La città della cultura e la città della falanghina unite in un concerto
Abbiamo assistito, quest’estate, alla rappresentazione de “Il sogno italiano”, creato e voluto per farci conoscere la famiglia Freda originaria di Pratola Serra (Av). Tre fratelli Freda: il primo Italo poi John ed Antony sono arrivati a Boston, la città americana piů europea. Qui John ha cominciato a suonare una chitarra, ha scoperto che gli piaceva ed ha iniziato a studiare, e quindi a diplomarsi al Conservatorio.
Anthony lo ha seguito, imparando a cantare ed arraggiando i pezzi scritti da John. Durante la serata, ne abbiamo potuto ascoltare diversi , ricchi di melodia, cantati anche da altri due bravi cantanti, americani: Raian e Cris Marrian che hanno ben interpretato e duettato con John, ma anche con la mecenate della serata: la nostra grande soprano, Katia Ricciarelli, che ha intrattenuto gli ospiti ed il pubblico con grande sicurezza e con professionalità, che da sempre la contraddistinguono. Briosa, scherzosa, nell’esecuzione del “Brindisi” da “La Traviata” di G. Verdi, animalista con il suo cagnolino, trovato a Nola, dove per soccorrerlo ha rischiato di essere investita dalle auto, una grande cantante che quest’anno ha festeggiato, a Bardolino, dove vive, i cinquant’anni di carriera.
A dirigere l’ orchestra, il nostro conterrano, il M.Leonardo Quadrini, che ha iniziato lo spettacolo con “West Side Story”, introducendo il tema della vita degli emigranti, la cui storia ci e’ stata ricordata dal navigato presentatore, Tonino Bernardelli, il quale ci ha fatto rivivere il sogno dei nostri emigrati italiani in America, il sogno americano, che li attraeva e li spaventava al tempo stesso.
La speranza forse si materializzava nell’ arrivo a New York, dove ad accoglierli vi era la Statua della Libertà, dono dei francesi al nuovo continente, quando il 4 luglio del 1776 , dichiararono l’indipendenza dall’Inghilterra.
In queste serate, quella del 6 settembre e quella dell’8 settembre, il Teatro Romano di Benevento e il parco del castello Tramontano di Matera, sono state, rispettivamente, due location molto particolari e suggestive: quella del rinato Teatro Romano, utilizzato grazie alla capacità e disponibilità del neo direttore, del Polo Museale di Benevento e Montesarchio, prof.Ferdinando Creta, esperto di storia dell’arte e quella del ristrutturato Castello Tramontano di Matera, reso bello dall’alternanza di luci multicolein cui è stato rappresentato anche il Tricolore.
I fratelli Freda ci hanno presentato il loro repertorio, con canzoni romantiche e dedicate all’amore.
Non poteva mancare l’omaggio a Napoli con “O surdat ‘nnammurato”, “Funiculi, funicula’”, “Core ‘ngrato”.
E’ stato ricordato un altro grande cantante italoamericano, Frank Sinatra, con la sua “My way”.
Non poteva mancare una gradita sorpresa: quella di Katia Ricciarelli che ha diretto l’Orchestra Internazionale della Campania, nella celeberrima marcia di Ratdesky. Il pubblico ha partecipato con grande entusiasmo allo spettacolo, in cui spesso è stato coinvolto, fino al momento conclusivo, in cui ci siamo alzati in piedi, per cantare quello che, dal 2016, è stato confermato quale inno nazionale: “Il canto degli italiani”, scritto da Goffredo Mameli, che morì giovanissimo pochi giorni dopo, senza poter trasmettere ad alcuno i “suoi diritti d’autore”.
Benevento e Matera hanno concretizzato il sogno dei fratelli Freda, quello di poter cantare e suonare in Italia, da emigranti hanno realizzato quello americano, con dignità e grande professionalità ed ora quello italiano, facendoci ascoltare la loro produzione.
Ancora due tappe in Italia, quella di Milano e quella di Pavia, dove proseguirà: “The dream, il sogno italiano”.
Maria Varricchio
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