Dopo aver determinato una situazione grottesca in piazza Cardinal Pacca e creato disagio per i cittadini, il Sindaco e il Vicesindaco di Benevento si perdono in inaugurazioni
Si sta colorando di grottesco la vicenda di piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria. In questa piazza, il vice sindaco Francesco De Pierro, delegato dal sindaco alla gestione dei fondi del Pics (Piano Integrato città sostenibile), aveva individuato, ovviamente con l’avallo del sindaco, piazza Cardinal Pacca quale luogo ove realizzare il terminal turistico con annesso info point. Gli scavi, però, hanno portato alla luce repertidi grande valore storico e artistico, risalenti, alcuni, all’epoca Romana, e altri da datare ancora con certezza.
Ma l’ex militante del Pd, Francesco De Pierro – cacciato dalpartito insieme ad altri due consiglieri comunali della precedente consiliatura, per aver svolto una opposizione accomodante nei confronti del sindaco Mastella, opposizione sfociata poi nellapresentazione di una lista, benedetta da Vincenzo De Luca and company per combattere il Pd sannita, collegata a Mastella sindaco, nelle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021, e risultata determinate per la rielezione di Mastella – rispetto alla scoperta di quelle preesistenze, pur di non cambiare location, aveva pensato di coprire le stesse con lastre di vetro e far procedere i lavori di realizzazione di quanto programmato.
Ma il sovrintendente, l’architetto Gennaro Leva, decide di bloccare i lavori (Mastella dirà di concerto con lui) per datare e custodire i reperti. L’amministrazione Mastella si orienta, quindi, nel trovare in piazzale Catullo, vicino al Teatro Romano ma al di sotto della sede stradale, la nuova location del terminal turistico, con annesso info point. Uno slargo, questo, rispetto al quale la strada di entrata e uscita di pullman lunghi 12 metri costituisce un problema.
Poi, vi è un ripensamento del sovrintendente. Infatti, Leva decide di coprire con teli i reperti, livellare, rispetto al resto dellapiazza, la superfice dello scavo con del terreno sul quale realizzare un prato, in attesa di studiare l’origine dei reperti, con la richiesta di ulteriori finanziamenti.
Questi soldi, dice Gabriele Corona di “Altra Benevento è possibile”, possono essere utilizzati per approfondire gli studi sulle origini dei reperti emersi in piazza Cardinal Pacca.
Tutto questo avviene mentre i consiglieri di Alternativa per Benevento e di Civico 22 consigliano, nell’incontro con la stampa di venti giorni fa, di mettere a disposizione dei bus turistici l’attuale terminal delle autolinee extra urbane, capace di contenere questi altri automezzi nel numero di 4 o 5, essendo il terminal medesimo molto ampio e dotato anche di un info pointrealizzato dalla Provincia, quando l’ente locale era guidato da Carmine Nardone. Questo terminal, molto vicino al Museo del Sannio, alla Rocca dei Rettori, al Museo Arcos, all’OrtusConclusus di Paladino, alla Chiesa di Santa Sofia (Patrimonio dell’Unesco) e all’Arco di Traiano, anche se poco lontano dal Duomo, dal Teatro Romano e dall’Arco del Sacramento, non comporta la necessità di affidare lavori in appalto per spendere i fondierogati dalla Regione, nella misura complessiva di un milione di euro.
L’attuale terminal di autolinee extra urbane, non va delocalizzato in uno spazio molto più contenuto, vicino alla stazione ferroviaria, perché ha un duplice vantaggio, quello di essere vicino alle scuole e a molti uffici, e quello di trovarsi quasi in periferia, dal momento che i pullman, percorrendo l’esterno delperimetro urbano, sia in entrata che in uscita dal terminal, a 300 metri di distanza dal terminal medesimo, si trovano lontani dalla città.
Se invece il terminal viene delocalizzato vicino alla stazione ferroviaria, i pullman per fare il carico e scarico di studenti e pendolari nei pressi dell’attuale terminal, devono attraversare per due chilometri il centro urbano, creando inquinamento.
