Finalmente il Teatro

Dopo la riedizione di “Quattro notti e più…di luna piena”, rappresentata a Benevento dal 25 al 30 agosto scorso,  finalmente Renato Giordano , direttore artistico di “Benevento Città Spettacolo”, rappresenterà, nel Teatro Comunale di Benevento, da venerdì 17 novembre 2023 al 12 maggio 2024, 12 spettacoli  teatrali nella stagione invernale  della XLIV rassegna, propriamente detta, di “Benevento Città Spettacolo”,  Potremmo dire che finalmente si rende onore alla rassegna teatrale pensata dal mai dimenticato regista Ugo Gregoretti, che per i primi dieci anni è stato direttore artistico della sua “creatura”.

 Gli abbonamenti,  che danno la possibilità a possessori di pagare un importo corrispondente alla somma di 10 spettacoli, invece che di 12, sono distribuiti  per settori.  Euro 220 per platea e palchi centrali, euro 170 per palchi laterali. Biglietti singoli per 8 spettacoli, platea e palchi centrali, euro 29 per ogni spettacolo; 25 euro, palchi laterali,  25 euro per ogni spettacolo; 15 euro, loggione, per ogni spettacolo; euro 25, sedia aggiunta in platea, sempre per ogni spettacolo. Biglietti singoli per 2 spettacoli, platea e palchi centrali, euro 22 per ogni spettacolo; euro 17, palchi laterali, per ogni spettacolo ; Euro 10, loggione, sempre per ogni spettacolo;  euro 17,sedia aggiunta in platea, per ogni spettacolo.

 Infine, le persone inferiori ai 18 anni, possono chiedere all’organizzazione di Città Spettacolo una tessera che consente loro di pagare 5 euro per ogni spettacolo.

 Queste le informazioni, fornite da Renato Giordano nel corso della conferenza stampa tenutasi alcune settimane fa nella sala delle feste del ristrutturato Teatro Comunale di  Benevento, una sala molto accogliente e, per l’occasione, con una partecipazione numerosa di giornalisti, puntualizzerà poi l’assessore alla cultura Antonella Tartaglia Polcini, la quale, in ordine al programma teatrale,  ha parlato della rappresentazione di nuove proposte ma anche di novità, che lei, affezionata del teatro,  dotandosi di un abbonamento, vorrà vedere.

 Il programma prevede la rappresentazione di “Vasame L’amore è Rivoluzionario”, un’opera di Marisa Laurito, che l’attrice napoletana interpreterà con Enzo Gragnaniello il 17 novembre, con inizio alle 20,45, nel Teatro Comunale; l’incontro, il 17 dicembre, sempre alla 20,45,  con Vivian Lamarque, vincitrice della prima edizione del Premio Strega Poesia; l’esibizione, in “Cantata dei Pastori”, di Peppe Barra, amico di Mastella e responsabile politico, pare di Napoli, del partito di Mastella,sempre al Teatro Comunale alle 20,45 del 19 dicembre; la rappresentazione, il 30 dicembre, di “Gente di facili costumi”, interpretata da Flavio Insinna; lo spettacolo “Terra”,  il 14 gennaio 2024, alle ore 18,  una rappresentazione di musica e di danza; lo spettacolo “Il Malloppo”, il 23 gennaio 2021, alle ore 20,45, sempre nel Teatro Comunale, interpretato da Marina Massironi; lo spettacolo , il 3 febbraio 2024 de “I due Papi”, interpretato da Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli;  la rappresentazione, il 28 febbraio, sempre alle 20,45,  de “I ragazzi irresistibili”,  interpretata da Franco Bracciaroli e Umberto Orsini; lo spettacolo di Renato Giordano, “Poesia è la vita”, alle 10,30 del primo marzo 2024, sempre nel Teatro Comunale; la rappresentazione de “La Madre”, il 13 marzo 2024, interpretato da Lunetta Savino; la rappresentazione di “Non è vero ma ci credo”, il 19 aprile, alle 20,45,  interpretato da Enzo De Caro; lo spettacolo “Rukeli, Pugile”, il 12 maggio 2024, alle 20,45, opera scritta e diretta da Pier Paolo Palma, a cura della Red Roger, una compagnia teatrale di Benevento.

  Quest’anno, però, nell’ambito di una consolidata collaborazione di respiro nazionale con il Comune di Benevento, le rappresentazioni si svolgeranno anche sotto l’egida di Strega Alberti,  il cui amministratore delegato, dott. Giuseppe D’Avino, ha parlato anche del successo ottenuto dalla prima edizione del Premio Strega Poesia, una novità sottolineata pure da Antonella Tartaglia Polcini.

