Progetto OSH-Ro@d: Un incrocio tra salute, sicurezza,lavoro e innovazione

Un progetto pilota che si sta realizzando, in anteprima, in assoluto, sul territorio della Provincia di Benevento

 Il 04 ottobre, presso la Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, si è tenuto, nella sala consiliare, un convegno con il patrocinio della Provincia e dell’Automobile Club di Benevento, un convegno che ci ha illustrato il progetto OSH- Ro@d: un incrocio tra salute, sicurezza, lavoro e innovazione.

“Si tratta di un progetto nazionale finanziato da Inail attraverso i bandi di ricerca in collaborazione. di qui il nome: Bric 2022ID 06, che incrocia aspetti di salute, sicurezza innovazione e lavoro. Al progetto collaborano molti Enti ed istituzioni che si occupano degli aspetti di mobilità e incidentalità stradale. Esso è coordinato dalla Sapienza Università di Roma, (Dipartimento di scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale di Inail Roma”.

 Al progetto partecipano la Fondazione Filippo Caracciolo; l ’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma; la Fondazione Rubes Triva, Sicurezza Lavoro Ambiente; l’Azienda Ospedaliera S. Pio di Benevento.

  I lavori sono cominciati con l’introduzione da parte della versatile e tenace Dott.ssa Rosalia La Motta, presidente Automobile Club Benevento, del progetto pilota che si sta realizzando in anteprima assoluta sul territorio della nostra Provincia ed ha coinvolto tutte le forze di Polizia: l’Arma dei Carabinieri, la Polizia Stradale, la Polizia Stradale di Benevento.

  L’intento di questo progetto, come ha spiegato la Dott.ssa La Motta è quello di realizzare un approccio primario sul nostro territorio, per ricostruire studiare e risolvere il problema del sonno alla guida, un argomento da tutti conosciuto, ma poi da tutti sottostimato.

  Dopo i saluti ed i ringraziamenti ai rappresentanti delle istituzioni intervenuti vi è stato un primo intervento della Dott.ssa Maria De Feo , attuale Vicario della Prefettura di Benevento, che ci ha parlato dell’importanza di questi temi, tanto che esiste presso la Prefettura un Osservatorio provinciale della sicurezza statale, con il compito di favorire e promuovere, tra i vari soggetti della percezione dei rischi della strada e conoscere, come in questo caso, nuovi progetti.

  Ha fatto seguito il Questore di Benevento, Dott. Giovanni Nunzio Trabunella, il quale ha affermato di partecipare con piacere a questo incontro. Si è complimentato con la Dott.ssa La Motta, per il modo come svolge il suo incarico, soprattutto nell’affrontare una tematica molto seria e delicata, in quanto le statistiche parlano di incidenti soprattutto fra i ventenni. Deve essere rivolto un grande plauso ad ogni iniziativa, ha continuato il questore, perché spesso, oltre all’alcool, gli stupefacenti, concorrono le apnee notturne, che se diagnosticate in tempo, aiutano nella prevenzione degli incidenti. Il Questore ha dunque ribadito la volontà di una grande collaborazione a questo tipo di attività.

   E ‘stata poi la volta del Colonello dei Carabinieri, Dott. Enrico Calandro, comandante provinciale, che ha subito provveduto a ringraziare, per l’organizzazione del convegno, l’Aci, l’Inail, l’Università Sapienza di Roma che hanno deciso di trattare quest’argomento. Hanno messo intorno ad un tavolo tutti coloro i quali si interessano al problema degli incidenti stradali, concludendo che così  ”vi è una sinergia statale ed ogni Ente deve e può contribuire all’esame dei problemi. Il tema è molto valido, perché gli incidenti stradali da distrazione sono intorno al 30%”. “Questi incidenti devono ancora essere studiati”, secondo gli esperti. Infatti, “la distrazione, in realtà, deriva da altro, attribuibile ad abitudini di vita, oltre ad aspetti legati ad una o più patologie”. Inoltre, “nel sabato sera, rientrare alle cinque del mattino, dopo una giornata di attività e il ballo in discoteca, senza aver dormito per niente, non serve la velocità, ma semplicemente la condizione psico-fisica del soggetto”. Ma “grazie a Benevento, la provincia in cui sarà fatto questo studio, il territorio si valorizza anche con iniziative come questa”.

 E qui bisogna soffermarsi un secondo, perché la considerazione che ha fatto il Colonello è molto valida: non solo manifestazioni teatrali e musicali, ma anche un lavoro di studio e di ricerca permette ad un territorio di essere attenzionato.

