Io non lo so capire!
Nicola è un macellaio di terza generazione. Assieme al fratello Marco gestisce un paio di punti vendita in un noto supermercato della città.
Quando eravamo più giovani, ci riunivamo sotto il pino di fronte alla Banca d’Italia, sita in piazza Risorgimento.
C’era una volta a Benevento la Banca d’Italia, ma questa è un’altra storia!
Nicola è un gran lavoratore! Non ha una particolare istruzione, ma in compenso è sempre stato molto sveglio. Quando qualcuno di noi, nei discorsi o nei ragionamenti o nei comportamenti, faceva dei voli pindarici, lui scuoteva la testa ed esclamava: “Io non lo so capire!”
Ho sentito ultimamente in televisione diversi esponenti del Governo Meloni, affermare che si sono rotti i ponti con il passato: l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza, targato M5S. Grazie a loro, così affermano: “Finalmente si ridurrà il divario socio-economico tra Nord e Sud.”
Tra i provvedimenti principali approvati da questo Governo, infatti, abbiamo: la ZES Unica per il mezzogiorno d’Italia e l’Autonomia differenziata. Il decreto-legge 19 settembre 2023 ha istituito un contributo sotto forma di credito d’imposta a favore delle imprese per l’acquisizione di beni strumentali nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, che ricomprende le regioni di: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.
Per la sua trasmissione telematica bisognava utilizzare il software “ZES UNICA”, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024.
L’Agenzia delle Entrate ha di recente fissato la percentuale di credito d’imposta relativo alla ZES Unica, spettante per i beneficiari. La percentuale suddetta (udite, udite): è del 17,6668 per cento!?
Infatti, l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate è risultato pari a 9.452.741.120 di euro, a fronte di 1.670.000.000 di euro di risorse disponibili che costituivano il limite di spesa. Pertanto, 1.670 milioni di euro / 9.453 (c.a.) milioni di euro è pari proprio al 17.6668 per cento. A parere mio, sia il reddito di cittadinanza che la ZES Unica per il Sud sono due facce della stessa medaglia.
Per favorire l’ingresso di quante più persone nel mercato del lavoro bisogna investire seriamente nell’Istruzione scolastica e la Formazione professionale ed universitaria. Così come, per lo sviluppo delle nostre aree (interne) non si può prescindere da una vasta politica d’investimenti pubblici rivolti alla costruzione e miglioramento delle infrastrutture locali: strade, ponti, acquedotti, collegamenti ferroviari, diffusione capillare delle nuove tecnologie di trasmissione dei dati: Adsl e Fibra ottica.
Di “cattedrali nel deserto” il mezzogiorno d’ Italia n’è pieno!
Una decina di capannoni industriali, sorti in zone di campagna dove l’accesso è difficile anche solo per le autovetture e la linea telefonica ancor oggi si basa su di una tecnologia preistorica, come l’Isdn, non possono trasformare di certo quei luoghi in Zone industriali! Sarebbe stato meglio concentrare queste risorse su pochi ma efficienti investimenti pubblici, a vantaggio di tutti gli operatori economici. Solo così facendo si poteva sperare di competere con le aziende del Nord Italia e forse anche europee. Aver allargato a dismisura la platea dei potenziali beneficiari, attraverso la ZES Unica per il mezzogiorno, ha prodotto il seguente risultato: un’azienda di Benevento o provincia, a fronte di investimenti per un milione di euro, riceverà (se tutto va bene) un credito d’imposta di appena 176.668 euro.
Bisogna ricordare che in origine si parlava addirittura di un credito d’imposta pari al 50 / 60 per cento, rispetto all’investimento complessivo. Del resto è risaputo che: Sparte ricchezza e addeventa puvertà!
Di recente la Via Appia è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questo riconoscimento non è un punto di arrivo, ma di partenza! Ora bisognerà valorizzarla, decongestionando il traffico lungo questo antico percorso. Sarà necessaria la costruzione di una nuova arteria, si spera a scorrimento veloce. Sono sicuro che i lavori inizieranno presto e contemporaneamente a quelli relativi al raddoppio della Telese – Caianello (!?)
Per quanto riguarda poi l’Autonomia differenziata, mi sembra anche questo un provvedimento molto … fumoso.
Quanti e quali sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni? Con quali risorse li finanziamo? Gli Enti locali (soprattutto qui al Sud) riusciranno nell’impresa di essere più virtuosi e soddisfare meglio i bisogni della propria collettività? Non sarà un semplice caso se in pochi giorni si sia raggiunto il numero sufficiente di firme per indire il referendum abrogativo.
Quando sento in televisione il nostro Presidente del Consiglio – Giorgia Meloni, detta Giorgia – fantasticare sugli effetti benefici che questi due provvedimenti avranno sullo sviluppo del mezzogiorno d’Italia, oppure sulla maggior considerazione di cui gode oggi il nostro Paese in Europa … Ebbene, è in proprio in questi momenti che non posso far altro se non scuotere la testa ed esclamare:
“Io non lo so capire!”
In fede
Beniamino Furno