 Il sindaco Mastella ha spaziato il dire anche sulle location che, sul piano artistico, culturale e monumentale, fanno di Benevento una Città cultura. Ha parlato della candidatura di Benevento a Città del libro, un obiettivo, questo, raggiungibile “se Strega Alberti ci darà una mano”, l’industria dolciaria che, per Benevento, rappresenta un ottimo bigliettino da visita. Non è mancata poi, da parte del sindaco, la tiratina di orecchie alla stampa che, secondo lui, prima di dare una notizia “a vanvera” ,  deve accertare la rispettiva attendibilità. Infatti, un organo di stampa, nel parlare di un cittadino di Vitulano estromesso dalla casa dove abitava, non avrebbe detto che questo cittadino non pagava da anni l’acqua alla Gesesa.

  Ma il sindaco ha spaziato di più il suo dire anche sul fatto che il Comune, qualche giorno prima, sia venuto in possesso di locali di suo proprietà, siti in via Nicolò Franco, il vicolo che porta ai giardini di palazzo De Simone. I locali, però, una quindicina di stanze, occupati da un centro sociale da molto tempo, erano liberi di persone, ci è dato di sapere,  nel momento in cui il sindaco, assistito dalla forze dell’ordine, ne è venuto in possesso.

La stampa locale fiancheggia Mastella.

 Strano che Mastella richiami la stampa, dal momento che, fatta qualche eccezione per chi scrive e qualche altro organo, l’informazione a Benevento sembra una orchestra diretta dal sindaco di Benevento.

 Il Mattino appare come il bollettino di Palazzo Mosti, soprattutto quando si leggono notizie circostanziate, come quelle con cui, il 5 novembre, quasi in polemica con la nota di Altra Benevento del 4 novembre si è data una informazione dettagliata, riportando, date, numero di sedute consiliari e di commissione, sulle indennità percepite dai consiglieri comunali nei primi nove mesi del 2023. Poiché, in questi nove mesi, sono state erogate indennità per 267.761 euro (nell’arco di un mese, c’è chi ha partecipato a 69 sedute, tra quelle consiliari e quelle di commissione).

  Dal momento che la nota del Mattino rappresenta una denuncia, probabilmente a Palazzo Mosti ci sarebbe chi vuole porre un freno all’eccessivo numero di sedute delle commissioni, fornendo le notizie dettagliate di cui sopra, delle quali, almeno chi scrive, non è stato informato. Sappiamo, però, che il sindaco, per evitare l’insorgere di eventuali conflitti all’interno della macchina comunale, avrebbe impedito la partecipazione di dirigenti comunali alle sedute delle commissioni. 

Una ventina di giorni fa, Il Mattino, nel fare intuire trascuraggini di precedenti amministrazioni, parlava delle incompiute ereditate da Mastella, ricordando come il sindaco di Benevento, sloggiato, diversi anni fa, il centro sociale Depistaggio dal pattinodromo, occupato   quando era già in uno stato di abbandono, abbia rilanciato la ristrutturazione dell’impianto sportivo, i cui lavori, avviati già da tempo con appositi finanziamenti, procedono a rilento.

  Nell’elenco delle incompiute figurava il parco Cellarulo che, inaugurato il 15 luglio 2010 dall’allora sindaco Fausto Pepe, dopo che era stato impossibile, a causa del ritrovamento di reperti archeologici di età sannitica, realizzare l’asse interquartiere rione Libertà-rione Ferrovia, parco che è stato danneggiato dall’alluvione del 15 ottobre 2015, otto mesi prima che Mastella, sfruttando anche i ritardi dei risarcimenti, senza essersi sporcate le scarpe di fango,  si insediasse come primo cittadino a Palazzo Mosti; figurava l’altro asse interquartiere rione Libertà-vialeMellusi, i cui lavori furono interrotti negli anni ’80 perché non erano bastati i fondi stanziati dall’allora sindaco Pietrantonio; figurava il parcheggio di Porta Rufina che, realizzato da una associazione temporanea a imprese, non sarebbe stato messo a disposizione del Comune dalla predetta ATI, secondo quanto faceva capire l’attuale amministrazione comunale, perché creditrice dell’importo impiegato per realizzare la struttura; figurava il “mamozio” che, nato da una idea, nel 1999, dell’allora sindaco aennino Pasquale Viespoli, è stato poi costruito, nella piazza di fronte al Duomo, da Alessandro D’Alessandro, successore di Viespoli e aennino anche lui; figurava la ripresa dei lavori del Malies, beneficiando di un finanziamento del PNRR, e il relativo utilizzo come vetrina commerciale per i prodotti agroalimentari sanniti, un progetto, questo, che dovrebbe coinvolgere, come polo del sapere,  anche l’immobile delle ex Orsoline; figurava, infine, la rigenerazione, utilizzando 4 milioni dei fondi Pics, dell’ampio immobile della ex Agenzia dei tabacchi, in via XXV luglio.