Ma siccome girano i soldi del pics, non si è presa in considerazione l’ipotesi suggerito da Alternativa per Benevento e da Civico 22. Gli amministratori di Benevento hanno pensato di fare effettuare il carico e scarico dei turisti in piazza Cardinal Pacca, per poi costringere i pullman di attraversare il centro storico per farli parcheggiare in piazzale Catullo, con tutti i disagi cui abbiamo fatto cenno. Ma la cosa grave è che hanno pensato di ridurre sempre di più i metri quadrati dell’info point. L’ultima ipotesi è che questo piccolo complesso edilizio, privo di fondamenta, rispetto ai 25 metri per 10 come da progetto originario, dovrà avere una superficie di 36 metri quadrati: 12 per 3, secondo quanto riportato dal mattino del 10 giugno, e 6 per 6, secondo quanto denunciato dal circolo cittadino del Partito democratico, in una nota pubblicata integralmente il 10 giugno dal nostro giornale.
Questo spazio, oltre a dover dare posto a 40-50 turisti, in attesa che, da piazzale Catullo, arrivi il pullman per prelevarli, dovrà contenere anche i servizi igienici, i cui scarichi ed il cui approvvigionamento idrico richiede delle canalizzazioni interrate, che possono danneggiare reperti non ancora scoperti, dice Gabriele Corona, in una sua recente nota, pubblicata integralmente dal nostro giornale. In una nota del 10 giugno, pubblicata anche integralmente dal nostro giornale, Gabriele Corona rende poi noto di aver “indirizzato un atto di diffida che ricorda al Sovrintendente Archeologico pure che non avrebbe potuto confondere, clamorosamente, lo “scavo archeologico preventivo” con lo “scavo assistito””.
Ma in tutta la vicenda, il sindaco Mastella ha avuto l’ardire di far notare che quei reperti sono venuti alla luce soltanto perché la sua amministrazione ha pensato di insediare in piazza CardinaPacca l’accoglienza turistica. In questa ottica, Mastella ritiene che “altri, al di fuori dal perimetro istituzionale e con malcelati intenti furbeschi, tentano di costruire una gazzarra che ha un evidente intento strumentale”.
In merito alla vicenda, ha detto la sua anche il presidente della commissione Pics, Antonio Picariello, portatore di 298 voti di preferenza nella lista Città Aperta, collegata ad Alternativa per Benevento, ma, utilizzando i voti portati da altri candidati per totalizzare i circa 1.500 voti necessari per far scattare un seggio nello schieramento di opposizione, Picariello è riuscito a sedere in Consiglio comunale. Qualche mese dopo il voto del 3 e 4 ottobre 2021, è però passato nello schieramento mastelliano, dopo che il gruppo di Città Aperta aveva preso le distanze da lui, per aver votato in linea con l’amministrazione un atto, per non schierarsi contro i dirigenti dell’Acer (ex Iacp), presso cui presta servizio lavorativo.
Ebbene, Picariello, ripetendo ciò che altri mastelliani avevano detto in passato all’indirizzo delle opposizioni, in una sua nota, ha osservato: “Credevamo che il Tuel (testo unico enti locali – ndr)prescrivesse la vigilanza e il controllo per le minoranze, non la critica a prescindere”. Ma, evidentemente, Picariello ignora che la vigilanza e il controllo, se riscontrano la non coerenza con determinati canoni, comportano una critica. Ovviamente, Picariello si riferisce al Lapidarium dell’Arco di Traiano, “oggetto di una contestazione assurda” delle opposizioni e destinatario di fondi del Pics. Secondo le minoranze, ciò che dovrebbe ospitare il Lapidarium, in costruzione sulla destra dell’Arco rispetto a via Traiano, potrebbe essere ospitato nella adiacente chiesa di Sant’Ilario. Ma Picariello ha ricordato che questa chiesa è della Provincia, anche se “il sindaco Mastella, in maniera lungimirante (che adulazione! – ndr) e con un accordo con il compianto Claudio Ricci (il presidente dem della Provincia molto attaccato dai mastelliani –ndr) firmò un accordo per valorizzare l’area di Sant’Ilario”. Ma il progetto Pics, dice Picariello, “riguarda e riqualifica un’area del Comune”. Secondo lo spirito del comunicato di Picariello, la Provincia non avrebbe consentito di sistemare nella Chiesa ciò che dovrebbe ospitare il Lapidarium. Ma, signor Picariello, con questa scelta, si sarebbe evitato di “danneggiare” l’Arco, davanti al quale è stata posta in essere una pavimentazione con pietre laviche, rimosse da via dei Mulini, la strada che è stata poi pavimentata con asfalto.