  Vi è stato il saluto di Giuseppe Vecchio, attualmente Comandante della Polizia Locale di Benevento, il quale ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione al convegno. ”Grazie per l’ottima sinergia con le forze di polizia locale, che si occupano del 65% degli incidenti”. Ha poi voluto analizzare un secondo punto,“quello dell’aspetto sociale dei 3100 decessi all’anno, in Italia” e si è riportato “a quanto vale in economia la vita umana: 10 miliardi di euro e quindi moltiplicando tale somma per il numero di decessi, vediamo che il sistema Italia ha perso un valore sociale immane, innanzitutto, e poi anche economico”.

  Ha fatto poi seguito il saluto della Dott.ssa Antonella Polimeni, coordinatrice scientifica Bric della Sapienza Università di Roma, che ha ringraziato tutti i partecipanti al progetto per l’umanità e la possibilità di sederci e dare valore aggiunto, a supporto di un miglioramento della problematica discussa: il sonno alla guida. 

  La Dott.ssa Agnese Martini, Responsabile scientifico Uo interna Inail, nel suo intervento, tra l’altro, ha detto: ”E’ questo un lavoro per l’innovazione. Grazie alla provincia di Benevento, a tutte le istituzioni per l’accoglienza istituzionale che è stata fatta per il progetto Bric. Il mio è un saluto pieno d’affetto. Abbiamo controllato un report interessante, vi sono più di un milione di morti stradali. E questa è la dodicesima causa di morte. . Ogni anno, una città pari a Milano viene cancellata. Durante il periodo del Covid, i report erano sicuramente molto più bassi, proprio a causa del lock down, e da qui lo stretto rapporto tra compo Comportamento ed incidenti, anche mortali. È stato accertato che circa 1/3 sono legati al lavoro”.

 “Siamo di fronte ad un dato importante, sui rischi correlati al lavoro, di cui il 43% è costituito da ultracinquantenni. Dal 2022 abbiamo osservato che un caso su tre è dovuto ad un incidente stradale ed il 10% di essi avviene nelle ore notturne, nelle quali incidono sicuramente il fattore uomo, con il suo stile di vita, la mancanza di frenata, in situazione di eccessiva velocità. Vi è, dunque, un evidente pericolo per la salute e la sicurezza. L’Osas (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno) é una malattia di cui sono afflitti, 1 miliardo di persone, soggetti affetti da patologie e da apnea notturna. Il lavoro che stiamo conducendo riguarda al Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030, e speriamo che questo di Benevento diventi un modello nazionale”.

 Di grandissima chiarezza e levatura scientifica è stato l’intervento del Prof. Sergio Garbarino che si è detto, “piacevolmente meravigliato del modo come in questo progetto sono state uniti medici, ingegneri, laici, personaggi pubblici:  L’ho visto fare solo nei Paesi scandinavi, qui in Italia non lo avrei mai immaginato. Sono un neurologo, ho eseguito uno studio fisiologico sul sonno e ora grazie a Martini e Pietrafesa, ricercatrici ex Ispesl, ora assorbito dall’Inail, posso ora lasciare una traccia in questa convention”.“Ricordiamo, ha continuato il Prof. Garbarino, dell’Università di Genova, ”il sonno occupa un terzo della nostra vita, fino a poco tempo fa, veniva considerato come qualcosa di poco rilevante, così come le malattie d’infarto, di diabete, del dormire male. La malattia dell’Osa è stata scoperta da un italiano e, guarda caso, Benevento è una rappresentazione di questa performance, che è determinata da come abbiamo dormito. Nel tempo, le ore dedicate al sonno, per motivi sociali, culturali sono state concentrate, pensiamo al lavoro a casa. Durante il giorno, si possono verificare da 4 ai 7 colpi di sonno, ed è quello che porta alla riduzione del livello di vigilanza”.

 “Questo livello, Dal 2000 al 2020. si è ridotto, in Italia. In questo, il fattore umano è fondamentale. Siamo giunti dunque al concetto di narcolessia, ossia siamo una società di soggetti deprivati di sonno. Altro fattore è la social Jet Lag, dovuta al cambio repentino di fuso orario.

  Può accadere che siamo in ritardo, abbiamo un accenno di sonno e la neuroscienza ci dice che il copro ha un orologio biologico. Il cervello è pronto a funzionare, ma gli effetti si vedono sulla performance psicofisica.

