“I cavalli di Monsignor Perrelli” mette in scena la mancanza di vocazione di un prelato
Gradito ritorno al Teatro Massimo di Benevento di Peppe Barra, con “I cavalli di Monsignor Perrelli”, una commedia brillante, in due tempi, scritta con Lamberto Lambertini, che ne ha curato anche la regia, con Patrizio Trampetti, che ha impersonato, Monsignor Perrelli.
Quest’ultimo è stato costretto a diventare monsignore dai propri genitori, impersonati da Enrico Vicinanza e Luigi Bignone, i quali per dare prestigio alla propria famiglia, hanno letteralmente acquistato il “monsignorato”. Ai due attori sono stati affidati anche gli intermezzi musicali, che si sono alternati alle scene recitate. Hanno cantato “ Funtana all’ombra”, ”Mmiez’o’ grane”, “Presentimento”, “La luna nuova”, con le musiche curate da Giorgio Mellone.
Sulle scene di Carlo De Marino, curatissime nei particolari, con statue e quadri di Madonne e santi, tra cui in primo piano quella di S. Michele Arcangelo, si sono mossi i nostri attori, indossando i costumi di Annalisa Giacci.
Con questa commedia, abbiamo avuto modo di assistere ad un grande esperimento scientifico, portato avanti da Monsignor Perrelli, il quale aveva due cavalli: Charlotte e Nicolina, alle quali vuole gradualmente insegnare a sopravvivere bevendo solo acqua, senza mangiare alcun tipo di cibo. Ritiene così che sarà ricordato come un grandissimo scienziato, essendo riuscito a far sopravvivere dei cavalli, senza spendere un soldo per il loro nutrimento. Della sorte dei due poveri destrieri è preoccupata solo Meneca, la fedele perpetua di Monsignore, egregiamente interpretata da Peppe Barra, che presagendo la morte degli animali, fa tutto quanto è in suo potere, per convincere il suo padrone…
Nei colloqui che ha con Monsignore, Meneca più volte ribadisce che gli animali hanno bisogno di mangiare, altrimenti moriranno….
L’intera commedia è tutta un susseguirsi di battute tra Monsignore e la sua Perpetua, la seconda sicuramente depositaria di una saggezza popolare, non trascurabile, a cui si contrappone l’alterigia nefasta del prelato. La vicenda riesce a darci la misura della fedeltà sconfinata della popolare serva, contrapposta alla “nobile” presunzione di Monsignore.
Nel mese di marzo ci saranno due appuntamenti: precisamente, il 6 assisteremo a “Regalo di Natale” , tratto dal film di Pupi Avati, realizzato grazie all’adattamento teatrale di Sergio Pierattini, mentre martedì 17 marzo, Carlo Buccirosso, quale autore e regista, ci presenta la situazione alquanto precaria di un onesto ristoratore di professione, che si ritroverà a fare i conti con una serie di debiti, incomprensioni e difficoltà ne “La rottamazione di un italiano per bene”, liberamente tratto da “Il miracolo di Don Ciccillo”.
Per informazioni e prevendita dei biglietti rivolgersi a:
All Net Service – Via Lungocalore Manfredi di Svevia n. 25 – Benevento tel. 0824.42711 dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30 – www.allnetinclusive.it;
Teatro Pubblico Campano – Centro Direzionale Is. F/11 – Napoli – tel. 081.7345210 dal lunedì al venerdì dalle ore 09,00 alle 17,30 – www.teatropubblicocampano.coms
Maria Varricchio