Il Sindaco di Benevento si attiva per le elezioni provinciali
La SOLITEK, un’azienda lituana che produce pannelli fotovoltaici e batterie al litio, ha avuto dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, l’indicazione di insediare un suo opificio nell’ASI di Ponte Valentino per potenziare la sua produzione, poiché il 50% del suo fatturato viene esportato nel Sud dell’Europa.
Ovviamente, il signor Vidmantas Janulevicius, presidente della Confindustria lituana e maggiore azionista del gruppo SOLITEK, incoraggiato anche da Ugo Meucci, presidente della Camera di Commercio Italo-Lituana sulla scelta sannita per il predetto insediamento (infatti, Benevento era contesa dalla Basilicata e da altri centri campani, evidentemente congestionati), prende subito contatti con il presidente dell’ASI, Luigi Barone e, quindi, con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella.
Nessun sindaco avrebbe rifiutato un insediamento tanto appetibile in una città con un alto tasso di disoccupazione e che rimane ancora isolata dal circuito produttivo, come giustamente ebbe a denunciare lo scorso 7 marzo Oreste Vigorito nell’assemblea della Confindustria sannita di cui è presidente.
L’iniziativa del gruppo lituano va sicuramente plaudita. Il sindaco Mastella, invece, ha avuto la fortuna di incontrare la SOLITEK, interessata ad insediare un opificio in un luogo più vicino ai paesi dove esporta il 50% della sua produzione.
Non a caso, Luigi Diego Perifano, a dimostrazione di come l’opposizione da lui guidata sia una opposizione costruttiva e non preconcetta, il giorno dopo l’incontro avvenuto a Palazzo Mosti con i dirigenti della SOLITEK e con l’ambasciatrice lituana per l’Italia, Daila Kreiviené, che nel suo intervento si è espressa con un perfetto italiano, ha sottolineato come l’iniziativa della SOLITEK vada in direzione dello sviluppo. Ma sentiamo cosa ha detto il portavoce di Alternativa per Benevento
“Merita di essere seguito con interesse il progetto di investimento in area Asi della società lituana SoliTek. Tutto quello che si muove in direzione dello sviluppo produttivo e del potenziamento della capacità attrattiva del territorio deve essere valutato positivamente. È quindi apprezzabile la dinamicità mostrata da Comune e Asi nell’azione di accompagnamento delle imprese che scelgono di localizzare le proprie attività qui da noi. Peraltro il programma operativo presentato dalla SoliTek sembrerebbe più concreto e fattibile di altre iniziative annunciate nel recente passato e poi svanite nel nulla, tipo la fabbrica cinese di auto elettriche. È vero infatti che la produzione di pannelli solari si coniuga bene con la strategia della transizione ecologica, fondata sulla valorizzazione prioritaria delle energie rinnovabili. In attesa di verificare gli ulteriori sviluppi, mi sentirei, tuttavia, di raccomandare prudenza sui dati relativi alle ricadute occupazionali, essendo già accaduto in altri casi che le potenzialità prospettate si siano nel tempo drasticamente ridimensionate”.
Perifano, però, conclude la sua nota raccomandando prudenza in ordine alle ricadute occupazionali, memore evidentemente di esperienze non confortanti. Mastella, invece, in un manifesto fatto affiggere sulle mura della città, esalta così l’iniziativa attribuita a suo merito: “La città che attrae, che lavora, che cresce. Il modello Benevento. 320 posti di lavoro (al termine delle tre fasi, l’ultima delle quali si concluderà nel 2026 – ndr) più l’indotto, grazie a SOLITEK che verrà in Benevento in zona ASI per produrrepannelli solari e batterie”.
Il tutto, evidentemente, in funzione delle future elezioni Provinciali programmate per il 2024, quando ci saranno anche quelle Europee. Non bastava la risposta che Giovanni Cacciano ha dato a Carmine Agostinelli, segretario provinciale di un riesumato partito di Mastella, per liquidare la richiesta di collaborazione con il Pd in favore della discesa in campo di Mastella alla guida di una lista per le Provinciali.