  Dal 2001 sono stati studiati, per 5 anni, e si è potuto osservare che il picco degli incidenti avviene di pomeriggio e di notte. Ci ha spiegato che i giovani sono sonnolenti e, malgrado ciò, guidano, hanno un’intelligenza emotiva. In realtà, siamo un televisore che si spegne lentamente. Il 13 % degli infortuni è legato al sonno. Riscontriamo, infatti, in media, in un anno, 56.000 infortuni, di cui il 36,50 % è dovuto alla deprivazione del sonno, quella stesa deprivazione che incrementa il rischio di infortuni dalle ore 5 alle ore 6 del mattino. Ci sarà una spiegazione, perché incide sul 50% del totale d’infortuni in itinere. Un particolare argomento bisogna studiare: l’apnea notturna. Un grande aiuto può venire dalla sostenibilità amministrativa,medicine, alcool, attività fisica. Il sonnellino in autostrada riduce il 38- 40% del rischio d’infortuni”.

 Ha concluso il suo intervento coniando un motto: “Fai del buon sonno, la tua priorità”.

 Anche il Dott.  Mario Del Donno, Primario presso l’Azienda Sanitaria S. Pio, insieme ad Antonio De Bellis, dal mese di gennaio 2023, lavora con un protocollo ufficiale, prendendo persone che portano avanti i dati raccolti dalla polizia.

  Importante è la definizione di Osas, in cui confluiscono il russamento, apnee, ipersonno. E’ stato altresì confermato che su 1500 casi presi in esame, l’85% non è diagnosticabile. Influiscono molto i fattori anatomici: l’obesità, i fattori neuromuscolari, il fattore di alcool e droghe, il fenomeno dell’enuresi, la pipì notturna, importate è anche la circonferenza del collo che per gli uomini, oltre i 43 cm, e per le donne, oltre i 41 cm, indicano  obesità e quindi la possibilità di pericolo. Ambiziosissimo è l’obiettivo nazionale, quello cioè di arrivare al 2050, con zero vetture incidentate. 

 Abbiamo continuato con la tavola rotonda ed è stato spiegato il perché sia stato scelto Benevento: prima di tutto perché l’artefice di questo progetto e del relativo studio è la Dott.ssa Rosalia La Motta, che abbiamo l’onore di avere quale Presidente dell’Aci di Benevento, una donna che ha saputo coinvolgere tantissime professionalità, ed anche perché Benevento è una realtà non dispersiva tra Enti ed Istituzioni varie.

   E’ intervenuto il Dott. Limongelli, il quale ha presentato la scuola di Polizia di Benevento dicendo: ”Siamo una struttura formativa, istituita con la legge n.44/82, per addestrare ed aggiornare. Con la legge 2003 n. 12,è nato l’obbligo di formazione e d’ integrazione di tutte le altre forze di Polizia. Abbiamo, a Benevento, la sede regionale, mentre a Napoli e a Sapri ci sono le succursali. Abbiamo tenuto 42 corsi di formazione fino al 30 settembre. Inoltre,  presso i Comandi del Comprensorio, si sono tenuti corsi per  1950 discenti con un esame finale, oltre agli 11 corsi sulla sicurezza stradale.

  A seguire, vi è stato l ‘intervenuto del Maggiore dei Carabinieri, Emanuele Grio, il quale come tutti gli intervenuti, d’altronde, ha ringraziato l’operosità della Dott.ssa La Motta che è riuscita egregiamente a fare rete, come si dice in gergo, creando così la collaborazione fra Enti: un grande punto di forza. L’art. 12 del CDS fa riferimento alla prevenzione, che si realizza con una raccolta di dati per comprendere ora una patologia. Nel momento in cui siamo chiamati a rilevare un incidente, grande importanza bisogna dare ad un approccio professionale, bisogna eseguire un’indagine, sentire i testimoni, fare i testi alcoolici, un’analisi comportamentale. La tecnologia, con il tempo, ci porterà ad una guida autonoma, perché è certo, le tecnologie ci aiutano, ma, al tempo stesso, se non adeguatamente gestite, ci danneggiano: pensiamo allo smartphone. Bisogna imparare ad usare il vivavoce, perché spesso la visualizzazione del telefonino, mentre si è alla guida, può comportare gravi rischi, per la salute fino a giungere, in caso di incidenti, alla sospensione della patente di guida. Bisogna porre attenzione ai giovani, bisogna educarli con incontri formativi nelle scuole.  

L’ ispettore Carlo Maselli, a sua volta, ha voluto sottolineare un altro importante aspetto: la responsabilità penale che è personale, perché la responsabilità è sempre e comunque del guidatore. Utile, dunque, è la sinergia tra le forze locali.

