Cambia il timoniere, ma la barca sbaglia sempre rotta
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Juve Next Gen – Benevento 2 a 0. Chi si aspettava il miracolo è rimasto deluso.Chi pensava fosse tutta colpa di Auteri, pure. A gioire, ma anche a piangere per la sconfitta, i tifosi avellinesi.
Questa la risposta che arriva, amara, da Biella. Un Benevento sceso in campo, in pratica, senza alcuna novità, ma, ancora una volta, senza mordente, senza stimoli. E dire che l’inizio, solo i primi quindici minuti, avevano alimentato qualche speranza, subito svanita.
Purtroppo bisognerà avere “pazienza” visto anche quanto sta accadendo alle dirette avversarie e l’avvicinamento in classifica di nuovi pretendenti.
La gara, contro la Juve minore, iniziava con la bandiera giallorossa a sventolare nella curva destinata alla tifoseria ospite, in pratica, formata da quasi tutti tifosi, residenti al nord.
La cronaca parla di una prima occasione (8′) capitata a Lanini che, ricevuto un lungo passaggio dalle retrovie, si involava verso la porta avversaria, ma la sua conclusione a rete veniva deviata in angolo da Daffara.
Tre minuti dopo lo stesso Lanini tentava una conclusione in giravolta, ma era pronto il portiere di casa a bloccare la sfera.
Al 15′ era Pinato a tirare a rete, Daffara fuori dalla porta, ma sulla linea di rete a salvare era Scaglia.
Quattro minuti dopo, 19′, padroni di casa in vantaggio, con una bella azione da centrocampo , con una forte conclusione vincente a rete, da poco fuori area, da parte di Guerra.
Quasi inesistnte la reazione giallorossa se non un’ammonizione a Berra al 28′ e due sostituzioni in campo giallorosso con Tosca per Capellini e Viscardi per Ferrara entrambi per infortunio.
La squadra tenta di alzare la linea difensiva, ma senza effetto alcuno.
Quasi in chiusura del primo tempo poi ,43′, il raddoppio dei padroni di casa, con una vincente punizione, poco fuori dall’area di rigore, di Adzic.
Alla ripresa ingresso di Veltri al posto di Oukhadda.
Poi, al 53′ entrava Acampora al posto di Pinato e al 70’ Manconi al posto di Perlingieri. Il Benevento cercava di impostare il gioco, ma con poca velleità.
Al 72’ Acampora cercava la rete con un bel tiro da fuori area, ma Daffara, ancora una volta, sventava la minaccia, spedendo il pallone in calcio d’angolo. All’85’ Benevento in dieci per la seconda ammonizione a Berra, per fallo su Cudrig . Ultima emozione al 90′, con un cross di Tosca per la testa di Simonetti a pochi passi da Daffara che riusciva a respingere la minaccia.
Unica, ma piccola consolazione, qualche azione pericolosa in questa gara la si è vista, ma sicuramente è poco o nulla.
Non si poteva chiedere a Pazienza di munirsi di una ipotetica bacchetta magica in pochi giorni. Ma l’aria che tira in campo sembra essere la solita, forse con qualche respiro in più. Ma il numero di gare da disputare diventa sempre più esiguo e c’è bisogno quasi più di un miracolo per riportare in corsa i giallorossi. La speranza è sempre l’ultima dea ma….
forse alimentata anche dai risultati ottenuti da Avellino e Monopoli, due sconfitte. Il tutto in attesa del Cerignola atteso a Caserta lunedì.
Il ritorno al Vigorito del Benevento sabato 15 alle ore 15 contro il Messina.
Non guardare la classifica dei siciliani, ma cercare di riprendere foga agonistica e vigore atletico.Ogni gara è fine a se stessa e va affrontata con concentrazione. La lezione proprio di casa in giallorosso….con Pazienza forse qualche speranza in più.
A noi piace essere positivi …….