Luigi Diego Perifano, in una sua nota, plaude all’intervento di Oreste Vigorito all’interno dell’assemblea provinciale di Confindustria
“È sempre un bene discutere e confrontarsi. Ed è lodevole la tenacia con cui il Presidente di Confindustria Vigorito (molto convincente anche in versione “comandante “ Vigorito), con un’analisi serrata e senza tanta diplomazia, ripropone i temi della rottura dell’isolamento e dello sviluppo del territorio.Tuttavia è inevitabile notare come le questioni sul tappeto siano esattamente le stesse dello scorso anno:ferrovia valle caudina (ancora ferma); raddoppio Telese Caianello ( il cantiere non è partito); collegamento ferroviario con la zona Asi(il governo non sblocca i fondi) ; gallerie di via Avellino (il finanziamento non è arrivato); ospedale di S.Agata (il progetto c’è, ma non decolla)e via discorrendo. Certo non può darsi colpa a chi si sforza di denunciare ritardi e problemi, ma tant’è: siamo ancora fermi al palo.
D’altra parte, e va detto senza infingimenti, sono anni che si naviga a vista, e l’indeterminatezza di programmi e strategie non facilita il confronto conquista la Regione ed il Governo. Basti pensare che l’ultimo vero piano di sviluppo del quadrante provinciale risale al 2007, e fu commissionato dall’allora Presidente della Provincia Carmine Nardone. Da quindici anni in qua è cambiato il mondo, a causa di crisi economiche, pandemia e guerra, ma non è cambiato l’approccio delle classi dirigenti locali, tanto è vero che il deficit di strumenti di pianificazione ha inciso negativamente anche sulle prospettive del PNRR. Intanto lo storico scollamento tra Comune capoluogo e resto della Provincia ha fatto sì che non sia emerso alcun progetto di rilevanza intercomunale di un certo respiro. Resta sullo sfondo solo il maxi investimento per la diga di Campolattaro, ma in una dimensione tuttora abbastanza nebulosa quanto alle ricadute benefiche per il Sannio. Altro di significativo non c’è. Nella città di Benevento il PNRR è stato tradotto in un programma straordinario di edilizia pubblica, di cui però ancora non si intravedono gli effetti (basti pensare all’abbandono di Piazza Commestibili e all’incompiuta di Piazza Duomo): è del tutto mancata la capacità di utilizzare le risorse del PNRR per imprimere maggiore dinamicità al tessuto economico cittadino.E che si campi alla giornata, affidandosi alla fantasia e alla buona sorte, lo dimostra l’improvvisa irruzione sulla scena della proposta di costruire a Benevento una nuova cittadella ospedaliera per ospitare un corso di studi in medicina. Il Sindaco Mastella ne ha parlato in più occasioni pubbliche, al cospetto del Ministro dell’Università come del Presidente della Regione. Una impresa ambiziosa e non priva di difficoltà, solo a voler considerare che, per restare alle province viciniori, medicina si studia a Napoli, Caserta, Salerno, Campobasso, Foggia. Ma il punto non è la bontà dell’idea, quanto piuttosto capire se essa poggi su basi concrete o sia solo un ballon d’essai : è stata recepita dal Senato accademico e dal Consiglio d’Amministrazione di Unisannio? Sarà inserita nella programmazione triennale dell’Università? È coerente con le linee guida dell’Anvur sulla istituzione di nuovi corsi di studio ? Trova organica sistemazione nel quadro della misura 4 PNRR, relativa al potenziamento delle strutture di ricerca, formazione e didattica?Dunque in questione è l’attitudine a rendere attuabile una proposta con un metodo di lavoro-allo stato non percepibile- che limiti le iniziative estemporanee a tutto vantaggio di una solida e ordinata programmazione.Senza questo salto di mentalità, è probabile, anche se non me lo auguro, che il prossimo anno ci ritroveremo ancora fermi alla casella degli imprevisti o delle probabilità.Con l’elenco delle promesse mancate e dei sogni nel cassetto destinato ad allungarsi”.