Infatti, Mastella ha sfruttato anche l’iniziativa della SOLITEK per dare comunicazione a quelle migliaia di cittadini che avrebbero dato la disponibilità di farsi informare da lui sulle calamità atmosferiche. Domenica scorsa, 16 aprile, ha fornito ai quei cittadini le informazioni di cui al manifesto. Mera propaganda. Eppure, la Protezione Civile regionale aveva ipotizzato una allerta gialla per il 16 e il 17 aprile, circostanza, questa, che ha consentito a Mastella di prorogare fino al 22 aprile l’accensione degli impianti di riscaldamento, in giorni nei quali le temperature diurne hanno superato i 20 gradi e quelle notturne si sono attestate sui 12-13 gradi. Qualche amministratore di condominio è però andato anche oltre, prorogando l’accensionefino al 26 aprile, poiché il 22 è prefestivo, il 23 è festivo, il 24 è ponte ‘prefestivo’ e il 25 è festivo, giorni, questi, in cui probabilmente il personale preposto allo spegnimento dell’impianto non è in servizio. Chissà che Mastella non ci propini l’accensione del riscaldamento nel mese di agosto, se la Protezione Civile dovesse prevedere qualche giornata di pioggia torrenziale.
Ma i mastelliani non demordono nell’andare alla ricerca di alleanze per le Provinciali, ovviamente con il PD, dal momento che questa volta voteranno i cittadini e non soltanto i sindaci e i consiglieri comunali, con voto ponderato, considerato che un consigliere comunale di Pietraroia, per esempio, non ha lo stesso peso di un consigliere comunale di Benevento.
Quasi in loro sostegno, Stefano Graziano, il quale, appena divenuto deputato dem, si era proclamato deputato di Benevento, al punto evidentemente da dettare la sua linea alla federazione del Partito Democratico sannita, una federazione che, nonostante le fratture determinatesi nel suo ambito per effetto della sostituzione di una candidatura da parte del Largo del Nazareno, con i 15.474 voti raccolti nel Sannio, pari al 12,94% (3 punti in meno rispetto alle politiche del 2018 quanto il partito subì una deblache) è riuscito a fare scattare il seggio nel collegio plurinominale per la Camera Benevento-Caserta, seggio attribuito a Stefano Graziano, posto da Enrico Letta alla guida della lista, bloccata anche dal Rosatellum, sulla falsa riga del Porcellum. Ma la gran parte di quei 15.474 elettori, in cui è compreso anche chi scrive, ha votato Pd per combattere le destre (una lotta contro i mulini a vento, in assenze del campo largo evitato da Enrico Letta), non per eleggere Graziano, il quale evidentemente ha pensato che il suo hinterland (Aversa, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, Villa Literno, Casal di Principe, ecc.) si trovasse in provincia di Benevento.
Infatti, Graziano, nell’intervista pubblicata da NTR24, è apparso possibilista rispetto ad una alleanza con Mastella in funzione delle Provinciali previste nel prossimo anno. Egli, interrogato nel merito, dice che Mastella “deve fare chiarezza”, in quanto “noi siamo per la costruzione di un’alleanza ampia, in grado di battere le destre”, anche se “Mastella in alcune occasioni, come alle ultime politiche, non ha dato prova di grande lucidità, finendo per aiutare proprio il centro destra”. Insomma, Mastella non avrebbe dovuto fondare “Noi di Centro” per candidare la moglie nel collegio uninominale per la Camera Benevento-AltoCasertano.
Ma anche se Mastella avesse riversato sul Pd il potenziale elettorale della moglie, la candidata del Pd nello stesso collegio, Antonella Pepe, si sarebbe quotata su poco più di 48mila voti, senza riuscire a superare gli oltre 55mila conquistati dal berlusconiano Francesco Maria Rubano, candidato, ed eletto, nella lista di centro destra.
Perciò il segretario provinciale del Pd sannita, Giovanni Cacciano ha detto a Carmine Agostinelli che Mastella si deve preparare a fare il tressette con il morto. Tuttavia, Graziano guarda avanti. Per lui, “la priorità è dettata dalle questioni che interessano il territorio sannita, condivise quelle siamo per realizzare un’alleanza ampia, senza alcuna preclusione ma in cui ci si siede e si ragiona insieme, in una logica paritetica perché il Pd è aperto alla discussione ma non è supino”.
Un discorso, quello di Graziano, che è stato subito liquidato da una dichiarazione di Giovanni Cacciano e di Rosa Razzano, rispettivamente segretario e presidente del Partito Democratico sannita, dichiarazione che, già pubblicata da questa testata, è utile riproporre:
“Con riferimento alle probabili elezioni provinciali del 2024”,scrivevano Cacciano e Razzano, “finalmente ricondotte nelle mani dei Cittadini elettori, la definizione della linea politica compete al PD Sannita ed ai suoi Organismi. Peraltro il PD Sannita è stato precursore, nel Mezzogiorno, del «campo largo» di Centro Sinistra sperimentato alle amministrative di ottobre 2021. Lo stesso schema fu replicato, arricchendolo, alle elezioni per il Consiglio Provinciale di dicembre 2021 allorché PD e 5 Stelle, con il supporto fondamentale del Civismo, presentarono un’unica lista. Crediamo che dobbiamo tutti lavorare per ripartire dalla stessa Alleanza, avendo cura di allargarla ed integratala, ma sempre «Alternativi» alla Destra e al Mastellismo”.
