Le riflessioni di Gianluca Martone sul Coronavirus e sulla Chiesa cattolica
Il dottor Gianluca Martone, da sempre impegnato nella difesa del tradizionalismo cattolico, ci ha inviato alcune sue considerazioni legate all’emergenza Coronavirus e alla decisione di limitare alcuni rituali religiosi al fine di impedire la propagazione dell’epidemia.
Caro Direttore, vorrei fare alcune riflessioni sull’emergenza sanitaria attuale legata al Coronavirus, che ha determinato la chiusura delle scuole e delle università fino al prossimo 15 marzo e, addirittura, di molte chiese nel Nord Italia. Addirittura, sono rimasto molto colpito nel leggere davanti all’ingresso della Basilica della Madonna delle Grazie il vademecum per fronteggiare questa emergenza dal punto di vista sanitario.
Ora mi chiedo: dinanzi ad un avvenimento certamente grave da non sottovalutare, ma certamente con numeri ben inferiori rispetto alla peste manzoniana o al colera torinese vissuto dal grande San Giovanni Bosco, ai sacerdoti e ai fedeli è chiesto unicamente osservare rigidamente le ordinanze statuali? E’ possibile che, in tutta Italia, eccetto pochissime eccezioni, non ho sentito alcun Vescovo invitare i fedeli alla messa, alla penitenza, alla preghiera, all’adorazione, alla riparazione, ad organizzare qualche processione, per impetrare da Dio il perdono dei peccati, affinché ci liberi dai castighi (terremoti, pestilenze, carestie, epidemie…), come prevedeva il vecchio messale romano per le messe?
Inoltre, sulle due iniziative adottate anche nelle nostre chiese di distribuire obbligatoriamente la comunione in mano e di togliere l’acqua santiera, Paolo Gulisano sulla Nuova Bussola Quotidiana ha scritto: ”La sospensione delle Messe tout court non ha quindi un fondamento epidemiologico. In merito all’obbligo di ricevere la Comunione sulle mani, le evidenze scientifiche ci dicono che le mani sono un ricettacolo di germi, virus e batteri che circolano e con cui veniamo in contatto toccando le più diverse superfici. L’igiene delle mani è un elemento fondamentale per prevenire le infezioni secondo il Center for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta rappresenta il “most important means of preventing the spread of infection. Ricevere la Comunione sulle mani è quindi assolutamente anti-igienico, e va di gran lunga preferita la Comunione direttamente in bocca. E per quanto riguarda la rimozione o il prosciugamento delle acquasantiere, anche qui non c’è nessuna evidenza che il Coronavirus possa sopravvivere in acqua e da lì diffondersi a chi semplicemente con quell’acqua si asperge la fronte”.
Concludo con la meravigliosa preghiera al nostro amatissimo San Bartolomeo, Patrono di Benevento, e grande protettore contro la peste e dai mali contagiosi: “Felicissimo comprensore del Paradiso, inclito Apostolo S.Bartolomeo, stella lucentissima della Chiesa Cattolica, pietra preziosa dei suoi fondamenti, perla luminosa delle porte dell’Empireo, dottissimo Maestro scelto da Gesù Cristo per istruire i fedeli, io mi rallegro della immensa gloria che ora godi nel beato Regno della pace quale Principe della Corte del Re supremo. Tu godi ogni gaudio in ricompensa delle fatiche sostenute nell’Apostolato. Tu siedi su maestoso trono sfavillante di pietre vive vicino all’Agnello immacolato, qual Martire e fra i primi Dottori della Chiesa, avendo sigillato col sangue quelle verità che hai predicate. Tu giudicherai le nazioni col gran Giudice eterno nel giorno finale. Benedetta sia la Santissima Trinità che ti ha sublimato a sì alto posto, dandoti gloria sulla terra e nel cielo in premio dell’ardente zelo che mostrasti per la salute delle anime ricomprate col Sangue dell’Uomo-Dio. Deh! gloriosissimo Principe, cooperatore della Redenzione, prega per la Chiesa che sia dilatata, affinché tutto il genere umano divenga una sola famiglia, un sol gregge guidato da un solo Pastore. O santissimo Apostolo, per quel potere che esercitavano le tue orazioni in terra a scacciare i demonii, allontana da me le infestazioni del maligno spirito e le tentazioni con le quali si sforza di farmi perdere l’anima. E in singolar modo, ti prego, vieni a difendermi dagli estremi assalti di Satana nell’ora di mia morte. Deh! per i meriti del tuo inaudito martirio, che in sé compendia tutti gli spasimi e tutti i dolori che può sentire il corpo umano, per cui il Signore ti ha fatto Protettore in tutti i dolori e in tutte le infermità; ottienici dal tuo amato e divino Maestro, che tutti noi, che siamo liberati da ogni infermità dell’anima e del corpo; e segnatamente dall’orribile flagello della peste, contro del quale sei stati sempre invocato propizio difensore. E per tua intercessione, nessuno di noi sia contaminato da alcun pestifero morbo. Così sia.
Prega per noi, glorioso Apostolo San Bartolomeo.
Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiera
Signore Gesù Cristo, che dal tuo Divin Padre avesti ogni potestà in cielo ed in terra, e la trasmettesti al glorioso tuo Apostolo S. Bartolomeo; deh! per il suo ineffabile martirio e pel sangue che egli tutto versò per suggellare la tua Fede; concedi, che come egli in vita scacciò i demonii dai templi pagani e dai corpi degli ossessi, ridonando la sanità agl’infermi di ogni sorta e di mali, segnatamente contagiosi; Ti preghiamo, che per i suoi meriti e per la sua intercessione, anche noi, liberati da ogni infestazione del nemico infernale, siamo preservati da ogni male dell’anima e del corpo, Per Te, o Signore, che col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regno per gl’infiniti secoli dei secoli. Così sia”.
Gianluca Martone