Nota del Comitato di Quartiere Centro Storico di Benevento
L’atteggiamento di ingiustificata chiusura ad ogni dialogo o richiesta di informazione da parte di privati cittadini, riuniti in associazione, continua.
Il Comune di Benevento persevera nel non rispondere esaustivamente alle nostre istanze.
Avevamo chiesto di sapere se:
– vi siano o meno esercizi commerciali che non sono in regola con il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico e/o per quanto prescritto, dallo stesso Comune, in relazione ai servizi igienici e, in caso positivo, se il Comune di Benevento ha posto in essere tutte le azioni tese al recupero delle somme dovute ed alla revoca della concessione dell’occupazione medesima e/o all’adeguamento dei servizi igienici alle prescrizioni sopra indicate;
– vi siano delle ordinanze di rimozione di arredi urbani non conformi alle disposizioni del regolamento emanato e, in caso positivo, quali azioni o atti esso Comune abbia posto in essere per l’eliminazione in danno degli arredi non consentiti;
– e con quale cadenza vengono svolti i controlli sulle prescrizioni indicate negli atti emanati dal Comune di Benevento
– l’esercente è stato sanzionato per lo sforamento documentato e per le violazioni contestate e comunicate alla Stampa ed in che misura;
– il Comune abbia sporto atto di denuncia/querela per quanto di sua competenza per gli atti di vandalismo e di danneggiamento di immobili pubblici e di arredi urbani ed in quali processi penali abbia inteso costituirsi parte civile.
Il Comune, in luogo di fornire le informazioni richieste, a mezzo del proprio Ufficio, ci ha fatto sapere: “si precisa che la stragrande maggioranza delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico antistante i pubblici esercizi, non è stata rilasciata ai sensi del Vigente Regolamento Comunale da lei citato ma in deroga allo stesso ai sensi del disciplinare comunale redatto ai sensi dell’art.181 comma 2° del D.L. 19/05/2020 n. 34 e s.m. e i. .”; “Ad abundantiam, periodicamente questo Settore invia ad Andreani Tributi ed al Comando di Polizia Municipale, cui spetta il controllo sul territorio e la verbalizzazione di eventuali violazioni, elenchi dettagliati riassuntivi delle autorizzazioni vigenti”; “In relazione al punto in cui la S.V. “chiede di sapere..” evidenziamo che la richiesta così come genericamente formulata non può essere accolta in quanto nessun soggetto, ancorchè legittimato per l’accesso agli atti, può attivare forme di supervisione di un’attività amministrativa per il solo sospetto di inefficacia o per verificarne la legittimità. Tanto ai sensi dell’art. 24 comma 3 delle legge n. 241/1990 da cui si rileva che “non sono ammissibili istanze di accesso, preordinate ad un controllo generalizzato delle pubbliche amministrazioni”. (cfr. Riscontro del I° Settore “Affari generali – Servizi istituzionali” U.O. Attività Produttive).
Sconcertati da una tale risposta, abbiamo chiarito, a mezzo pec protocollata che: “che la richiesta è stata avanzata ai sensi della FOIA (Freedom of Information Act), introdotta con decreto legislativo n. 97 del 2016, parte integrante del processo di riforma della pubblica amministrazione, definito dalla legge 7 agosto 2015, n. 124 che, come certamente a conoscenza del SUAP e del suo dirigente, rappresenta una peculiare modalità di richiesta di accesso agli atti, con finalità ben precise e campi di applicazione ben più ampi di quelli previsti dalla L. 241/1990. Infatti, la funzione della FOIA oltre a garantire il controllo diffuso sull’operato delle amministrazioni è quella di “consentire la partecipazione dei cittadini alla vita politico-amministrativa, comprendere le scelte effettuate dalle amministrazioni e promuovere il libero formarsi dell’opinione pubblica”. (cfr. riscontro a mezzo pec di giovedì 21/09/2023)
Abbiamo, nel medesimo riscontro, chiesto cosa si intendesse per “stragrande maggioranza”, pretendendo dei dati numerici precisi, posto che l’espressione utilizzata era, questa sì, generica. Infine, abbiamo invitato il Comune a chiarire se le concessioni in deroga siano a titolo oneroso o meno e, se oneroso, se vi siano casi di morosità ed in che numero.
Orbene, la nostra formale richiesta non ha sortito alcun effetto.
Sono trascorsi, quindi, quasi 30 giorni dalla prima nota (protocollo n. 95747 del giorno 08-09-2023) senza che il Comune di Benevento rilasciasse la documentazione richiesta e fornisse i dati in suo possesso.
Perché questa reticenza? Perché negare di conoscere la FOIA (Freedom of Information Act), introdotta con decreto legislativo n. 97 del 2016, parte integrante del processo di riforma della pubblica amministrazione, definito dalla legge 7 agosto 2015, n. 124)? C’è qualche motivo per il quale delle precise istanze non vengono evase? Perché il Comune non spiega ai cittadini il motivo del suo diniego?
Abbiamo appreso dalla Stampa che il Sindaco, dopo la visita del Ministro, ha inteso rendere pubblica tutta la sua disapprovazione per lo stato in cui versa la buffer zone.
Questa presa di coscienza ci riempie di speranza!
Infatti, in questa rinnovata consapevolezza delle criticità del nostro Quartiere, il Sindaco, darà disposizione ai propri dirigenti di rendere pubbliche le notizie richieste.
Inoltre, ben saprà, il Primo Cittadino, utilizzare gli atti amministrativi in suo potere per riportare la legalità, il decoro, il rispetto delle ordinanze emanate dallo stesso Ente.
Il Sindaco, attraverso la macchina amministrativa, senza ulteriori comunicati stampa e non impegnandola nella redazione di querele contro il Comitato, potrà avviare le azioni di recupero di eventuali importi dovuti per occupazione di suolo pubblico; potrà rimuovere arredi posizionati in maniera inidonea o non corrispondenti ai dettami imposti dal Comune stesso; potrà mettere in esecuzione eventuali sonnacchiose ordinanze di rimozione, quelle annose del divieto di transito, delle telecamere, della musica che deve cessare a mezzanotte, etc.
Ci attendiamo, ovviamente, che il Sindaco si rivolga ad eventuali trasgressori delle ordinanze emanate dal Comune stesso con ancora più veemenza di quella riservata al nostro Comitato.
Perché se un Comitato di Quartiere che pretende il rispetto della legalità viene trattato, pubblicamente, in un modo che evitiamo di commentare, cosa dovranno attendersi i trasgressori delle ordinanze?
Il Presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico di Benevento
Avv. Luigi Marino