  E ‘stata poi la volta del Comandante, da poco in quiescenza, Fioravante Bosco della polizia locale di Benevento, il quale ha raccontato la sua personale esperienza lavorativa. Al momento della sua assunzione, i “vigili urbani erano ben 70, mentre oggi l’organico è particolarmente contratto. Con soli trenta vigili, non si può essere abbastanza presenti sul territorio ed ha confrontato l’organico di Parma di 45 agenti, mentre quello di Pozzuoli è di 80. ”Ha chiesto che si facesse un investimento sulle pattuglie, in modo tale che  si possa lavorare a 360°. Ha poi commentato l’art. 141 CdS, il quale prevede che il colpo di sonno sia un’aggravante. Conclusione: ”Bisogna dormire, per essere svegli, è una forma di educazione da fare in famiglia, perché solo così si può ridurre il numero di incidenti che, nella provincia, sono in media di 300 all’anno, con una media di 1 – 2morti.”.

 Via web è intervenuto anche il Dott. Luigi Di Matteo, coordinatore centrale area professionale e tecnica dell’ACI, il quale ha sottolineato che, grazie alla presenza dell’art. 186 del Cd S, non si hanno informazioni sulle condizioni psicofisiche del soggetto. Non sono sempre incidenti provocati da distrazione, ha un grandissimo peso, ed è molto importante, se riusciamo ad inquadrare il problema, una sorta di allertbiofisica. Abbiamo un’esperienza unica in Italia, e qui dobbiamo ringraziare la Dott.ssa La Motta, perché, in genere, tra i corpi di polizia non c’è dialogo. A Benevento queste remore sono state superate, grazie al suo personale impegno. Si tratta di un esperimento di successo, utile a rimuovere la carenza normativa dell’art.186 Cds.

A conclusione dei lavori, ha parlato il Dott.  Gerardo Capozza, il quale ha affermato che un grande “merito va anche al segretario generale dell’ACI, che è stato il motore, a livello nazionale, per la realizzazione di questo progetto- Vi è dunque una grande soddisfazione di una cosa partita in sordina, ma ora siamo affamati di visibilità. Parlando con il Presidente dell’Inail, Dott. Marcello Fiori, si è scoperto che lui vuole fare un progetto europeo, vuole lavorare con il gruppo S. Anna di Milano, vuole portare le nostre buone prassi anche in altre realtà internazionali: Nord Africa e Medio Oriente, quali luoghi da accaparrarsi”.

“Non dimentichiamo che in Campania abbiamo delle eccellenze, quali la “Galleria del Vento”, al plasma, la più potente del mondo, che si trova presso il CIRA, Centro Ricerche aeronautica e aerospaziale di Capua. Faremo sempre meglio”- Si è impegnato il Dott. Capozza  – “Fare prevenzione”, ha affermato il Dott. Capozza, “significa salvare vite umane, da questo piccolo esperimento saremo a livello internazionale”.

  Il convegno ha colto l’occasione per presentare il Tour della Salute, che ha fatto tappa a Benevento, sabato e domenica, grazie ad un’azienda leader, quella della Dott.ssa Maria Assunta Martino, la quale ci ha illustrato il fine di questa iniziativa. L’obiettivo è quello di portare la prevenzione nella società. I due camper, con sei ambulatori, in cui è stato possibile sottoporsi a controlli gratuiti di cardiologia, dermatologia nutrizionale, reumatologia, psicologia e veterinaria, si sono trattenuti a Benevento, nei giorni di sabato 04 ottobre e domenica 5 ottobre, in Piazza Castello. Per gli utenti che ne hanno usufruito, sono stati eseguiti dei test sulle patologie conclamate e non, perché avere una diagnosi precoce è fondamentale.

  Dalla tavola rotonda è emersa la convinzione comune a tutti che, in realtà, la distrazione deriva da altro, in genere attribuibile alle abitudini di vita oltre ad aspetti legati alle patologie. Per quello che accade dopo il sabato sera, quando guidare poi al mattino alle ore 05,00- 06,00, senza aver dormito, sicuramente non serve la velocità, ma l’incidente può nascere semplicemente da una condizione psico-fisica.

 Ringraziamo dunque, quali cittadini, la Dott.ssa La Motta, per la sua geniale intuizione e per la perspicacia e la capacità con cui ha voluto mettere insieme forze diverse, per realizzare il bene comune.

  Un sentito grazie, va anche all’Inail, l’Istituto Nazionale contro gli infortuni e le malattie professionali che impegna continuamente risorse economiche per approfondire tematiche di prevenzione e di studio.

   L’Istituto, con i bandi Bric, intende valorizzare e implementare la propria rete scientifica, mediante l’affidamento di progetti di collaborazione di durata biennale, per lo sviluppo di tematiche e di ricerca interdipartimentale e a carattere multidisciplinare, mettendo i risultati della ricerca a disposizione delle aziende e dei lavoratori.

Maria Varricchio

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