Sette proposte dei giovani di Forza Italia per costruire l’Italia che voleva il presidente Berlusconi senza aggravare il deficit italiano
I giovani berlusconiani raccolgono l’appello lanciato nei giorni scorsi dalla Presidente Meloni: “ Basta sprechi … no a richieste irrealizzabili”e da Paestum, in occasione del “Berlusconi Day” cogliamo l’occasione per sottoporre all’attenzione del Governo 7 proposte che non hanno bisogno di copertura finanziaria per costruire l’Italia (liberale, liberista e libertaria) che voleva il Presidente Berlusconi:- Abolizione delle Comunità Montane nell’ambito della Legge delega che il Governo si accinge ad approvare per riordinare la normativa sugli Enti Locali. Una proposta di riforma che non costa e, al contrario, potrebbe ben caratterizzare il Governo sul fronte del“contenimento” dei costi della politica (di cui tanto si parla). Per dirla con qualche ex presidente di Comunità Montana della Campania: “Basta con questi carrozzoni, ultima spiaggia di politici trombati. Basta con finanziamenti che in buona parte servono a mantenere l’apparato, mentre solo le briciole finiscono al controllo e sviluppo del territorio”.– Un “Piano Giovani” per fermare la “fuga dei cervelli” che costa al nostro Paese circa 4 miliardi di Euro all’anno (vedi lo studio della Fondazione Nord Est). In sostanza, noi investiamo sulla formazione,per poi regalare i frutti agli altri Paesi nostri concorrenti sul mercato del lavoro. Un atteggiamento incomprensibile! Ed ecco, quindi, la necessità di approvare un “Piano Giovani” così come proposto dal Presidente Berlusconi e caratterizzato da ….“un azzeramento delle imposte per almeno tre anni alle aziende che assumono a tempo indeterminato giovani laureati e/o professionalizzati”. Lo Stato non ci guadagna un euro e neppure lo spende, ma intanto per tre anni apre le porte del futuro ai giovani che rappresentano il capitale umano su cui investire.- Semplificazione della procedura di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero (in ambito UE) e che allo stato attuale si configura come una vera e propria “via crucis” che scoraggia il rientro in Italia di tanti giovani che con grandi sacrifici personali e familiari avevano pensato di allargare i propri orizzonti andando all’estero per conseguire un diploma di laurea. – Modifica della legge 113/92 per realizzare la proposta: “mettiamo a dimora un milione di alberi all’anno” lanciata dal presidente Berlusconi per favorire una transizione ecologica sostenibile e non ideologica. A tal proposito, vale la pena ricordare che la succitata legge n.113 del 29 gennaio 1992 (rinnovata poi con la legge n.10 del 14 gennaio 2013), prevede l’obbligo in capo ai Comuni di porre a dimora un albero entro 12 mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente per recuperare una tradizione antichissima, diffusa in molti Paesi del mondo ed avviare una transizione ecologica graduale, sostenibile e non ideologizzata. E’ superfluo ricordare che gli alberi aiutano a combattere il riscaldamento climatico “catturando” l’anidride carbonica nell’aria, incamerando inquinanti come ozono, ossidi di nitrogeno e biossidi di zolfo senza provocare danni economici e sociali collaterali come le case green e/o le auto elettriche che l’Unione Europea vuole imporci senza tener alcuna considerazione dei costi spropositati che i cittadini dovranno sopportare. L’auspicio è che il Governo provveda quanto prima a far modificare la succitata legge introducendo sanzioni serie per gli amministratori comunali lassisti e inadempienti che si riempiono la bocca di “transizione ecologica” e dimenticano di applicare una precisa Legge dello Stato che se fosse applicata da tutti i Sindaci d’Italia ogni anno ne sarebbero piantati circa 400 mila sul nostro territorio per ridurre l’inquinamento atmosferico. – “Una dentiera gratuita per tutti quelli che non se lo possono permettere” lanciata dal Presidente Berlusconi e che si potrebbe facilmente concretizzare innalzando al 100% la deduzione dall’IRPEF delle spese sanitarie odontoiatriche almeno per i redditi medio-bassi. Una proposta che ha suscitato grandi aspettative e finalizzata a promuovere un’odontoiatria sociale che può dare grandi benefici per l’intera comunità perché vale la pena ricordare che:“Una buona masticazione allunga la vita”. Dalla salute dei denti, in effetti, dipende il benessere dell’intero corpo. Una postura ottimale, i dolori della schiena. Persino i disturbi del sonno. La medicina lo sa da anni, ma pochi ne sono al corrente. – Un “Piano Anziani” per fermare la fuga dei nostri nonni dall’Italia e garantire un “fine vita” dignitoso a chi ha tanto dato per il nostro Paese. A tal proposito, nel ricordare l’impegno assunto dal Presidente Berlusconi di far aumentare le pensioni minime a 1000 euro al mese nei prossimi anni, nell’immediato, con la prossima legge di bilancio si potrebbe incominciare innanzitutto con l’azzeramento della trattenuta Irpef sulle pensioni basse dei nostri nonni, allineandoci almeno alla Germania dove la no tax area per i pensionati è fissata a 16mila euro. In Italia, attualmente è fissata a 8.174 euro/annuo. E’ insopportabile che i nonni italiani debbano pagare le tasse più alte d’Europa: su una rendita pensionistica annua di 20mila euro, qui in Italia si paga il 20.5%, contro l’8,7% del Regno Unito, l’8.3% della Germania e il 7,3% della Francia. Un nonno pensionato da 1500 euro al mese, da noi paga 600 euro di tasse. In Germania paga appena 60 euro. E, per tale motivo, migliaia di nonni sono costretti a “scappare” dall’Italia per andare a morire in altri Paesi dove il prelievo fiscale sulle pensioni è più basso. Gli anziani rappresentano un patrimonio di valori e per questo motivo non possiamo girarci dall’altra parte e dobbiamo fare di tutto e di più per farli rimanere qui. Per quanto riguarda la copertura finanziaria a tale provvedimento i giovani berlusconiani propongono di trasformare in legge l’emendamento presentato dal senatore Maurizio Gasparri (dichiarato inammissibile dalla commissione Ambiente e Industria del Senato) e finalizzato ad aumentare la cosiddetta “Web Tax” per i giganti dell’e-commerce (Amazon, Google, ecc.) dal 3% attuale al 15% dei ricavi tassabili. Del resto si tratta di una questione su cui c’è un consenso trasversale a partire da Confindustria per finire al Presidente Mattarella. Inoltre, va ricordato che fino ad oggi i giganti del web usano la rete senza pagare nulla e sul fronte del lavoro, molto spesso, si muovono con grande disinvoltura facendo quasi sempre assunzioni a tempo determinato e quando i guadagni scendono non ci pensano due volte ad avviare i licenziamenti senza nessuna preoccupazione.
Benevento 30 settembre 2023
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento