Pensieri volanti…Affidati alle ali del vento

I potenti della terra si inorgogliscono di gongolarsi sulle onde di un mare burrascoso che hanno agitato e mutato in un’oasi di prevaricazioni e sopraffazioni, producendo morti, distruzioni e indicibili stati di sofferenza, ansia e disperazione. Con quanta temerarietà e intemperanza si svegliano, ogni mattina, col pensiero di trucidare tanti bambini, molti di più di quelli ammazzati il giorno prima e, soddisfatti, a sera, se ne vanno tranquillamente a letto!
Come si fa a passare la notte con serenità? E’ gente questa spiritualmente morta, come giustamente puntualizzava Gesù nel Suo Vangelo! Ucraini/russi, palestinesi/israeliani affondano sempre più nella palude di una penosa, atipica incomprensione, per la mancanza di un dialogo diretto.
Non si parlano e il peggio è che si servono di mediatori diplomatici formati nelle Università del colonialismo (?). Oppure, celano altri interessi sotto lo sbandieramento della bandiera della pace? La macchina della propaganda ufficiale è fedele, agguerrita e sempre puntuale ad “insignire” con il
conio di sabotatori della pace e nemici delle patria, i profeti di sciagure, i lamentatori delle ingiustizie, tutti quelli che osano proporre arditi e seri progetti di pace ed, infine, chi si ostina a nuotare contro corrente. Il potere, ormai, privilegia solo ed unicamente chi gli fa comodo, che scheda e accoglie nella sua corrente. Al partito della sopraffazione, degli abusi e della violenza si iscrivono i falchi belligeranti, al partito della pace nessuno, perché non esiste un partito costituito per la pace e gli operatori di pace, in genere, sono colombe libere di volare come vogliono, fin quando non verranno abbattute.
LA STRISCIA DI GAZA…COS’E’ LA STRISCIA DI GAZA?


Un’esile bretella, o meglio…un brandello sfilacciato di territorio ove è una stabulazione compressa e affollata di un popolo tra i più poveri del mondo, sprovvisto delle risorse essenziali ed anche senza identità. E’ respinto da tutti e alcuno ha cura di esso, nemmeno per smascherare i tanti paladini che, all’insegna di un principio umanitario si danno da fare per lucrare taluni privilegi.
La miseria dei poveri è la ricchezza dei padroni del mondo che, perciò, hanno tutto l’interesse di coltivarla intensivamente.
LA GUERRA E’ PROMOSSA SEMPRE DAL PIU’ FORTE CONTRO CHI E’ PIU’ DEBOLE ED IL PIU’ FORTE E’ IL
PIU’ RESTIO A CHIEDERE LA PACE.
A nulla rileva per chi si sente forte di dissipare una grossa fetta dell’economia negli stupidi armamenti e, ancora meno, è il suo scrupolo di impoverire disastrosamente il tenore di vita del
popolo, nonché di zavorrare il corso dell’istruzione, formazione e competizione sul mercatone globale. Il progresso e la pace sono gli arti con cui un popolo si spinge verso prospettive avanzate di benessere. Se viene meno uno dei due, il popolo è costretto ad annaspare in un pantano paludoso, da cui non si tirerà facilmente fuori, non avendo la necessaria funzionalità motoria. Nella guerra israeliana – palestinese non è facile tirarsi fuori dal pantano, specialmente per Israele che – opino – stenta a diventare un vero popolo riveniente da tradizioni tribali, i cui aventi causa sono disseminati in tutto il globo, di vedute, lingue, consuetudini diversificate e prospettive tutte da inventare. Uscirà mai dal suo
isolamento? Questo è il grande dilemma!

