A CampaniAlleva successo del ‘Cecatiello Paupisano’ nel corso del laboratorio esperienziale

Grande successo pochi giorni fa del laboratorio di enogastronomia sul rinomato “Cecatiello Paupisano” organizzato dalla Pro Loco di Paupisi all’interno del grande evento di CampaniAlleva che ha registrato migliaia e migliaia di visitatori. Tanti i curiosi a scoprire come si ‘cava’ il famoso cecatiello di Paupisi: infatti molti ospiti mormoravano nella fiera che loro sono bravi a degustarlo ma poco a cavarlo e che da anni partecipano alla Sagra di fine agosto, in programma appunto a Paupisi, dove lo assaporano insieme a tante altre prelibatezze. “Anche questa è promozione del nostro territorio – ha affermato Dario Orsillo nel corso del laboratorio esperienziale – perché CampaniAlleva sta dando un’ ulteriore visibilità e valorizzazione del prodotto tipico , il cecatiello che insieme al vino e l’olio sono i prodotti principi della nostra agricoltura. E’ stato un onore accogliere nel nostro laboratorio diversi ospiti, alcuni sindaci sanniti, i presidenti di associazioni di categoria, il Presidente UNPLI Campania Tony Lucido e di Benevento l’amico Renzo Mazzeo e poi il nostro presidente nazionale, Antonio La Spina, che ha sottolineato l’apporto determinante delle Pro Loco nella promozione dei territori anche attraverso la valorizzazione di questi prodotti”. E non potevano mancare i ringraziamenti del presidente Dario Orsillo: “Ringrazio il direttivo della Pro Loco di Paupisi sempre attento e pronto a cogliere le occasioni di promozione e di valorizzazione, poi i volontari tutti che sono il mio orgoglio e la vera testimonianza dei nostri territori, grazie al Comitato Provinciale UNPLI per aver voluto nella fiera momenti di valorizzazione delle eccellenze sannite ed infine un grazie al team di CampaniAlleva per l’ottima organizzazione della manifestazione e per averci dato l’opportunità di mettere in vetrina il nostro cecatiello che – ha concluso Orsillo – dal 13 marzo scorso è stato anche riconosciuto “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” inserendolo nell’apposito registro nazionale, espressione del patrimonio culturale italiano come risorsa per lo sviluppo ed il rilancio del comparto agroalimentare italiano”.

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