Dal conflitto tra Edison e Tesla è nata la moderna tecnologia

  E’ stato riproposto lo spettacolo teatrale della Compagnia Red Roger “Edison vs Tesla la luce e l’oblio”, al Teatro Comunale di Benevento, lo scorso 22 febbraio, nell’ambito della Rassegna Benevento Città Spettacolo Teatro, con le musiche dei M° Massimo Varchione ed Elisa Vito, la regia di Georgia de Conno,  i testi scritti ed ideati da Pier Paolo Palma.

 Abbiamo chiesto direttamente ai componenti della Compagnia, come è nata l’idea di questo spettacolo. Ricordiamo che esso ci propone la guerra delle correnti: l’utilizzo della corrente continua era sostenuta  da  Thomas Edison, mentre  Nikola Tesla aveva scoperto l’utilizzo della corrente alternata. 

 In realtà, il primo, Edison, forte della sue qualità di inventore (sua è stata, infatti, l’ideazione della lampadina, in un primo momento), beffeggiava Tesla, pensando che della corrente alternata non si potesse trarre un’utilità. In seguito, si ricredette e si dimostrò in grado di commercializzare le invenzioni e trasformarle in aziende redditizie. Pensava che con  quella tecnologia si potesse trasmettere elettricità a grandi distanze.

L’invenzione  di Tesla, in realtà, era di  gran lunga superiore per la trasmissione elettrica, ma non avendo il minimo senso degli affari morì povero e finì i suoi giorni allevando colombi. 

  Il lavoro teatrale, che ha riprodotto la vicenda, non è stato di facile realizzazione. Geniale è stata l’idea di trasportare sul palcoscenico la contesa tra i due scienziati, di realizzare le scene adatte che immediatamente ci dessero l’idea di quello che stava accadendo.

 Ed infatti, con la sistemazione dei ponteggi e delle corde che si intrecciano tra i due ponteggi laterali, è stata rappresentata la guerra delle correnti, ossia la diversa posizione dei due scienziati è stata visibilmente  presentata dalle corde che gli attori, Pier Paolo Palma (Thomas Edison)  e Eugenio delli Veneri ( Nikola Tesla) tenevano ciascuno per una estremità. Dall’intensità del movimento delle stesse, anche visivamente, abbiamo seguito i vari momenti della storia, che in una maniera assolutamente originale, la Compagnia ci ha presentato, anche grazie al contributo del bravissimo direttore tecnico, Antonio Benedetto. 

   Il fine è sicuramente didattico, rivolto cioè ad un pubblico giovane, per farli partecipi di cosa ci sia dietro tutta l’attuale tecnologia. A noi ormai sembra naturale spingere l’interruttore ed avere a disposizione la luce domestica, quella industriale.

  Con l’uso della correntealternata, nata dagli studi Tesla, abbiamo a disposizione la telecomunicazione in tutto il mondo. 

  I componenti della Compagnia Red Roger ci hanno fornito tutte le notizie sulla nascita e sullo sviluppo di questo spettacolo, rispondendo alle nostre domande, che qui di seguito vi riportiamo.

Com’è nata l’idea di sviluppare il tema di Edison e Tesla?

Georgia de’ Conno

Originariamente, facevamo spettacoli per bambini, fino a quando non abbiamo deciso di incontrare un pubblico più ampio e adulto, che comprendesse anche i giovani. Pensammo quasi subito allo scontro tra personaggi storici, iniziando a lavorare sulle figure di Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Ben presto, abbiamo sentito l’esigenza di spaziare tra le tematiche, di conoscere ed offrire chiavi di lettura di argomenti diversi, molto stimolati dalla passione e dalla ricerca del nostro autore, Pier Paolo Palma, che non ha dovuto faticare a coinvolgerci nelle vicende e nelle idee di Edison e Tesla.

Eugenio Delli Veneri

Nel 2017 ci affacciavamo al teatro per un pubblico più maturo e cercavamo idee da portare su un palcoscenico. Nacque quindi il “versus” come format. Mettere a confronto due artisti, due figure storiche che potessero mostrare interessanti sfaccettature. Da lì, il passo fu breve, le figure di Edison e Tesla hanno portato a noi tutta la tecnologia che attualmente usiamo.

Pier Paolo Palma

Credo che il tema del “versus”, inteso come scontro, incontro, scintilla di idee tra due personaggi storici sia drammaturgicamente molto efficace. Si parte da un lunghissimo lavoro di ricerca, per essere fedeli alla vicenda storica e poi si stende un piano narrativo. In sala prove il lavoro viene ulteriormente modificato dalla messa in scena, ma mantenendo sempre la realtà storica. Quella di Edison e Tesla era una “storia” perfetta da raccontare. Era avvincente e spettacolare.

