Rete 118: un confronto costruttivo e proposte per migliorare il servizio di emergenza
Si è tenuto a San Marco dei Cavoti il dibattito pubblico dal titolo “Emergenza 118 diritto alla Salute: Fortore, Miscano, Tammaro per una sanità più giusta”. C’è stata una grande partecipazione popolare con la presenza di una platea di Sindaci in rappresentanza dei Comuni del Fortore, Miscano e Tammaro tra cui il Sindaco Di San Bartolomeo in Galdo, di Baselice, di Reino, di Molinara, di San Marco dei Cavoti, di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Apice, di Buonalbergo.
Dopo i saluti istituzionali da parte di Donato Costantini, uno dei referente del comitato di San Marco Dei Cavoti, e l’intervento del Presidente del Comitato, Avv. Giuseppe Fusco che elencato le azioni messe in campo dal comitato e ha ringraziato pubblicamente tutte le amministrazioni comunali che hanno deliberato contro la demedicalizzazione e invitato le altre a continuare su questa strada, ha preso la parola il Dott. Andrea Cormano, Vice presidente del Comitato che ha analizzato i dati pubblicati dall’ASL di Benevento sulle perfomance aziendali e ha fatto notare come nel Distretto 11, quindi nel Fortore, Miscano e Tammaro, vi sia la più alta percentuale di codici rossi e gialli in relazione al numero degli interventi totali per distretto. Sono state poi elencate le proposte su cui potersi confrontare come: utilizzare, pur tenendo conto dell’attuale carenza di personale medico, al massimo le prestazioni aggiuntive, necessari per mantenere l’attuale organizzazione senza ulteriori demedicalizzazioni; attivare il servizio di reperibilità per garantire la continuità assistenziale anche in caso di assenza improvvisa del medico; invito ai sindaci a chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci per discutere del nuovo piano entrato in vigore in modo sperimentale da luglio 2023, provare a garantire una maggior copertura con medico a bordo nel miscano che in questo momento risulta essere il territorio maggiormente danneggiato da questa riorganizzazione del servizio 118.
Ha preso la parola Sua Eccellenza Mons. Felice Acrocca, arcivescovo di Benevento che ha detto di trovare la miglior soluzione possibile garantendo il principio dell’uguaglianza tramite soluzioni il più possibile condivise, ridando dignità a territori e zone interne già deserte e prive di tanti altri servizi.
Ha preso la parola, l’Ex Direttore del Distretto 11 Alto Sannio Fortore, il quale, ha espresso il suo parere contrario alla attuale demedicalizzazione perché sono stati demedicalizzati due presidi Psaut, individuati e collocati in posizioni strategiche dalla Regione per far fronte alle esigenze sanitarie di popolazioni bisognose perché ubicate nelle aree interne e distati anche 50 Km dal presidio ospedaliero e dove il cittadino si reca spontaneamente senza chiamare il 118. Ha aggiunto di essere sicuro che il Direttore Generale ha preso questa decisione in buona fede e che confrontandosi sicuramente può trovare delle soluzioni che rispondo alle esigenze sanitarie di un territorio difficile e disagiato, come quello della Val Fortore e del Miscano.
In seguito, soffermandosi ai casi riportati dalla stampa si potrebbe facilmente rilevare che il sistema della rete 118 è andato completamente in default preoccupando non di poco la popolazione. Tali disfunzioni vanno affrontare e corrette per evitare nuovi episodi simili. Ha concluso il suo intervento auspicando nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico per trovare la soluzione il più possibile condivisa.
Successivamente è intervenuto il presidente degli ordine dei medici e odontoiatri di Benevento il dott. Giovanni Ianniello, il quale ha espresso la propria contrarietà, in linea con quanto espresso dalla FNOMCeO, perché la diagnosi e la scelta della terapia è una competenza esclusiva del medico e non può essere data al personale infermieristico, la quale pur essendo un personale altamente specializzato non ha il compito e la possibilità di fare diagnosi e di decidere la scelta terapeutica appropriata. Il presidente ha chiuso il suo intervento dicendo di condividere la proposta si Sua Eccellenza Accrocca nel ricercare soluzioni quanto più possibilmente condivise con il territorio, autorità e tecnici esperti in materia.
Importante è stato anche l’intervento dell’Avv. Nicola Boccalone, dell’associazione tribunale del malato, il quale ha mostrato con un discorso molto più ampio rispetto alla semplice riorganizzazione del 118 che in Regione Campania manca l’attuazione di un serio programma con la mancata apertura di Case di Comunità, Ospedali di Comunità (aperto solo quello di San Bartolomeo in Galdo), infermieri di comunità, COT ecc. La messa in funzione di tutta questa rete potrebbe migliorare il servizio sanitario e ridurre anche il carico sulla rete del 118 e sugli accessi al Pronto Soccorso perché vi è una buona funzione di filtro sul territorio tramite la risoluzione delle emergenze e urgenze anche sul posto. Infine, ha chiuso il suo intervento citando due norme previste nella finanziaria 2024 che intervengo la prima sull’abbattimento delle liste di attesa (citando alcuni esempi di cittadini della Provincia di Benevento che hanno visto assegnarsi una prenotazione delle visite specialistiche nel 2025) e la seconda dando incentivi ai medici e comparto per prestazioni aggiuntive.
Non è mancata la solidarietà da parte delle altre associazioni presenti sul territorio, come quella espressa da Alfredo Lavorgnain qualità di presidente dell’associazione Salute e territorio della Valle telesina, il quale oltre a soffermarsi sul problema dell’Ospedale di cerreto e di Sant’Agata dei Goti, ha parlato anche della necessita di riavere attiva la UCCP.
A concludere il dibattito sono intervenuti Emilio Tazza e Mimmo Raffa rispettivamente le sigle Sindacali Federazione Cimo-Fesmed e Cgil e i Sindaci i quali hanno espresso la necessità di un tavolo tecnico e di provare a fare ognuno un passo in dietro per fare alcuni passi in avanti tutti insieme con la necessità di migliorare il sistema di emergenza e urgenza sul territorio, alcuni anche esprimendo il proprio dissenso sia con attivi deliberati in sede di consiglio comunale sia con una deliberazione del Consiglio della Comunità Montana.