ZES per l’Area Interna del Fortore può essere un’occasione di rilancio territoriale

La creazione di una ZES unica per tutto il SUD deve essere una occasione di rilancio territoriale del Fortore al fine di dare un forte e concreto impulso allo sviluppo economico del nostro territorio avvalendosi della semplificazione burocratica per le aziende e di una fiscalità di vantaggi. Così Andrea Cormano, a nome di tutti i tesserati e di tutto il coordinamento Fortore dei circoli di Fratelli d’Italia di Baselice, Castelvetere in Valfortore, Molinara, San Bartolomeo in Galdo, San Marco dei Cavoti, San Giorgio La Molara commenta positivamente il via libera della Commissione Europea alla proposta del governo Meloni all’istituzione della ZES Unica.

Nel documento programmatico Area Snai Fortore, inviato al presidente della Comunità Montana del Fortore – continua Antonio Finelli, consigliere Comunale di Castelvetere in Valfortore – abbiamo presentano una idea di sviluppo territoriale del Fortore prevedendo proprio l’istituzione della ZES al fine di provare a fermare la delocalizzazione delle aziende e delle attività industriali italiane in paesi esteri e per creare politiche economiche in grado di migliorare il tasso di disoccupazione e quello di emigrazione per motivi di lavoro.

Abbiamo ipotizzato – prosegue Donato Costantini, Consigliere Comunale di San Marco dei Cavoti – sia di dare in comodato d’uso gratuito le strutture non utilizzate presenti nei piani di insediamento produttivo (PIP), molte di esse semplicemente cattedrali nel deserto, a coloro che hanno già deciso e che decideranno di investire nella Valfortore creando occupazione locale, sia di prevedere con scambi energetici sul posto tramite fonte eolica e la collaborazione delle comunità energetiche locali, anche politiche energetiche a basso costo evitando il più possibile fenomeni di dispersione elettrica.

Bisogna creare – aggiunge Domenico Longo, Consigliere Comunale di Molinara – un vero e proprio meccanismo virtuoso territoriale che incentivi gli imprenditori a scegliere il nostro territorio per i loro investimenti, sfruttando la manodopera locale e nel caso in cui c’è bisogno di manodopera specializzata dobbiamo essere pronti a creare dei protocolli d’intesa con aziende per la formazione dei lavoratori

Solo con una forte cooperazione territoriale tra Enti locali, associazioni, categorie di settore, imprese – concludo i presidentidei circoli di San Bartolomeo In Galdo, Francesco Mongella, Di San marco Dei Cavoti, Alessandro Tremonte, di San Giorgio La Molara, Avv. Pino Fusco, di Baselice, Italo Bianco e di Molinara, Eugenio Salvatore – possiamo invertire la rotta del nostro territorio, destinato a diventare un territorio fantasma nell’arco di 50 anni, e contribuire a far ripopolare i nostri paesi con proposte di lavoro che possono generarsi dalla ZES e dal suo indotto economico e produttivo.

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