È stata una grande avventura, coraggiosa all’inverosimile

Georgia de’ Conno

Decisamente sì. Una grande avventura ed una sfida contro noi stessi. Anche nella prima versione. Per continuare a far vivere il nostro lavoro quando tutti i teatri, o quasi, erano chiusi a causa della pandemia da Covid-19, abbiamo pensato di partecipare a diversi concorsi per corti teatrali. Abbiamo, quindi, dovuto smembrare e riplasmare lo spettacolo cercando comunque di realizzare qualcosa che stimolasse prima di tutto noi stessi. In quest’ottica, è nata l’idea di utilizzare le corde per mostrare visivamente un fenomeno, quello del funzionamento della corrente, che generalmente non è visibile. Terminata l’emergenza pandemica, ci è sembrato naturale e doveroso continuare a lavorare ad una versione più ampia dello spettacolo.

La vera sfida è stata cercare e trovare una coerenza tra i vari momenti di lavorazione e produzione dello spettacolo.

Eugenio Delli Veneri

Sì, per noi è stata una grande avventura, abbiamo visto i personaggi crescere con noi.

Pier Paolo Palma

Per noi ogni spettacolo è un’avventura. Di solito non ci rendiamo conto di cosa produciamo finché non abbiamo un feedback dagli spettatori. È un rischio elevato, anche sul piano produttivo, ma ci permette di essere liberi.

Un tema strettamente scientifico non di facile ed immediata comprensione.

Georgia de’ Conno

Il tema scientifico è, sì, alla base dello spettacolo ma fa anche da contorno alla storia che volevamo raccontare. Ci interessava l’idea che alla fine de’800 due figure così geniali e singolari avessero creato una tecnologia tanto potente che noi ancora oggi usiamo. Ci siamo chiesti cosa avremmo voluto vedere se fossimo pubblico. Man mano ci siamo risposti, partendo sempre dal rispetto della nostra idea di teatro.

Eugenio Delli Veneri

Non è facile, è vero, avevamo la necessità di rendere comprensibili dettagli tecnici necessari a comprendere l’evolversi della vicenda. Le idee registiche e la scenografia servivano a questo, a rendere quelle parole delle vere e proprie immagini. La struttura dava il sostegno agli attori, le corde si trasformavano continuamente fino a rendere l’idea stessa dell’elettricità

Pier Paolo Palma

Non credo che esistano temi semplici. Anche quando abbiamo trattato argomenti più vicini alle nostre passioni e formazioni li abbiamo comunque analizzati a fondo.

Però tutto ben riuscito!

Pier Paolo Palma

Grazie. Cerchiamo sempre storie originali. Forse crescendo ci sentiremo all’altezza di affrontare i grandi Classici del Teatro. Magari stiamo solo nascondendo una nostra mancanza! ( ride )

È giusto parlare di una seconda edizione?

Georgia de’ Conno

Assolutamente sì, anche perché negli anni la compagnia si è modificata, è cambiato un attore. Il regista è diventato attore ed io sono diventata regista. Inevitabilmente, ci sono stati nuovi approcci e punti di vista che ci hanno fatto riflettere e crescere, mettendo in discussione ogni scelta fatta in precedenza. Esempio di ciò è sicuramente l’“umanizzazione” del personaggio di Edison o la nuova riflessione sulle musiche condotta con Massimo Varchione, il compositore della Compagnia.

Eugenio Delli Veneri

Con il cambio di uno degli attori c’era la necessità di rimodellare lo spettacolo, di adattarlo al nuovo “organico” e così sono nate nuove domande, nuove idee sui personaggi e sulla vicenda. È stato un lavoro di squadra che ha portato alla produzione di uno spettacolo, forse, totalmente nuovo.

Pier Paolo Palma

Assolutamente. Volevamo rimetterlo in scena. In questi anni siamo cambiati, è cambiato il pubblico e volevamo rimescolare tutti gli ingredienti. Abbiamo affidato la regia a Georgia: ci affascinava la sua visionarietà, il suo linguaggio, le idee originali che aveva sullo spettacolo. Questo ha dato un respiro nuovo all’opera e ha creato una grande dinamicità tra gli attori.

Da quanto tempo coltivi e coltivate l’amore per il teatro?

Georgia de’ Conno

Praticamente da sempre. Ho studiato scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e Trucco foto-cine-teatrale in un’Accademia di Roma. È un amore di vecchia data, anche se prima era rivolto al “dietro le quinte”. In un secondo momento ho iniziato a recitare e studiare con gli altri, fino a vestire i panni di regista. Ogni membro della Compagnia ha delle competenze specifiche e il profondo rispetto che portiamo l’uno verso il lavoro dell’altro credo che alimenti questo amore.

Eugenio Delli Veneri

La compagnia teatrale è nata nel 2016, quando ciascuno di noi aveva già esperienza in un campo specifico. Ci siamo riuniti con lo scopo di creare qualcosa di nostro, dalla produzione alla messa in scena.

Pier Paolo Palma

Del teatro ci affascina tutto. 

Abbiamo la  fortuna e il peso di produrre tutto, dalla scrittura alla scenografia. 

In sala prove ogni spettacolo è un lavoro aperto, dove i vari comparti lavorano in sinergia. Abbiamo un compositore sempre presente che prova i brani e gli effetti audio in diretta, una scenografa pronta a modificare tutto l’impianto scenico, gli attori che lavorano senza sconti.

 Auguriamo, dunque, a questi giovani di  continuare su questo cammino, con un pubblico che  ne apprezzi sempre più il lavoro ed il talento.

Maria Varricchio

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