Carla Fracci e Giancarlo Giannini: due star che tornano a Benevento
Due grandi ritorni: quello della M° Carla Fracci e di Giancarlo Giannini, che si sono ritrovati insieme, in questo imponente lavoro, nato grazie all’impulso della M° Carmen Castiello, la quale, nello scorso dicembre aveva già invitato la etoile internazionale in città, e precisamente nella sua scuola di danza, dove le ha dedicato la sala.
Ora è stato reso l’omaggio a Federico Fellini, scegliendo il film che tra tutti quelli girati dal famosissimo regista, che mi è sempre piaciuto di più: ”La strada”, con Anthony Quinn e Lauretta Masini, moglie del regista. Il film ottenne nel 1957 l’Oscar quale migliore film straniero ed è stato annoverato tra i 100 film italiani da salvare. Dobbiamo ringraziare Carlo Ponti e Dino De Laurentis, se il film fu realizzato, perché le altre case cinematografiche si rifiutarono di girarlo, in quanto tacciato di non essere realista, verista, ma troppo introspettivo. In realtà, i due personaggi, Gelsomina e Zampanò, sono sviscerati in una maniera profonda: si scava inesorabilmente negli animi, si fanno emergere le difficoltà incontrate, i difetti, i pregi dei protagonisti.
Anche negli attori, la scelta fu sicuramente indovinata. Per la grande rudezza che Anthony Quinn ha saputo dare al suo Zampanò e per la delicatezza e fragilità della figura di Gelsomina, ingenua, ignorante, interpretata in maniera egregia da Lauretta Masini, che nel dialogo con “Il Matto”, conclude:” Se non ci stò io con Zampanò, chi ci sta?”.
E’ una storia come tutti sappiamo, ambientata nel 1954, in un Italia in cui la guerra aveva lasciato profondissimi segni: quali la morte, la fame, la povertà. La madre di Gelsomina ha altri nove figli ed è costretta a vendere la sua prima figlia per 10.000 lire, all’artista di strada, che ne farà la sua schiava, a tutti gli effetti.
Zampanò non avrà mai una parola gentile ed affettuosa per lei, la costringerà ad imparare a suonare la tromba, e di lei sarà in fondo stranamente geloso, tanto da uccidere involontariamente un artista detto “Il matto” . Non appena si ammala e diventa inservibile, la lascerà in mezzo alla strada, abbandonata al suo destino. Solo un po’ di tempo dopo, quando udirà cantare il motivo che lei suonava con la tromba, si ricorderà di Gelsomina. A quel punto, capisce quanto le mancava, quanto era stato crudele con lei, si accorge di quanto fosse stata in realtà importante per lui, capisce quanto gli manca, ed allora è preso da un sordo e profondo rimorso, che lo porterà alla disperazione.
Le musiche originali del film omonimo furono scritte da Nino Rota, e sono state egregiamente suonate dall’Orchestra Filarmonica di Benevento, che, composta da ben ottanta elementi, è diretta dalla M° Beatrice Genesi, mentre la Compagnia di Ballo di Carmen Castiello ha presentato le coreografie di Hector Biella, Nicoletta Pizzariello, Giselle Marucci.
E’ questo il sesto lavoro che le due realtà sannite svolgono insieme, quali privati e privi di qualunque forma di sovvenzionamento, così come ha sottolineato nel suo intervento la Dott.ssa Rossella Del Prete, assessore alla Cultura di Benevento, spiegando che le istituzioni, come in questo caso, offrono il patrocinio morale (Comune, Provincia ), riuscendo come in questo caso a mettere a disposizione solo il Teatro Romano, che gli stessi musicisti e ballerini hanno in più occasioni, volontariamente ripulito dalle erbacce.
Nello spettacolo hanno lavorato la compagnia circense, “The family fiducia”, con funamboli, acrobati, trapezisti, clown, artisti del cui silenzioso lavoro, ha parlato anche PapaBergoglio durante l’incontro con circa 7 mila artisti di strada. «Voi non potere immaginare il bene che fate: un bene che si semina», ha detto il Papa, ricordando: «Quando suonavano quella bella musica del film “La strada”, io ho pensato a quella ragazza che, con la sua umiltà, il suo lavoro itinerante del bello, è riuscita ad ammorbidire il cuore duro di un uomo che aveva dimenticato come si piange. E lei non lo ha saputo, ma ha seminato! Voi seminate questo seme: semi che fanno tanto bene a tanta gente che voi, forse, mai conoscerete… Ma siate sicuri: voi fate queste cose. E grazie di questo, grazie.”.
Noi anche ringraziamo Carmen Castiello e l’OFB per averci riproposto questa poetica vicenda in chiave di danza e dove sono stati testimonial di eccezione Giancarlo Gianni e Carla Fracci.Quest’ultima ha ricordato il balletto da lei eseguito nel 1967 con le coreografie di Mario Pistoni. In quell’occasione non volle vedere prima il film, perché temeva di essere influenzata dalla brillante interpretazione di Lauretta Masini. Carla Fracci ha infine anticipato la possibilità di portare a Benevento, prossimamente, lo spettacolo: ”La vita di Maria”. L’Etole internazionale, insieme a Giancarlo Gianni, ha letto brani significativi del film. Il pubblico si è alzato tutto in piedi, per salutare e ringraziare, con uno lungo scroscio di applausi, tutti gli artisti, ballerini compresi, quale segno di profondo riconoscimento per tutto il lavoro svolto in quest’anno, necessario per la buona realizzazione dell’”Omaggio a Fellini”.
Maria Varricchio
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