 Il Mattino non spiegava, però, le cause per cui le opere elencate risultano incompiute. A proposito del Parco Cellarulo, il giornale riporta una dichiarazione di Fausto Pepe, secondo cui “si chiude una vicenda che va avanti da 20 anni”, cioè dal rinvenimento di reperti archeologici mentre procedevano i lavori per realizzare l’asse interquartiere. Basta vedere chi ha governato la città, da tale rinvenimento fino all’avvento, nel 2006,  della prima amministrazione Pepe. L’alluvione, non prevista,  sarebbe stata poi  causata dal Padre Eterno, ma soprattutto da chi non ha pulito il letto del fiume Calore.

 Il “mamozio”, voluto da amministrazioni aennine (della giunta presieduta da D’Alessandro facevano parte Luigi De Minico, presidente del Consiglio comunale, durante la prima amministrazione Mastella, 2016-2021, e Mario Pasquariello, assessore ai lavori pubblici in entrambe le amministrazioni Mastella), è rimasto bloccato da un lungo contenzioso intentato dai proprietari del suolo. Ma, secondo quanto dice “Altra Benevento è possibile”, dovrebbe essere demolito, perché  la delibera, che ne determinava la costruzione, sarebbe stata considerata nulla da organi di giustizia amministrativa.

  La realizzazione del parcheggio di Porta Rufina, affidata in project financing, in un primo momento, dal sindaco D’Alessandro, alla predetta ATI, della quale faceva parte anche l’Amts (l’azienda di trasporto pubblico), veniva poi affidata, dallo stesso sindaco, in appalto alla predetta ATI, per cui l’Amts, una partecipata del Comune, figurava come committente. Di qui, l’istanza di fallimento dell’ATI. E di fronte alla disponibilità dell’ATI nel ricevere il pagamento del credito in forma dilazionata, venne comunque dichiarato  il fallimento dell’Amts.

  Siamo nel 2016. Nell’agosto di tale anno, quando Mastella è sindaco da due mesi, la Corte di Appello di Napoli ribalta la sentenza, per cui l’Amts viene rimessa in piedi. Ma i curatori fallimentari, nominati dal Tribunale di Benevento, per bloccare la sentenza della Corte di Appello, che avrebbe esautorato la loro funzione, fanno ricorso in Cassazione, senza che il sindaco Mastella si costituisca parte civile in nome del Comune. La suprema Corte boccia il ricorso, quando il servizio è stato già affidato da Mastella in gestione alla Trotta bus, che tuttora lo gestisce, e quando il lavoro dei tre curatori, costato complessivamente  un milione di euro, è stato portato a termine. L’Amts viene rimessa di nuovo in piedi. Il sindaco nomina anche un nuovo consiglio di amministrazione. Ma i dipendenti, transitati dall’Amts a Trotta bus, non possono ritornare all’Amts, che è un’azienda pubblica. In Cassazione viene sporto (non sappiamo quali siano stati i cavilli) un altro ricorso, che però viene accolto, perché, se ricordiamo bene, non sarebbe stata riconosciuta all’Amts la capacità di estinguere la rimanenza del debito. Con l’accoglimento di questo ricorso, si sarebbero salvati anche i compensi dei curatori, oltre alla prosecuzione del servizio da parte di Trotta bus.

