Mastella in cerca di alleanze per le provinciali, mentre il partito democratico, sullo slancio della neo segretaria nazionale, si presenterà con propri candidati, anche provenienti dal civismo

 

Non erano passati molto giorni dalla elezione di Rosa Razzano a presidente del Partito Democratico, perché il solito Carmine Agostinelli, di cui qualcuno lamenterebbe l’allontanamento dal Pd, intervenisse con un commento sarcastico. Ebbene, già segretario provinciale di Noi di Centro, il terzo partito che Mastella ha fondato da quando è sindaco di Benevento (l’Udeur, già disciolto, venne ricostituito in Napoli alla Stazione Marittima il 16 dicembre 2017 per poi essere sciolto il 3 febbraio 2018 nella convention di Forza Italia a Napoli, dopo che Berlusconi aveva dato assicurazione sulla nomina a senatrice della signora Sandra,moglie di Mastella; nel febbraio 2020 venne costituito Noi Campani in funzione della adesione di Mastella alla coalizione costituita a sostegno della rielezione di Vincenzo De Luca a governatore della Campania; Infine, in funzione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, venne costituito Noi di Centro, con liste presentate nella maggioranza delle regioni italiane),  Carmine Agostinelli, sindaco di San Bartolomeo in Galdo, è intervenuto per dire che la elezione di Rosa Razzano dovrebbe avere il fine, secondo il segretario provinciale del Pd Giovanni Cacciano,  di “intercettare un elettorato di sinistra”, in considerazione forse del fatto che Elly  Schlein, votata da Rosa Razzano,  avrebbe beneficiato, nelle primarie del 26 febbraio,  del voto esterno della sinistra radicale, voto che, insieme a quello di elettori del Pd, avrebbe fatto la differenza nella competizione con Stefano Bonaccini, che dagli iscritti  aveva avuto il 52% dei voti.

  Va subito precisato che la proposta di eleggere presidente del Partito Democratico sannita, non concordata con la minoranza, appartiene alla iniziativa e  alla intuizione di Giovanni Cacciano, provocatoriamente considerato “numero due della nomenclatura piddina, gran custode della ‘pravda decariana’, sostenitore infaticabile della ritualità delle forme ingentilite da conoscenze  e da una facondia di livello assai superiore alla media, non privo tuttavia di quell’uso del sarcasmo col quale, a più riprese, corregge e sottolinea  quelle che considera sesquipedali corbellerie altrui”.

 Ma la prosa di Agostinelli continua: “Va detto che in molti casi la sua scrittura forbita e  caustica sia inoppugnabile…Nel caso di specie egli (Cacciano –ndr) supera se stesso nel momento in cui  travolge Carmine Agostinelli che aveva espresso i suoi intendimenti favorevoli ad una discesa in campo di Mastella a capo di una lista per le Provinciali quando sarà. Cacciano liquida come ‘farneticanti’ le dichiarazioni del segretario di Noi Campani”.

  Cacciano, infatti, nell’incalzare Agostinelli, ricorda: Agostinelliè lo stesso che alle recenti elezioni politiche di settembre aveva pronosticato il riscatto del Mastellismo a livello nazionale. Sappiamo come è andata a finire”. Poi aggiunge: “Quarto nel Sannio, medaglia di cartone, roba da lista degli amici del tressette col morto, ventinovemila voti in tutta Italia”.

   Ma la satira di Cacciano non finisce qui: “Visto che le Elezioni Provinciali del 2024”, scrive Cacciano, “vedranno di nuovo e finalmente i Cittadini protagonisti e votanti, il segretario di Noi Campani ha paura di replicare la magrissima figura delle scorse elezioni politiche, di cui alla succitata medaglia. E’ noto che la paura procuri ansie  e angosce e renda poco lucidi, ma stia sereno. Il Partito Democratico”, prosegue Ciacciano, “anche in occasione delle Elezioni Provinciali del 2024, si rivolgerà ai Cittadini elettori offrendo Candidati e Programmi di valore, coerenti con la nostra Storia di Centro Sinistra  aperta al contributo del Civismo”.

