceniccola