“Altra Benevento” – Inquinamento dei fiumi: “Giustizia troppo lenta non riesce a contrastare il malaffare”

Inquinamento dei fiumi e progettazione Gesesa del depuratore, la Procura della Repubblica a maggio 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio per fatti del 2018-2019 ma il GUP ancora non decide. Con questi tempi la Giustizia a Benevento non può contrastare il malaffare. 

Rinviata per l’ennesima volta la decisione del Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Benevento sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’inquinamento dei fiumi dovuto alla mancanza o alla cattiva gestione dei depuratori da parte della Gesesa.

La Procura della Repubblica di Benevento il 9 maggio del 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio della società Gesesa e di trenta persone, tra amministratori, dirigenti e dipendenti della società che ha in gestione il servizio idrico; titolari e operai di società private; tecnici e proprietario di un laboratorio di analisi; tecnici dell’Arpac; amministratori e dirigente del Comune di Benevento.

Il Pubblico Ministero contesta a vario titolo ai 30 indagati: Frode nelle pubbliche forniture art. 356 c.p; Inquinamento ambientale, art. 452 bis c.p.; Turbata libertà degli appalti- art. 353 c.p.; Falsità materiale e Falsità ideologica di pubblici funzionari- art. 476-479 c.p.; Truffa, art. 640 c.p.; Abuso d’ufficio art. 323 c.p.; Gestione di Rifiuti non autorizzata- art. 256 del Codice Ambiente; Inosservanza divieti di scarico, art. 137 Codice Ambiente; Violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatori- art. 258 Codice Ambiente. 

In particolare la Procura contesta che “soggetti chiamati a dirigere Enti la cui azione sarebbe dovuta essere improntata ad assoluta e totale imparzialità” hanno invece voluto affidare la progettazione del depuratore a Gesesa, che non aveva i requisiti, e addirittura hanno falsificato atti, relazioni e studi per evitare la Valutazione di Impatto Ambientale necessaria per impianti di grossa dimensione.

La Procura della Repubblica contesta inoltre alla Gesesa alcuni reati ambientali e la mancata adozione di misure per prevenire i reati da pare di propri dipendenti o soggetti incaricati. 

L’Udienza innanzi al GUP che deve decidere sulla richiesta di Rinvio a Giudizio era prevista lo scorso 23 gennaio, fu rinviata per un lutto del magistrato al 26 giugno, ma per difetti di notifiche fissata per il 13 novembre, ieri, e quindi rinviata al 12 febbraio per sostituzione del Giudice.  

I fatti-reato contestati dalla Procura risalgono agli anni 2017-2018-2019 e quindi in gran parte sono destinati alla Prescrizione prima ancora dell’eventuale processo.

Molte indagini sono infruttuose, soprattutto quelle per i numerosi incendi delle auto (compreso la Porsche del dirigente comunale, Antonio iadicicco), oppure quelle relative alle minacce puntualmente rinnovate al sindaco Mastella che giustificano l’assegnazione della scorta; altre non sono più rintracciabili (ad esempio quella connessa agli appalti della Provincia), ma quando poi, finalmente, la Procura tra mille difficoltà propone il rinvio a Giudizio per gravi reati ambientali e pessima gestione dei servizi pubblici, non si possono attendere due anni per decidere se si deve fare il processo. 

E’ evidente che questi tempi lunghissimi della Giustizia a Benevento, soprattutto per i reati che riguardano amministratori, pubblici dipendenti e privati collusi, rendono inefficace il contrasto al malaffare.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile

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