Araldi della Luce


di Mons.Pasquale Maria Mainolfi

Ieri, venerdì 13 ottobre, nel ricordo dell’ultima apparizione della Madonna in Fatima del 1917, nella Parrocchia di San Gennaro in Benevento,è iniziato il percorso mensile dell’Adorazione Eucaristica e della Lectio Biblica.
Il tema di questo anno: le 7 opere di misericordia spirituale, attingendo ai dati genuini e primordiali delle Sacre Scritture.
Nella Scrittura la misericordia non è uno stato emozionale o interiore di chi prova un senso di pietà per il bisognoso, ma Dio stesso “Ricco di amore e fedeltà ” (Esodo 34,6-7). La natura di Dio è la misericordia. 
Due termini ebraici descrivono le linee bibliche della misericordia: “hesed” cioè la tenerezza di Dio e “raham” che fa riferimento a viscera e utero perché Dio custodisce, alimenta e si prende cura della vita come sa fare una madre. 
Dio infatti è padre e madre insieme. Il suo è un amore viscerale che genera.Il vero amore fa il bene dell’amato con robustezza paterna e tenerezza materna. Dio infatti corregge, perdona, riabilita. 
La vera misericordia dunque non sorge dall’uomo ma dalla relazione con Dio.
Le 14 opere di misericordia corporale e spirituale sono attualizzazione della virtù teologale della carità. Sono opera dello Spirito Santo in noi.
Il capitotlo 15 del Vangelo di Luca narra le parabole della misericordia. 
Il capitolo 25 di Luca sul giudizio finale dice la necessità delle opere per entrare nella vita eterna e beata.
Nel medioevo alle 7 opere corporali su aggiunsero 7 opere spirituali.
Per Gesù la misericordia è più importante del sacrificio.
Non basta guardare soltanto ai bisogni corporali, occorre pensare anche a quelli spirituali, soprattutto in questo tempo schiacciato dalla prassi e dall’efficientismo che riduce spesso anche la Chiesa ad una ONG.
Paolo VI , esperto di umanità, diceva: ” La misericordia di Dio cerca la nostra povertà e la ama. E la nostra po povertà, una volta amata, diventa misericordia “.
L’analfabetismo religioso imperante soprattutto nelle classi colte reclama oggi il ritorno urgente alla preghiera e all’ascolto drlla Parola di Dio.
Questa la vera ragione del cammino che intraprendiamo in questo nuovo anno pastorale. 
Araldi della luce per illuminare il mondo

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