“Sia franco e costruttivo il dibattito sulla sanità”, afferma, in una sua nota, Raffaele De Longis, consigliere comunale e provinciale di Benevento del Partito Democratico
“Sulla sanità è bene che si sviluppi un approfondimento serio e costruttivo, scevro da posizioni pregiudiziali e libero da condizionamenti politici”.
Così in una nota Raffaele De Longis, consigliere comunale e provinciale del Partito Democratico.
“Partiamo da un dato: il territorio sannita è caratterizzato da notevole estensione (con collegamenti particolarmente difficoltosi nel Fortore) ma bassa densità demografica e ciò ci ha sempre, storicamente, penalizzato come non smette di ricordarci il dottor Giuseppe De Lorenzo che si duole particolarmente della totale disattenzione verso i problemi della nostra comunità da parte della Regione. Tutto ciò – prosegue De Longis – ha portato ad una qualità dell’assistenza sanitaria sul nostro territorio certamente non soddisfacente ed anzi particolarmente carente e lacunosa nonostante la buona volontà di alcuni operatori che prestano la propria meritoria opera anche su base del tutto volontaristica e gratuita.
A tal proposito, per ottimizzare l’allocazione di ciò che può essere messo in campo è stato presentato il progetto di razionalizzazione dell’impiego delle (scarse) risorse economiche e di personale medico dell’ASL BN dal Direttore Generale. Il Piano, come noto, prevede la demedicalizzazione (solo paramedici a bordo) di sei ambulanze in servizio per il 118 su dieci nei vari SAUT\PSAUT con introduzione di tre auto mediche”.
“Sul punto – aggiunge l’esponente Pd – è intervenuto il consigliere regionale, collega e amico Luigi Abbate che ha, nel dettaglio, proposto di demedicalizzare in primis l’ambulanza di Ginestra degli Schiavoni stante il relativamente basso numero annuo di interventi, se paragonato a quello di altre sedi come San Bartolomeo in Galdo e Morcone. Tale proposta ha comprensibilmente causato la reazione del sindaco di Ginestra degli Schiavoni in particolare, che ha doverosamente ricordato l’ampia copertura territoriale assicurata dalla suddetta ambulanza (Ginestra, Montefalcone di Valfortore, Buonalbergo, San Giorgio la Molara, Castelfranco in Miscano e soprattutto la statale 90 Bis con i suoi purtroppo frequenti incidenti stradali) sottolineando anche che tale mezzo è in servizio solo per 12 ore su 24, a differenza degli altri presidi mobili”.
“Mi preme ricordare, allora, – dichiara ancora Raffaele De Longis – che demedicalizzare i mezzi di soccorso comporta un importante scadimento della qualità dell’assistenza, in particolare nella cosiddetta golden hour (nell’immediatezza dei soccorsi) fondamentale per la salvezza delle persone, soprattutto in zone lontane dagli ospedali”.
“La soluzione, dunque, non può essere la mera riduzione delle risorse. Non se l’obiettivo è offrire un servizio adeguato alle esigenze della popolazione. Vale per la sanità come per l’istruzione – il riferimento è al paventato Piano di accorpamento degli istituti scolastici – ed è in questo quadro che andrebbe condotta anche la discussione inerente il progetto di riforma per l’Autonomia Differenziata. Altra questione che meriterebbe di essere dibattuta garantendo centralità alle vicende territoriali e non alle appartenenze politiche e partitiche”.
“Tornando alla sanità – conclude il consigliere del Partito Democratico – un’occasione di confronto è già all’orizzonte considerata la prossima convocazione a Benevento di un Consiglio Comunale aperto sul tema. In tal senso, voglio sottolineare la piena e gradita disponibilità al confronto dimostrata dal collega Luca De Lipsis, consigliere delegato alle Politiche Sanitarie. Si tratta di un’occasione da non sprecare. Dobbiamo fare in modo che la discussione, dunque, non si esaurisca nella solita elencazione dei problemi che tutti conosciamo. Dall’aula dovranno emergere idee e proposte da porre poi – unitariamente – all’attenzione dei tavoli regionali e ministeriali. Io porterò il mio contributo, lo farò – innanzitutto – sollecitando un confronto franco e propositivo sulle Case di Comunità, che rischiano di tramutarsi nell’ennesima opportunità perduta e ponendo l’attenzione sulle gravi emergenze che oggi caratterizzano il ‘San Pio’ di Benevento”.