Ponte, insorge la minoranza: ma quale “rivoluzione” è in atto un “colpo di Stato”
Il gruppo di minoranza del Consiglio comunale di Ponte stigmatizza con un comunicato (che riportiamo integralmente) il comportamento della maggioranza, che nell’ultima assise del 28 marzo ha approvato l’aumento delle aliquote delle tasse comunali senza dare concrete risposte alla loro richiesta di chiarimenti sulla mancata riscossione degli oneri di urbanizzazione. Insomma – dicono i consiglieri di opposizione – non ci troviamo affatto di fronte ad una rivoluzione, piuttosto ad un “colpo di Stato”.
<< Di Consigli Comunali, per così dire, ne abbiamo visto qualcuno in vita nostra. E ne abbiamo sentite di tutti i colori.Eppure Giovedì 28 marzo, durante l’ultimo Consiglio Comunale di Ponte, abbiamo potuto registrare ed aggiungere al nostro bagaglio di esperienze di vita vissuta una novità assoluta: il sindaco maestro che interroga i consiglieri discoli di minoranza.
E dire che qualche sindaco non certo famoso per essere umile nell’esercizio del suo mandato amministrativo, lo abbiamo pur sperimentato.
Motivo del contendere la nostra richiesta di avere lumi sulla mancata riscossione degli oneri urbanizzazione, che avremmo voluto vedere usati per calmierare l’aumento delle tasse.
Nel pieno della discussione sul tema si è inserita il segretario comunale, cosa irrituale e scorretta in quanto il suo ruolo non lo consente, a meno di essere chiamata dal sindaco o dai consiglieri a fornire pareri ed informazioni. Nel suo intervento fa notare che gli oneri di urbanizzazione non possono essere utilizzati per la spesa corrente, e quindi non utili per scongiurare o calmierare l’aumento dell’Imu.
Il sindaco, come tutti i consiglieri di maggioranza, non ne erano a conoscenza (in quanto non ne hanno fatto menzione nella lunga discussione fino a quel momento), ma colgono la palla al balzo per imputare alla minoranza una grave mancanza di conoscenza dei meccanismi amministrativi e di bilancio. Con il sindaco Fusco che a quel punto inizia a vestire i panni del maestrino che interroga l’alunno somarello, con atteggiamento borioso e tracotante.
Quello che sfugge al sindaco è che la pretesa della minoranza non era lunare, perché fino ad inizio 2018 era consentito utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente, e solo da allora in poi (quando il Comune era commissariato) è entrata in vigore una nuova legge che lo vietava.
Cosa che invece il segretario sapeva benissimo, ma ha omesso di chiarire, sembrando più un attore politico che una figura istituzionale terza…
Evidentemente, come per qualsiasi comune mortale che di mestiere non si occupi di legislazione sui Lavori Pubblici e di Diritto Amministrativo, i consiglieri di minoranza Antonaci e Stefanucci non erano tenuti a conoscere questa variazione.
Variazione che il Sindaco, in quanto responsabile del settore economico-finanziario, e l’assessore Trosino in quanto delegata, avrebbero invece dovuto apprendere in sede di approntamento del Bilancio e delle aliquote fiscali che lo alimentano. E che quindi avrebbero dovuto sottolineare non appena la minoranza ha messo sul tavolo di discussione gli oneri di urbanizzazione.
Un gesto vile, scorretto, plateale ed umiliante che alza il velo sul vero volto di questa amministrazione.
Per il resto c’è veramente poco da dire. Della Rivoluzione non si vede neanche l’ombra. I cittadini aspettavano uno stravolgimento amministrativo grande come uno tsunami. Ad oggi però questo maremoto si vede solo nella forma dell’onda crescente delle tasse che aumentano.
Dicono di essere sopraffatti dai contenziosi legali. Che strano, non si era mai vista un’amministrazione ritrovarsi il pagamento di contenziosi e spese legali!
Invece fa sempre strano vedere un sindaco famoso per autodichiararsi amante del bello, difensore del territorio, argine agli scempi edilizi, nume tutelare dello sviluppo armonioso e chi più ne ha più ne metta, arrendersi docilmente di fronte alla società proprietaria delle pale eoliche installate nel nostro paese; pale eoliche che, come è noto ed evidente a tutti, si inseriscono meravigliosamente nel paesaggio pontese, vero sindaco? Davanti alla tenuta della sua amministrazione, l’enorme conflitto di interessi del suo vice è una cosa da niente. Dove altri sindaci sono scesi in trincea, hanno provato in tutti i modi (molti riuscendoci) a farsi garantire ristori ambientali a fronte dell’installazione delle pale eoliche, il nostro alza le mani docilmente sventolando bandiera bianca. 100mila euro ad installazione avvenuta, 100mila euro per un’opera pubblica da realizzare e 45mila euro annui a titolo di ristoro ambientale: queste le cifre frutto dell’accordo, libero e volontario sottoscritto da Comune ed Eol srl qualche anno fa. Che poi l’accordo non sia stato ratificato tecnicamente non significa che sia venuto meno l’accordo tra le parti. Eol non ha mai eccepito su questo, in nessun atto. Il Comune può pretendere moralmente che la società tenga fede al patto stretto con la Comunità, rappresentata dagli amministratori pro tempore: si tratta di essere uomini di parola. A maggior ragione perché i ricavi di quell’attività sono ingenti, ed il ristoro concordato assolutamente sostenibile e non vessatorio.
Ma evidentemente la parola si ritira in presenza della convenienza e della scappatoia legale. Cosa resa ancora più grave dal fatto che a beneficiare di questa situazione sia un vicesindaco, mentre alla comunità pontese si vuole lasciare un pugno di mosche in una mano, e le tasse aumentate nell’altra.
A noi tutto questo ha smesso di sembrare una rivoluzione: assomiglia di più ad un “colpo di Stato”. >>
Gruppo consiliare “Ponte Futuro”
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