Fiorenza Ceniccola : Giù le mani dalle pensioni

    I giovani berlusconiani dicono NO al “prelievo forzoso” dalle pensioni deciso dal Governo per coprire i buchi di bilancio lasciati in eredità dai governi precedenti e, in particolare, alla norma inserita in finanziaria che modifica il rendimento della quota retributivadelle pensioni liquidate dal 2024 (un taglio sostanzioso dei futuri assegni) che riguarda varie tipologie di dipendenti pubblici, ma che sta avendo un “effetto fuga” dirompente sui medici ospedalieri. Si stima che in Italia rischiamo di perdere 6mila medici in più del previsto (ogni anno vanno in pensione 4-5.000 camici bianchi) con un aggravio ulteriore della carenza attuale che si aggira a circa 30mila medici negli ospedali (fonte: Forum delle Società Scientifiche dei clinici ospedalieri ed universitari).

    Per fare un’operazione finanziaria di tal portata (equiparabile a quella fatta nottetempo nel 1992 dal governo Amato) non c’era bisogno del “rivoluzionario” governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni … e chi l’ha pensata sarebbe opportuno allontanarlo dalla cosiddetta stanza dei bottoni (il consigliere diplomatico Francesco Talò docet). 

    E nell’esprimere piena solidarietà ai sindacati dei medici ed infermieri del servizio pubblico che fino a qualche mese addietro erano definiti “angeli ed eroi”, chiediamo al Governo di rivedere la succitata norma limitando il “prelievo e/o contributo di solidarietà” esclusivamente ai beneficiari delle cosiddette “pensioni d’oro” e a tutti coloro che da decenni godono di una pensione senza aver versato i contributi come per esempio i “baby pensionati” che ogni anno costano circa 10 miliari di euro alle casse dello Stato.   

    Infine, parlando di pensioni non possiamo non rinnovare al Governo Meloni la richiesta di fermare la fuga dall’Italia dei nostri nonni per sottrarsi ad una tassazione “iniqua e ingiusta”incominciando ad allineare la trattenuta Irpef sulle pensioni almeno alla Germania dove la no tax area per i pensionati è fissata a 16mila euro. In Italia, attualmente è fissata a 8.174 euro/annuo.

    E’ insopportabile che i nostri nonni debbano pagare le tasse più alte d’Europa: su una rendita pensionistica annua di 20mila euro, qui in Italia si paga il 20.5%, contro l’8,7% del Regno Unito, l’8.3% della Germania e il 7,3% della Francia. Un pensionato da 1500 euro al mese, da noi paga 600 euro di tasse. In Germania paga appena 60 euro. Qualcuno, a tal proposito, ha parlato di “un furto di stato legalizzato” e per sottrarsi a tale prelievo è stato costretto a “scappare” dall’Italia per andare a morire in Albania, in Portogallo o in altri Paesi (come le Gran Canarie o Malindi in Africa) dove il prelievo fiscale sulle pensioni è zero o quasi zero.

    Gli anziani rappresentano un patrimonio di valori e di esperienza indispensabile per dare concretezza a qualsiasi progetto di ripartenza del nostro Paese e per questo motivo non possiamo girarci dall’altra parte e dobbiamo fare di tutto per farli rimanere qui  in Italia, nelle loro case per far sì che possano continuare ad “arricchire” le nostre famiglie e salvare la nostra economia con quello che comunemente viene indicato “welfare familiare”. Senza parlare della cosiddetta “Silver Economy” italiana con una ricchezza stimata in 4.173 miliardi di euro.

Benevento 4 novembre 2023        

                     Fiorenza Ceniccola

                   Consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi

                           Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento  

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