Antonio Del Mese (FdI): “Ad eccezione di Benevento, in tutte le province della Campania nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni”

Secondo la CGIA di Mestre il numero dei giovani presenti nel mercato del lavoro nazionale è in costante diminuzione: “La fascia di età 25-34 è passata da circa 8,5 milioni di persone nel 2004 ai 6,2 milioni attuali. Si tratta di un crollo inedito rispetto al passato e tra i più accentuati in Europa. La forte riduzione del rinnovo della popolazione attiva va trascinare via via verso il basso la forza lavoro potenziale. In particolare la fascia 35-49 è passata da oltre 14 milioni di residenti nel 2014 a meno di 11,5 milioni nel 2024, con la previsione di scendere a meno 10 milioni entro il 2040…”.

Dobbiamo evidenziare che, stante le difficoltà nel reperimento di personale e il numero esiguo di giovani alla ricerca della prima occupazione, nel prossimo decennio la vera sfida non consisterà tanto nella reintegrazione di coloro che hanno perso il lavoro a causa di crisi aziendali, quanto piuttosto nella copertura dei posti vacanti.

Se otto anni fa 21,5 imprenditori su cento avevano denunciato la grave difficoltà nel trovare collaboratori da assumere nella propria attività, per l’anno in corso la soglia è salita al 49,4.

In buona sostanza un imprenditore su due non riesce a trovare addetti da assumere nella propria azienda.

Le differenze a livello regionale sono molto importanti.

Ad eccezione di Benevento, in tutte le province della Campania nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni rispetto alle previsioni riferite allo stesso periodo del 2024. 

La situazione della provincia di Benevento è vieppiù drammatica considerando le opportunità scaturenti dalla Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno e l’attuazione del PNRR, che attribuiranno alle altre province campane buone performance occupazionali in questi primi mesi dell’anno.

La politica pubblica, regionale e locale con le classi dirigenti hanno fallito, incapaci di governare le comunità in svuotamento, centri costituti da case abbandonate, edifici pubblici svuotati, chiese senza parroci, genitori senza figli e nonni senza nipoti, cittadini senza cittadinanza.

Liberiamo la Campania e la nostra provincia che non si schiodano, nelle classifiche nazionali, dagli ultimi posti. 

Discutiamo di questo e non dei sistemi di governo e di potere tra i più inefficienti e clientelari che la Campania abbia mai conosciuto.    

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