    Ma Mastella è instancabile. Appena eletto sindaco di Benevento il 19 giugno 2016, disse che quella sarebbe stata la sua ultima esperienza politica. Poi, provatoci gusto, anche in seguito alla nomina della moglie a senatrice, alla elezione di suoi uomini in enti strumentali, in alcuni dei quali ha la maggioranza, alla elezione di suoi consiglieri provinciali e infine del Presidente della Provincia, nella persona di Antonio Di Maria, finito poi nelle maglie della giustizia, ha riproposto la sua candidatura a sindaco di Benevento, riuscendo ad essere rieletto, grazie alla presentazione in suo sostegno, ‘benedetta’ da De Luca, di una listadi uomini del Pd, che saranno poi cacciati dal Partito, e alla non presentazione, decretata da Giuseppe Conte,  della lista dei Cinque Stelle, già schierati con la coalizione di centro sinistra, guidata da Luigi Diego Perifano.

    A parte la debacle alle Politiche, il sindaco di Benevento è molto capace non solo a costituire clientele ma anche a creare aggregazioni su posizioni allettanti. Pensiamo che la sua contrarietà alla installazione di pale eoliche nella zona della Maitine, gravitante nei comuni di Benevento, Pietrelcina e Pesco Sannita sia in funzione di ciò che dicevamo, anche perché sono contrari i sindaci degli altri due comuni.

    Si è parlato di difesa del paesaggio. Ma, a questo punto, non vi dovrebbero essere pale eoliche in tutta la provincia di Benevento perché tutto il Sannio è un paesaggio. Nino Lombardi, il mastelliano presidente della Provincia, eletto con la legge 56 come il suo predecessore e come tutti i Consigli provinciali dal 2014 ad oggi, si è spinto oltre, sostenendo che nella zona della Maitine c’è da difendere l’aureola di San Pio. Ma riteniamo che se Padre Pio fosse in vita non ostacolerebbe l’installazione delle pale eoliche, soprattutto se l’energia alternativa  da esse prodotta fosse posta a servizio del Sannio. Perché il problema è proprio quello di utilizzare l’energia alternativa nel luogo dove viene prodotta, come giustamente ha detto Schifani rispetto alla istallazione di pale eoliche in Sicilia.

  Della installazione delle pale eoliche nella zona delle Maitine si è palato un mese fa nel corso dell’assemblea della Confindustria sannita, in cui il Presidente Oreste Vigorito, che non figura tra gli installatori, ha sferzato la politica, sostenendo che il Sannio è ancora isolato, mentre il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, presente all’assemblea, ha sostenuto che “stiamo superando il gap nella sanità e nei trasporti”.  

   L’invito di Agostinelli a fare alleanza con Mastella in funzione delle elezioni provinciali, discende proprio dal pericolo, certo, che il sindaco di Benevento possa perdere il controllo della Provincia,  indipendentemente dai rapporti che egli possa tessere con i sindaci, attualmente molto, molto meno dei 55 sbandierati quando, in apertura della campagna elettorale per le ultime politiche, informò la stampa del fatto che Noi di Centro era presente con proprie liste nella maggioranza delle regioni italiane.

    Non sappiamo se alle europee dell’anno prossimo troverà cittadinanza in qualche formazione politica per presentare suoi candidati. Sappiano, per certo, però, quando sarà ancora più debole politicamente non avendo più il controllo della Provincia,che vorrà correre per la presidenza della Regione Campania nel 2025, in concorrenza con Vincenzo De Luca, se sulla candidatura per il terzo mandato dell’attuale presidente ci dovesse essere un ripensamento di Elly Schlein, ostinata, almeno per il momento, a non volere il terzo mandato per De Luca, a combattere i capi bastone nel Partito, quelli che non l’hanno votata e non quelli che l’hanno sostenuta. La provincia di Salerno, seguita da quella di Benevento, è in testa tra i sostenitori di Bonaccini, sia tra gli iscritti al Pd che alle Primarie.

     Figuriamoci quanto spazio possa avere Mastella nel correre per la carica di Presidente della Campania. Egli però è fiducioso e dice anche che se il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha qualche anno più di lui,  si è riproposto per svolgere il secondo mandato, perché non dovrebbe essere consentita a lui la candidatura a presidente della Regione?

     Poi se dovesse fallire questo tentativo, come è molto probabile, ci saranno sempre le elezioni politiche, dal momento che l’attuale Legislatura scadrà esattamente un anno dopo la scadenza del suo secondo mandato, non più rinnovabile. Quindi, non si porrà neanche il problema delle dimissioni da sindaco.