E come se non bastasse questa dichiarazione, Il Mattino del 19 aprile ha pubblicato, due giorni dopo, una intervista resa da Cacciano, in cui, senza mezzi termini, il segretario della federazione dice che il Partito Democratico sannita è alternativo a Mastella. Graziano si occupi, quindi, dei problemi del Partito Democratico di Caserta, che ha gonfiato il tesseramento, al punto da guadagnarsi il commissariamento. Ma, soprattutto, ringrazi quei 15.474 elettori sanniti del Pd che gli hanno consentito, senza volerlo, almeno nel caso di chi scrive e di moltissimi altri, di sedere alla Camera dei Deputati.
Mastella, per farsi propaganda, può solo dire di aver già intercettato 150 milioni del PNRR, collocandosi comunque all’ultimo posto tra i capoluoghi campani. Dire, poi, che tale importo corrisponde al doppio del Lussemburgo che è uno Stato(comunque con appena 640.000 abitanti), è la conferma che l’Europa è stata molto generosa con l’Italia erogandole, per più di due terzi a fondo perduto, il più corposo finanziamento, non votato, in quella sede, si pensi un po’?!, da Fratelli d’Italia, quando Giorgia Meloni, dai banchi dell’opposizione, diceva che in Europa sono strozzini, per il semplice fatto che è stato concesso all’Italia, ma anche ad altri paesi, di restituire la parte non concessa a fondo perduto in un arco di diversi decenni e con un bassissimo tasso di interessi.
Il grave, però, è che ora l’Italia non potrà beneficiare di tutta quella imponente massa di miliardi di euro, in quanto non riuscirà a completare tutte le opere finanziate nel tempo previsto, proprio perché il governo Meloni sta perdendo tempo.
Ma senza fondi europei, almeno così pare, Mastella sta aprendo diversi cantieri. Rendere libera dal parcheggio di auto piazza Risorgimento, che, destinata a manifestazioni, sarà dotata dalla realizzazione di un porticato, la cui funzione non è stata ancora percepita dai cittadini. Il parcheggio sarà trasferito nell’area dell’attuale Terminal di linee extra urbane, quando i titolari delle predette linee saranno costretti a porre in sosta i propri automezzi in un’area adiacente alla stazione ferroviaria, area molto più piccola di quella attuale e fiancheggiata da abitazioni di due livelli non protette da alberi di alto fusto, come invece è protetto l’unico palazzo che fiancheggia un solo lato dall’attuale Terminal, vicino a scuole e uffici e lontano appena 300 metri dalla periferia della città. Non è dato sapere, quando il Terminal sarà stato trasferito, quale itinerario i pullman dovranno percorrere per fare il carico e scarico di studenti e pendolari nei pressi dell’attuale Terminal.
Ma mentre pensano di risolvere un problema di inquinamento presso l’attuale Terminal, ne creano un altro assai più grave in piazza Cardinal Pacca (meglio conosciuta come piazza Santa Maria), nella misura in cui cercano di creare in tale piazza un’accoglienza turistica, con sosta di pullman turistici, in uno slargo circondato, a breve distanza, in tutti i lati, da abitazioni non protette da alcun albero, considerato che gli alberi assorbono rumori e inquinamento.
Non è dato ancora sapere, con certezza, cosa stanno realizzando in un lato dell’Arco di Traiano. Vanno avanti, infischiandosi del parere contrario delle opposizioni, soltanto perché hanno avuto il placet della Sovraintendenza.
In merito, Luigi Diego Perifano ha diffuso la seguente dichiarazione:
“Luigi Piccinato, Bruno Zevi, Sara Rossi, Nicola Pagliara. Sono solo alcuni degli urbanisti ed architetti di alto livello che hanno lasciato traccia nella nostra Città del loro valore professionale. Il disegno urbano, la sistemazione armonica degli spazi, la tutela del patrimonio monumentale: tutti elementi che concorrono a definire la bellezza di un contesto, in sintonia con la storia e la cultura della comunità.
In epoca di progettazioni “minimaliste” si pensa di realizzare un porticato in Piazza Risorgimento, di installare una struttura di quasi tre metri di fianco all’Arco di Traiano, di montare dei prefabbricati in piazza Cardinale Pacca. Senza un filo conduttore, senza una visione coordinata degli interventi, senza un dibattito vero che abbia coinvolto i beneventani. Sicuri che stiamo sulla strada giusta? Le amministrazioni passano, gli sfregi restano”.
Giuseppe Di Gioia