LE ARMI NUCLEARI SONO UN DETERRENTE?
Personalmente ritengo che nessun’arma (nucleare o convenzionale) possa costituire un deterrente. L’unico deterrente che funziona di sicuro è il “BUON SENSO” di chi ha la responsabilità di non usarle mai. Purtroppo, non sempre (anzi quasi mai) gli uomini che detengono il potere assoluto di una nazione usano il buon senso. La storia è piena di personaggi che hanno commesso vergognosi stermini di massa e/o terrificanti genocidi. E c’è anche chi, ahimè, non ha esitato a far valere le sue ragioni – qualora ve ne fossero – sganciando le prime atomiche, decimando popolazioni civili di intere città, compresi bambini, neonati e nascituri (mai nati). Ma, a ben vedere, quello che oggi sta accadendo in Palestina e Ucraina, con le armi che non implicano ancora il nucleare, sia nella causa che negli effetti, non è molto dissimile dagli olocausti di cui ci affanniamo, da ben 80 anni, di apostrofare “Non accada mai più”!
Lo scrittore ebreo Elie Wiesel scriveva: “Con l’invenzione delle armi nucleari, il mondo intero è diventato ebreo”. Sul destino dell’umanità, opino che grava la minaccia di un’altra arma, non meno trascurabile
degli arsenali nucleari: la competizione all’egemonia dell’estensione o dell’occupazione o colonizzazione (aggettivatela come volete!).
Ecco siamo arrivati al punto! Non esistono deterrenti per fermare chi il “buon senso” di sicuro, non lo possiede: perché…se lo possedesse, non oserebbe, giammai, ammazzare un bambino, vedendo in lui il riflesso dell’immagine di un suo nipotino!

CI MUOVIAMO COME LE OMBRE CHE GIRANO  INTORNO AL SOLE,  ILLUDENDOCI DI ECLISSARE LA LUCE E L’IRRAGGIAMENTO SOLARI

Torna, alquanto frequente e insistente, nella mia mente l’eco delle parole di Shimon Peres “Sono sempre sorpreso di vedere quanto coloro  che vogliono guidare il popolo nascondano a se stessi le verità sgradevoli. E’ innanzitutto il prezzo della scelta militare, dello stato di militarizzazione permanente.  Chi se ne rende conto?  I patrioti di professione sono quelli per i quali la spesa militare non ha limiti.   Non la si controlla, le si obbedisce. Il prezzo del patriottismo?  Non ha prezzo!     E’ una strada senza uscita, e attualmente ci siamo dentro”.  Non ho grande simpatia per l’uomo politico, specialmente quando avverto che esso rimane solo un politico generico, in carenza dell’uomo che non c’è.     Consequenzialmente, ritengo che NON C’E’ ALCUNA RAGIONE DI STATO AL MONDO CHE IMPEDISCA AL BUON SENSO DI FARE USO DEGLI ARMAMENTI CONTRO CIVILI INNOCENTI E, SOPRATTUTTO I BAMBINI!

Questo è scritto chiaramente nelle Tavole della Legge data a Mosé. Il paradosso più assurdo e “insensato” (?) di Israele opino che possa essere ricercato nel debole prosieguo della lungimiranza del suo fondatore David Ben Gurion che aveva concentrato ogni suo sforzo per far uscire il suo paese dall’isolamento e dall’abbandono, in special modo, della vastissima regione  del Negev, oggi  giudicata tra i cento luoghi  più belli  al mondo.  Ben Gurion aveva intuito, circa 50 anni fa, le potenziali capacità di risorse della regione che ospita importanti siti biblici tra cui il monte Sinai e aveva fissato proprio lì la sua dimora, a Sde Boqer, a metà strada tra Gerusalemme e il Mar Rosso. La regione del Negev, estesa per oltre il 60% del territorio nazionale è molto sviluppata, ma tanto ancora resta da fare!   Si potrebbero concentrare le risorse degli armamenti sul suo sviluppo, piuttosto che inseguire i miseri  palestinesi,   già relegati sugli esili brandelli di territorio concessi loro come fossero vassalli  concessionari in “enfiteusi perpetua” senza possibilità di riscatto (!?). Ovviamente, c’è da tratteggiare in rosso l’atteggiamento terroristico palestinese dal momento che il fine non giustifica i mezzi; tuttavia, occorrerebbe bilanciare causa  ed effetti e con il buon senso regolare, una volta per sempre, l’autonomia di identità e di governo dei due schieramenti belligeranti. 

DRAMMATICO EPILOGO

Molti fiammiferi continueranno ad essere accesi …  ma alcuno sopravvivrà a se stesso e la loro fine non potrà essere raccontata nemmeno dalla storia, perché anch’essa capitolerà per sempre, seppellita ed epigrafata “qui riposa tutto lo scibile dell’umanità!” Gli alieni che verranno,  facciano una preghiera!​

Francesco Gaetano

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