     Noi, invece, crediamo che la scadenza del suo secondo mandato segni anche la fine, definitivamente, della sua avventura politica sul piano elettivo. E dobbiamo sperare che, di qui al 2026, non ci propini altre proroghe di accensione degli impianti condominiali di riscaldamento, quando le condizioni climatiche sono stagionali. Si pensi che il 7 aprile, prevedendo tempeste di vento  il giorno successivo, ha disposto la chiusura della villa comunale, di tutti i parchi pubblici e, impedendo ai cittadini le visite pasquali ai propri defunti, anche del cimitero, quando invece non si è mosso nemmeno un ramo.

   Sulla elezione di Rosa Razzano a presidente del partito, va ricordato che Cacciano, nel suo intervento in apertura dei lavori dell’Assemblea provinciale,  ha parlato di come è avvenuto il commissariamento della federazione. “Una vicenda tragicomica”, ha affermato. “Come sapete, il 14 dicembre , una breve nota stampa comunicò l’avvenuto commissariamento, in modo immotivato, della federazione di Benevento. Sapete che il nostro è un partito retto da regole. Lo Statuto del Pd definisce le regole, il campo entro cui un’associazione,come quella del nostro partito, agisce secondo giustizia, nel rispetto della democrazia interna. E sono le regole, il discrimine, per citare Sant’Agostino, e quindi la giustizia che le regole attuano”. Andando avanti nel suo dire, Cacciano ha proposto di eleggere Rosa Razzano presidente dell’Assemblea e della direzione del partito democratico sannita. Le ragioni politiche sono le più varie.  La politica è fatta di scelte e di prospettiva. Con la elezione di Elly Schlein noi abbiamo lanciato un messaggio al mondo della sinistra anche oltre i confini e il perimetro definito e consolidato del Partito Democratico, un perimetro che è andato restringendosi,  se consideriamo che il Pd, da quando è stato costituito nel 2007, ha perduto circa 7 milioni di voti. E’ vero che gran parte di questi elettori  si sono rifugiati nell’astensione, astensione perché, nelle ultime vicende elettorali, il nostro Paese, mentre nel passato si segnalava con larghe partecipazioni al voto, si è posizionato su percentuali di bassa partecipazione”.

  “Ebbene, con la proposta di eleggere Rosa Razzano”, ha proseguito Cacciano, “noi offriamo un’apertura a quel vasto mondo della sinistra, che ora è fuori dal Pd, per il modo come il nostro  Partito  si è definito in questi ultimi anni. Bisogna avere, in modo significativo, un profilo di sinistra, un profilo certamente partigiano, nella definizione gramsciana del termine. Io penso che sono partigiani  quelli che, ogni volta, dimostrano di avere l’autorevolezza per essere garanti della funzione rivestita, come quella che andrà a svolgere Rosa Razzano. La sua biografia politica la conoscete. È una donna autenticamente di sinistra. Non le ho chiesto per chi avesse votato alle primarie, dopo che ha preso la tessera del Partito. E con lei vogliamo lanciare questo nuovo corso di apertura e di aggregazione verso un modo più ampio, per far sì che questo partito resti attrattivo o, quanto meno,sia visto da ognuno come la propria casa”.

   Poi, il giovane Antonio Iavarone, eletto nell’ultimo congresso nell’Assemblea nazionale, nel formulare gli auguri di buon lavoro a Rosa Razzano, proprietaria di Eskino, un bar sito in piazza Roma,  le ha consigliato di “guardarsi le spalle dal pensiero unico”, una provocazione, questa, che Pio Canu, vice segretario provinciale del Partito, ha subito respinto, dicendo a Rosa: “Sei in famiglia, non hai bisogno di guardaspalle”. 

    Il pensiero unico sarebbe rappresentato da Del Basso De Caro, peraltro assente all’Assemblea, ma che sulla elezione di Rosa Razzano ha diffuso, la sera del 5 aprile, nel corso della  seduta dell’Assemblea provinciale, il seguente comunicato:        

    “L’elezione, con voti unanimi, di Rosa Razzano alla presidenza provinciale del PD trova la mia totale, sincera condivisione.

    Rosa Razzano è l’espressione di quella sinistra <diffusa> che non si è mai riconosciuta nei partiti tradizionali ma, piuttosto nelle ragioni dell’impegno sociale e della partecipazione alle battaglie di cambiamento.