Al sindaco vorremmo ricordare che si sapeva, anche da parte della Sovrintendenza, di preesistenze storiche nel sottosuolo di piazza Cardinal Pacca. Perifano, nel predetto incontro con la stampa dello schieramento guidato da lui e di Civico 22, ha ricordato che il sindaco D’Alessandro (poteva fare a meno di citarlo, dato che l’amministrazione guidata da questo sindaco aennino si è distinta per inettitudine) propose “giustamente di riqualificare questa piazza collegandola a quartiere medievale del Triggio”, aggiungendo: “Questo significa avere una idea alta del rilancio e della valorizzazione degli spazi della città, della funzione che gli spazi devono avere”.
Sta di fatto che in piazza Cardinal Pazza, il martedì di ogni settimana, aveva sede un mercato rionale, che ora è stato, o dovrebbe essere, trasferito in via Delcogliano, al di sopra dell’azienda ospedaliera “San Pio”, in località Pacevecchia, quindi a servizio di quella zona e non più a servizio di corso Dante. Ma vi è di più: in piazza Cardinal Pazza, in occasione della festa della Madonna delle Grazie, trovava sistemazione il Luna Park.
I reggitori di Benevento avevano pensato, in un primo momento, di trasferire le giostre in piazza Risorgimento. Ma poi, accortisiche avrebbero arrecato un danno a Trotta bus, che in quella piazza gestisce i parcheggi a pagamento, hanno pensato di sistemare le giostre nell’attuale terminal bus, poiché, chiuse le scuole, il parcheggio dei bus delle autolinee extraurbane risulterà notevolmente ridotto. Però, dal momento che comunque dovranno avere un parcheggio i pullman che, provenienti dalla provincia, da Avellino, da Salerno, da Napoli e da altre località, arrivano a Benevento e partono da Benevento, bisognava trovare per essi un altro spazio di parcheggio, anche perché il Luna Park non resterà nell’attuale terminal per i soli tre giorni di festa.
Così, i reggitori di Benevento hanno pensato di far parcheggiare i predetti pullman nello spazio dove aveva sede la vecchia (per modo di dire) localizzazione degli uffici dell’Inps, in via Calandra, una zona non servita dagli autobus urbani, sicché i lavoratori pendolari, ma anche i cittadini, soprattutto se anziani, che devono recarsi in altre città o che devono rientrare da altre città, sono costretti a percorrere un buon tratto di strada a piedi, se utilizzano gli autobus urbani, per rientrare nelle proprie abitazioni, ma anche per partire da esse. Anche lo spazio della demolita sede dell’Inps, vorremmo dire al sig. Picariello, è privato, e quindi non fruibile, non essendo comunale, come stazionamento di pullman. Perché dunque la Provincia dovrebbe impedire di sistemare nella chiesa di Sant’Ilario ciò che dovrebbe avere sede nel Lapidarium? Perché forse non si spenderebbero i soldi del Pics? Se è così, ha ragione Picariello.
In tutto questo disordine, il sindaco e il vice sindaco, si perdono in inaugurazioni, per rilanciare la loro immagine.
Giuseppe Di Gioia