“La pace non può essere un pensiero tra gli altri”

CON LA VOCE AD ALTO VOLUME, INVOCHIAMO LA PACE, MA LA NOSTRA MENTE E’ IMBRIGLIATA SUI CAMPI DI GUERRA


Prendo spunto dalla conclusione dell’articolo della Redazione di “La libera voce del Sannio” del 7 gennaio 2024 relativo alla presentazion del libro J’ACCUSE di Francesca Albanese, per smarrirmi anch’io negli intrighi della foresta della cultura della pace (?), tanto cara al ns/ Presidente Sergio Mattarella, a papa Francesco e alle Nazioni afflitte dai conflitti, siano esse vittoriose o sconfitte ma, pursempre,perdenti. Parliamodipace,marciamoperlapace,gridiamolapace ma, la ns/mente è sempre lì, sui campi di guerra. Con il pieno di sapienza, scarichiamo quel poco di Dio che ancora persisteva nel fondo della ns/ anima, carichiamo la corda del sapere e del ns/io e ci arruoliamo come virtuali combattenti per fare il tifo per l’uno o l’altro esercito in guerra. L’invocazione della pace non è che un movente per smuovere la grande filiera delle tifoserie contrapposte e distogliere la pubblica opinione dall’idea dei traffici di armi che silenziosi fanno serpeggiare proprio alcuni sostenitori della pace! Per la conquista della pace ci vogliono i martiri e gli eroi della pace, quelli senza doppiezza che si fanno illuminare la propria coscienza dalla Luce di Dio, pensano, operano e vivono secondo la Divina Volontà. Questi, con una costante, instancabile dedizione orante e operante, anche sacrificante, diffondono l’Amore Divino nel mondo, nella piena consapevolezza che solo dove c’è Dio non può allignare la guerra. Gli eroi sono estinti tutti, oppure, c’è ancora qualche esemplare in giro? Al momento non lo sappiamo e quelli che ci hanno prceduto li hanno fatti Santi. So per certo che il seme è stato gettato: esso germinerà e dare buoni frutti solo se i detentori del potere assoluto, previo opportuno ravvedimento sul relativismo della vita, rinunciano al loro vuoto bla-bla-bla e pontifichino una politica orante e operante, lasciandosi guidare dallo Spirito di Verità, imparando prima loro il vivere in pace e gradatamente di lasciar vivere in pace tutti gli altri. L’articolo del Giornale de quo conclude che “La pace non può essere un pensiero fra gli altri”. Da parte mia, ritengo che la pace non possa nemmeno essere affidata (sic!) al pensiero. Perché? Perché il pensiero è partorito dalla mente e la mente umana è impura; raramente è allo stato puro. La purezza viene lambita dai Santi, di cui ho già detto. Così, si deduce che il pensiero impuro appartenga al Maligno che è sempre a lavoro in tutte le attività umaneeproducemolti danni. Possiamo ben capire allora,che la parola, avente causa dal pensiero impuro, non deve essere mai eretica, blasfema o irriguardosa nei confronti di Dio e del prossimo. Satana è in ogni crocicchio del mondo e dirige invisibilmente lo scenario mondiale, manipolando quella parola, rendendola attrattiva, trascinatioria, aprendo il sipario, accendendo l’applausometro per il compiacimento del prestaore d’opera ingaggiato al suo servizio. Insistentemente, mi chiedo se fosse opportuno implorare la pace a gran voce con le folle rumoreggianti e sbandieranti che marciano come greggi intimoriti, oppure, se fosse meglio supplicarla mediante la preghiera raccolta e silenziosa, con la recita del Santo Rosario, nella quiete della famiglia, negli ospedali, nelle comunità locali acclesiali, pastorali ed anche civili! Oggi, 7 gennaio 2024 è il Battesimo di Gesù ed a Gesù, in uno alla Madre e a S. Giuseppe vada la mia preghiera di voler intercedere verso il Padre per la pace di noi tutti.
7 gennaio 2024 Francesco Gaetano

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