    Ciò non ha impedito la sua partecipazione diretta alle scorse elezioni comunali, coronate da ampio suffragio, nè la sua spontanea adesione alle primarie del PD.

    Oggi, da iscritta al Partito, fuori da qualsiasi schema o da contrattazioni individuali o collettive, trasferisce la sua esperienza di militante appassionata e disinteressata alla comunità che l’ha voluta Presidente nel segno della discontinuità e del rinnovamento.

La sua elezione va nel segno dell’unità nel rispetto delle diversità che pure in mezzo a noi esistono ed è il più tangibile esempio della nuova fase che si è aperta.

A Rosa un augurio affettuoso di buon lavoro con la stima che sempre le ho manifestata e, per quanto mi riguarda, nel ricordo del padre Mario, indimenticabile dirigente del movimento socialista del Sannio. Umberto Del Basso De Caro”.     
Con tono trionfalistico, è intervenuta anche Antonella Pepe, eletta nella direzione nazionale del Partito, insieme alla bonacciniana Floriana Fioretti, pur avendo portato appena un 20% di voti alla Schlein. Forse ha qualche santo in…Largo del Nazareno, quello stesso santo che, alle ultime politiche, l’aveva candidata nel collegio uninominale per la Camera Benevento-altoCasertano, al posto dell’indipendente Angelo Moretti, una candidatura, questa, votata dalla stessa Antonella Pepe nell’Assemblea provinciale del Partito svoltasi il primo di agosto 2022 nell’Una Hotel. Angelo Moretti, alle comunali di Benevento del 3 e 4 ottobre 2021, eletto consigliere comunale insieme a Giovanna Megna, si era posto alla guida della coalizione di Civico 22, che, in quelle elezioni, aveva raccolto circa cinquemila voti.      Non a caso, Civico 22, in una nota diffusa alla stampa,  ha espresso le sue felicitazione per la elezione di Rosa Razzano a presidente dell’Assemblea del Partito Democratico, riconoscendo inlei “una donna impegnata nella nostra terra, da sempre a difesa dei diritti dei più deboli”. Sottolineato che “Rosa è una brillante imprenditrice”, Civico 22 aggiunge. “L’abbiamo conosciuta come una delle prime iscritte ai laboratori di Civico 22 nel 2020 ed abbiamo seguito il suo importante  risultato elettorale alle comunali del 2021. Siamo certi che Rosa Razzano, affiancata dal segretario provinciale Giovanni Razzano e da tutta l’assemblea del PD, potrà svolgere un importante lavoro di rinnovamento e di slancio nel Pd locale ed al tempo stesso essere una garanzia della corretta vita democratica”.   La sostituzione della candidatura di Moretti comportò la revocata dl Antonella Pepe da presidente dell’Assemblea nello scorso mese di ottobre, da parte della stessa Assemblea, con voto unanime.

     Antonella Pepe, schierata con Elly Schlein, dopo che la maggioranza della federazione di Benevento aveva scelto di sostenere Stefano Bonaccini, ha quasi inteso dire nel suo intervento: Ora dovete fare quello che decide la neo segretaria.

      Italo Palumbo le ha ricordato che Stefano Bonaccini, il più votato dagli iscritti, alle primarie ha conseguito il 47%. Poi, Palumbo ha fatto tutta una disquisizione su chi sono i capi bastone, non senza  lanciare un attacco al consigliere regionale Erasmo Mortaruolo che avrebbe dovuto dimettersi, quando Vincenzo De Luca, intervenuto alla festa del Pd nelle Terme di Telese nell’estate del 2018, in un attacco alla Federazione di Benevento definì una “chiavica” il documento con cui la Direzione della federazionemedesima un mese prima aveva votato all’unanimità un documento con il quale chiedeva alla Regione di sbloccare i fondi erogati qualche anno prima dal CIPE e dal MIT per la realizzazione di importanti infrastrutture  nel Sannio.

       Mortaruolo ha replicato, invitando alla calma e al rispetto reciproco. Poi sono intervenuti Raffaele Simone e l’altra vice segretaria del Partito, Giovanna Petrillo, in difesa delle scelte operate dalla Federazione del Pd Sannita.

Giuseppe Di Gioia

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