  Per l’asse interquartiere rione Libertà-viale Mellusi, i cui lavori sono rimasti bloccati dall’era Pietrantonio,  c’è stato un lassismo da parte di tutte le amministrazioni successive. Quelle  a guida aennina, che hanno governato la città dal 1993 al 2006, hanno avuto anche un’amministrazione regionale negli anni ’90 guidata dall’aennino Rastrelli. La prima amministrazione di centro sinistra, guidata da Fausto Pepe,  avrebbe potuto chiedere il finanziamento a Bassolino dal 2006 al 2010 se il programma elettorale avesse previsto il completamento  della galleria in questione. Dal 2010 al 2015, abbiamo avuto poi, al governo della Regione, un’amministrazione di centro destra, guidata da Stefano Caldoro. Nel 2013, l’amministrazione Pepe-bis avanza alla Regione la richiesta di 400mila euro  per rendere a norma l’impianto elettrico del Teatro Comunale, anche perché il teatro è di respiro regionale. Ma, nonostante della maggioranza di Caldoro facesse parte la signora Alessandrina Lonardo Mastella, consorte dell’attuale sindaco di Benevento, la richiesta non è stata evasa. C’è voluto Umberto Del Basso De Caro che, quando era sottosegretario alle infrastrutture, ha fatto dirottare dal MIT al MIBACT (Ministero turismo,  spettacolo e belle arti) un milionedi euro per consentire l’intervento di ristrutturazione del Teatro Comunale e, pare, del teatro San Nicola. Da 2015, si è insediato in Regione  Vincenzo De Luca, alla guida di un’amministrazione di centro sinistra. La richiesta del finanziamento per completare l’asse interquartiere rione Liberta- viale Mellusi è stata facile per Mastella, anche se è stata avanzata all’inizio del secondo mandato sia di Mastella di che De Luca. Ma De Luca, quando è stato a Benevento, nel corso della recente festa dell’Unità, tenuta dal Pd in piazza Roma, ha detto che il governo Meloni tiene bloccati tutti i fondi del programma sviluppo e coesione, ammontanti, per la provincia di Benevento, a più di 100 milioni di euro.

  Per quanto riguarda la galleria Malies, i cui lavori, affidati, come dicevano, in project financing, dal sindaco D’Alessandro, a una ditta del Casertano, furono stipulati in un contratto nel quale era previsto che, qualora tale ditta avesse avuto bisogno di liquidità, il sindaco pro-tempore avrebbe dovuto fare da garante presso l’istituto bancario cui sarebbe stato richiesto il prestito, onere, questo, che è toccato a Fausto Pepe, successore di D’Alessandro. Sta di fatto, però, che la ditta avrebbe pagato soltanto  le prime rate del prestito ammontante a più di 2 milioni di euro, per cui il Comune è rimasto debitore presso il Monte dei Paschi di Siena del rimanente debito. Ma, avviata l’attività del Malies, con l’apertura di diversi negozi, che, dopo alcuni mesi, hanno dovuto chiudere per scarsità di avventori, la ditta, preso a pretesto il fatto che la struttura non era stata collaudata da parte un ingegnere di cui non facciamo il nome, ha abbandonato il Malies, chiedendo al Comune un risarcimento danni di alcuni milioni di euro. La vertenza è, pare, ancora in corso, ma l’amministrazione Mastella è intenzionata ad andare avanti nella ristrutturazione, nei termini di cui sopra, del Malies.

  Ma ciò che sorprende, rispetto a questa vicenda, è che l’attuale assessore ai Lavori Pubblici, Mario Pasquariello, sul Mattino del 19 agosto ha dichiarato: “Un atto dovuto (il certificato di collaudo, per ottenere il quale si stanno eseguendo opere di consolidamento – ndr), ma che mancava. Abbiamo ereditato una situazione davvero ai limiti  dell’incredibile che ha fortemente penalizzato la rinascita del sito e dell’intera area che l’amministrazione considera strategica per il tessuto economico cittadino. Questi lavori ci permetteranno di avviare il vasto programma di riqualificazione,  per il quale abbiamo ottenuto un maxi finanziamento con il pinque e quindi con il PNRR. Contiamo di rinnovare anche la copertura”.

 Si direbbe quasi che l’amministrazione Mastella ispiri gli interventi della stampa locale, se si pensa che, dopo Il Mattino, tra i quotidiani di carta stampata c’è  Il Sannio, dove, da qualche mese è approdato Gianni De Blasio, un giornalista politicamente molto vicino a Mastella, dopo che Antonio Tretola, di cui De Blasio ha preso il posto, è passato alle dipendenze del Comune per curare il settore informazione.

  Se non fosse così, un giornale che, imparziale, vuole rendere attendibile la sua informazione, avrebbe detto a Pasquariello, a margine della sua dichiarazione: “Ma lei dove era quando alla ditta del Casertano sono stati affidati i lavori del Malies  in project financing? Era, come dicevamo, nella Giunta D’Alessandro, insieme a Luigi De Minico. Il Mattino non ha posto questo quesito per continuare ad essere funzionale all’amministrazione Mastella, anche quando ai lettori, forse per carenza di notizie, deve somministrare delle minestre riscaldate,  come la rinascita del Malies e la ristrutturazione di villa dei Papi, di cui il predetto organo ha dato notizia il 10 novembre u.s. Ma, per quanto riguarda lo stato di abbandono di Villa dei Papi, pare che tutti abbiano dimenticato che Mastella è sindaco di Benevento dal 20 giugno 2016, e che, fino a qualche anno prima di tale data, villa e giardino non si trovavano in uno stato di degrado, anche perché, nella villa, vi erano degli uffici. Ora, Mastella, per rimettere a nuovo quella struttura, fruisce di fondi, di cui i suoi predecessori non avevano la disponibilità.

