Ennesima sconfitta, al Vigorito, di una squadra allo sbaraglio

Benevento-Trapani 0 a 1. Ennesima sconfitta, al Vigorito, di una squadra allo sbaraglio. Risento nelle orecchie la voce di Auteri, in conferenza stampa “Dalla squadra ora pretendo conferme”. Quel “pretendo” più che un eufemismo sembrava un dictat………dopo pochi minuti, dal fischio d’inizio, quel verbo è andato …….a farsi benedire. Si è dissolto come neve al sole e sugli spalti si è appalesata l’idea, diventata, minuto dopo minuto, beffarda realtà.
Ora cercare motivazioni è un inutile lavoro. Difficile, se non impossibile, trovare spiegazioni a questo stato di cose, se non evidenziare che sotto quella maglia giallorossa infangata, batte il cuore degli ignavi.
La rabbia, si! oramai è solo rabbia, per questa apatia non alimentanta da possibili altri traguardi raggiungibili, come quella di una buona posizione per i play off. Ma, a questo punto, ci sarebbe da chiedersi: “con che mentalità potrebbe essere affrontato quell’infernale meccanismo?” L’ardua sentenza ai primi di maggio se l’obiettivo, come oramai sembra accertato, sarà raggiunto.
Una gara, quella interpretata dai giocatori di casa come una necessità obbligatoria, trasformatasi quasi immediatamente da serva padrona. A non servire alla causa sportiva giallorossa mettere subito un nome, Manconi, una prestazione svogliata. Ma la cilegina, che sulla torta pasqualina non c’è, nella esecuzione del rigore fatto ripetere dopo aver spedito in curva il primo tiro. Il giocatore giallorosso è sembrato approcciarsi al calcio come al patibolo. Nella ripetizione del tiro, decretata dall’arbiro per invasione di campo, un tiro fiacco e telefonato con preavviso di chiamata. Senza dignità e nessun rimorso.
Per la cronaca scarna, già al fischio di partenza , al 6′, il Benevento era sotto di una rete, che poi diventerà, la rete decisiva della gara. Incursione sulla sinistra dello schieramento giallorosso di Carraro, che, sulla fascia, dopo aver superato facilmente un difensore giallorosso, seppur defilato, rispetto alla porta, trova un buco, creato dal distratto Nunziante per l’1 a 0.
La squadra non reagisce e non cerca di velocizzare la giocata e avavanzare verso l’area siciliana. Lamesta partiva in conropiede al 18′, ma la sua conclusione, da posizione favorevole, si perdeva molto lontano dalla porta. Al 26′, azione di Oukhadda sulla destra, che serviva un buon pallone a Talia. La botta del giocatore finiva tra le braccia di Barosi. Dopo neanche un minuto, era Lanini, servito da Manconi, che, solo avanti a Barosi, mirava al corpo dell’estremo difensore, che riusciva a spedire in angolo. Al 43′ assist di Lamesta per Pinato in piena area di rigore, la palla sorvola la traversa.
In chiusura, una grossa svista arbitrale e rigore negato, ma non contestata la decisione. Lanini, palla al piede, entra in area di rigore siciliana, ma viene colpito al volto da Malomo e va a terra. Tutto regolare per il signor Vergaro di Bari.
Alla ripresa, sugli spalti si sperava in una entrata in campo di un Benevento diverso, ma non era così. Al 52′, erano gli ospiti ad avere una seconda ghiotta occasione con Anatrello, che colpiva il palo interno e il pallone usciva dal campo senza oltrepassare la linea di porta. Per la cronaca, i minuti passavano, ma la squadra non era capace di arrivare in area avversaria. Solo al 74′ si concretizzava l’azione del calcio di rigore. Mischia in area di rigore siciliana, Talia sulla traiettoria del pallone; Carraro, nel tentativo di bloccare il giallorosso, colpiva il pallone con un braccio. Inutili le proteste dei siciliani, ma, dal dischetto, Manconi, per due volte, sbagliava la conclusione.
Fino al fischio finale solo da annotare l’abbandono dei tifosi e la espulsione, per fallo di reazione, di Veltri, entrato poco prima in campo,al posto di Sena. Il prossimo turno, ultima di campionato, sabato 26 aprile alle 16,30. Per il Benevento trasferta a Giugliano. La squadra napoletana potrebbe essere l’avversario nella gara secca dei play off, di scena al Vigorito.