I Pooh, un mito della musica italiana, sono stati celebrati dall’Accademia delle Opere, in un indimenticabile spettacolo, nel Teatro San Marco
Con il concerto di” Amici per sempre Reunion & Friends”, abbiamo potuto accertare che la musica dei Pooh è e rimane intramontabile. Non si tratta di moda, di momenti, perché le musiche ed i messaggi, contenuti nelle canzoni dei Pooh, rimarranno per sempre. Per la musica, per i temi trattati, per le emozioni che trasmettono sono destinati a superare tutte le mode, perché è proprio l’oggetto delle loro opere, un sentimento che viene affrontato in tutte le sue innumerevoli sfaccettature: l’amore.
Si, l’amore questo sentimento usato e strausato, che accompagnerà sempre l’uomo.
In un momento anche come quello che stiamo vivendo, di autentico pericolo per la pace mondiale, in cui sembra che abbiamo completamente dimenticato il significato della parola” amore”.
Ascoltando queste canzoni, mi sono resa conto di quanto siano belli i momenti di pace. Essi permettono la creazione di vere e proprie opere d’arte, quali sono stati i brani dei Pooh, che hanno accompagnato l’evoluzione storica della nostra società, tanto presenti nel sociale da essere insigniti del titolo di “Cavalieri della Repubblica” nel 1986, dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Un’avventura iniziata nel lontano 1966, che affascina ancora oggi. Un viaggio nel tempo, nei cambiamenti di usi, costumi, modi di vedere, di vivere l’amore,
La formazione musicale oggi è costituita da: Roby Facchinetti – voce, tastiera, pianoforte, sintetizzatore, fisarmonica; Dodi Battaglia – voce, chitarra, tastiera, fisarmonica; Red Canzian – voce, basso, chitarra, flauto dolce, violoncello, contrabbasso; Riccardo Fogli – voce, chitarra, basso, tamburello.
Lo storico gruppo, insignito di ben 15 Telegatti, tra i tanti premi, è stato omaggiato dall’Official Tribute Band, una Live Tribute Band Pooh e da ben 18 Friends, che lo scorso 13 aprile hanno fatto riviere il Cinema S. Marco, ormai chiuso al pubblico, da tanto tempo. Abbiamo ricordato, con gioia, quegli anni con la musica dei Pooh, di cui abbiamo visto sullo schermo, passare le immagini dei concerti. Li abbiamo sentiti suonare, cantare ad intervalli, ed abbiamo rivisto anche il volto di chi come Stefano D’Orazio, non è più tra noi, dalla sera del 06 novembre del 2020, al Policlinico Gemelli di Roma, per le complicanze del coronavirus, covid 19.
Con la Band Pooh, abbiamo ricordato i tempi in cui in Italia si lottava per i diritti delle donne, per ottenere il divorzio, l’aborto, lo Statuto dei Lavoratori. In quel momento le forze sociali erano compatte e non sopite, c’erano gli scioperi generali, e non come è avvenuto poco fa, che abbiamo lasciato soli gli agricoltori a protestare contro un sistema, che crollerà da un momento all’altro, sia per la fragilità della tenuta economica, sia per la mancanza ormai assoluta, di valori, principi guida, che in realtà sembra siano stati abbandonati, perché considerati obsoleti.
L’omaggio ai Pooh è durato quasi tre ore, in cui i membri della band: Antonio Luongo (chitarra e voce), Enzo De Rosa (Basso e voce), Davide Castiello alle tastiere e voce; Enrico Feleppa alla batteria e voce; Alfonso Zeoli chitarra e voce, hanno suonato quasi ininterrottamente.
Hanno iniziato la serata con Rotolando respirando e Giorni Infiniti, Linda, Il cielo è blu sopra le nuvole, Tanta Voglia di lei, Uomini soli, Dimmi di sì e continuando ancora…
Durante lo spettacolo, a commento dell’azione dei Pooh è stato giustamente affermato che questi quattro artisti hanno saputo emozionare uomini e donne di tutta Italia, narrato le gesta di cavalieri, tra due secoli di storia. Hanno fatto innamorare tantissimi cuori…
I Friends che hanno partecipato alla serata sono stati: Peppe Timbro, Michele Visconte, Tony Stefanelli, Alessandro Zeoli, Mario Zeoli, Maurizio Chiariotti, Benito Radice, Nico Izzo, Enzo Del Basso, Peppe Tolesino, Marco Colella, Mario Citarella, Antonio Mandato, Maria Elena Furno, Marisa Miraglia, Maria Grazia De Nigris e Nunzia Raucci. Tutti professionisti seri, che al contempo si sono anche molto divertiti.
Non ultima, è stata l’esibizione di Domenico Piscitelli, nipote del carissimo Maurizio Chiariotti, che con la band ha suonato “Noi due nel mondo e nell’anima”. Il momento di commozione è stato altissimo, prima per il ricordo video di Dario Dell’Oste, scomparso così prematuramente e poi per la bravura di questo piccolo artista, di soli sette anni, che ha suonato in maniera egregia ed ha dimostrato di avere grande talento artistico.
Per tutti questi meriti, gli è stato consegnato il Premio ideato in memoria di Dario Dell’Oste.
Il premio, creato dal Centro Elitè, presieduto dalla Sig.ra Filomena Moriello, è stato consegnato dalla Dott.ssa Giuseppina Trotta. Ricordiamo che la scuola è da 38 anni in attivo sul nostro territorio, una scuola che forma giovani ed artisti di successo e non solo.
Infatti, il Centro Elite Moriello ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Accademia delle Opere, il cui Presidente Francesco Tuzio, ha introdotto la serata, per realizzare progetti innovativi nel campo della formazione dei giovani e per offrire nuove prospettive nei settori della musica, dello spettacolo e degli eventi.
Il nostro obiettivo deve essere proprio quello di sostenere artisti beneventani, favorendo l’apertura del nostro territorio alle mille e più occasioni che già abbiamo e a quelle che dobbiamo cercare di andare a creare per il futuro.
Anche per questo un doveroso ringraziamento va agli sponsor della serata, oltre al già citato Centro Elite, la DR Segnaletica, la Wakeup, la Aesse, l’Agenzia Funebre di Salvatore Palombi, che hanno sostenuto questo straordinario progetto.
Attendiamo ora il programma con le prossime tappe, che si terrano in Calabria, Molise, a Roma, ed ancora, in tanti altri luoghi.
Maria Varricchio
Grazie per il bellissimo articolo , sincero e curato nei dettagli , ringrazio la Direzione e la Redazione nella persona della giornalista Maria Varricchio , con la promessa di aggiornarvi su tutti i nostri eventi in programma tramite il nostro Addetto Stampa. Claudio Donato . Con stima Francesco Tuzio. Accademia delle Opere Aps