 Di ciò che propone l’opposizione compaiono, non sempre, soltanto dei trafiletti,  circostanza sulla quale intervenne, nell’ultima conferenza stampa, tenuta da Alternativa per Benevento il 26 settembre u.s, da Luigi Diego Perifano. 

 La cosa più sorprendente, poi, è che il sindaco Mastella abbia mutuato dal programma elettorale del suo competitore, Luigi Diego Perifano,  la rigenerazione dell’immobile della ex agenzia tabacchi, circostanza di cui Il Mattino non parla. Della rigenerazione di tale immobile, Mastella si è ricordato due anni dopo la sua riconferma a sindaco di Benevento. Ma l’anno prossimo ci sono le elezioni europee e si vota in 25 comuni del Sannio per il rinnovo delle rispettive amministrazioni. Perciò Mastella sta mettendo molta carne a cuocere, si dà da fare nel tagliare nastri e nel consegnare chiavi ad assegnatari dell’Acer (ex Iacp).

 Il 10 novembre, intervenendo a “Un giorno da pecora”,  Mastella non ha saputo dire ancora di quale coalizione farà parte, per evitare che alle europee, dove c’è lo sbarramento del 4%, possa bissare il primato registrato alle politiche del 25 settembre 2022,quando la sua nuova formazione politica, Noi di Centro, non ha avuto alcun eletto.

 Ma lui spesso campeggia anche in altri canali televisivi, soprattutto di Mediaset. Mercoledì 8 novembre,  era collegato con “Diario del Giorno” di Rete4, quando si parlava delle persone tenute in ostaggio da Hamas e degli attacchi israeliani sulla striscia di Gaza per costringere Hamas a rilasciare gli ostaggi, argomenti, questi, che non hanno nulla a che vedere con la sua funzione di sindaco.  Il 10 novembre, poi, è stato chiamato a parlare di bradisismo e di terremoti, pare pure da “Diario del Giorno”,  a proposito delle preoccupazioni che suscitano i campi flegrei di Pozzuoli.

Mastella e la Tari che non sarebbe stata pagata.

 Rispetto a questo suo campeggiare su tutti i canali televisivi, anche e soprattutto di Mediaset, crediamo che Mastella non sporga querela nei confronti de “le iene” e del rispettino inviato Filippo Roma che gli ha chiesto spiegazioni, il 29 novembre davanti alla chiesa dell’Addolorata al rione Libertà e davanti al monumento ai Caduti il 4 novembre, sulla Tari non pagata al Comune di Ceppaloni per la villa che la famiglia Mastella ha in quel Comune.

 Come Pasolini, che diceva di sapere chi aveva messo la bomba nella Banca dell’Agricoltura il 12 novembre del 1969 a Milano, ma che non poteva fare i nomi perché non aveva le prove, anche chi scrive, rispetto alla Tari che, per quella villa, non sarebbe stata pagata al Comune di Ceppaloni, ha delle certezze,  che però non può pubblicare perché non ha le prove.

 Possiamo dire che il Comune di Ceppaloni ha avuto sempre sindaci politicamente vicini a Mastella, e che solo il 16 maggio 2023 è stato eletto sindaco Claudio Cataudo, un ex mastellianopassato a Forza Italia, beneficiando, secondo noi, dell’effetto solidarietà, dopo aver subito dei duri attacchi. E possiamo dire che la villa sarebbe intestata alla moglie di Mastella, nella quale la signora Sandra risiederebbe anche. 

 Nel corso del primo incontro, Mastella avrebbe detto a Filippo Roma che i suoi rapporti con il fisco e con la tassazione sono curati da uno studio commerciale. Ma pare che lo studio commerciale, consultato da “Le iene”, avrebbe detto di non essere delegato al pagamento della Tari.

 Ma se la villa è intestata alla moglie di Mastella, nella quale la signora Sandra avrebbe anche la residenza, il sindaco di Benevento non ha detto il falso quando ha affermato, nel secondo incontro con Filippo Roma, di non avere alcuna pendenza con il fisco e con la tassazione in genere.

Giuseppe Di Gioia

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