A proposito di chiusura di ospedali e di tagli alla sanità pubblica
Il consigliere Erasmo Mortaruolo, rivolgendosi a Giampiero Zinzi, candidato del centrodestra alla Camera dei Deputati, che si è permesso di stigmatizzare la “passeggiata elettorale” ad Airola del governatore De Luca, lo ha pubblicamente sbeffeggiato arrivando ad affermare: “Zinzi che disquisisce di sanità è il colmo. Dovrebbe ricordare che a chiudere gli ospedali sono stati Caldoro e il centrodestra. Chi ha tagliato 8 miliardi alla sanità pubblica non può dare lezione a chi sta provando a ricostruire dalle macerie”.
Senza fare polemica e per semplice dovere di cronaca necessariodire alto e forte che trattasi di menzogne grandi come una casadegne di “mentitori seriali”, per dirla con l’on. Stefano Caldoroarrivato nell’anno 2010 alla guida della Regione Campania soffocata dalla monnezza, dai debiti e in mano alle imprenditorie criminali più spietate E per dare a Cesare ciò che è di Cesare non possiamo non ricordare che la chiusura dell’ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita ed il relativo trasferimento delle maestranze nel nuovo ospedale di Sant’Agata de’ Goti (costato una montagna di miliardi di lire alle tasche dei cittadini) fu decisa nell’anno 2008 da Bassolino e De Mita (con il silenzio-assenso dei colonnelli sanniti) e la riapertura di questo nosocomio come “Ospedale di comunità” fu finanziata con circa 4 miliardi di lire dal Presidente on. Stefano Caldoro con il Decreto n°49 del 27/09/2010.
Inoltre, per non prendere a calci la verità dei fatti è doveroso ricordare che i tagli lineari al bilancio del ministero della Salute, più il blocco totale del turnover del settore, più il taglio di 27 mila posti letto negli ospedali fu deciso nell’anno 2012 dal governo presieduto dal professore Mario Monti ( dopo aver mandato a casa il Presidente Berlusconi con un complotto politico-finanziario) e proseguito nei 9 anni successivi con Enrico Letta. Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, tutti appartenenti e autorevoli rappresentanti del Partito Democratico.
Pertanto, se il consigliere Erasmo Mortaruolo, candidato del Partito Democratico, vuole parlare di Sanità pubblica deve innanzitutto chiedere scusa e cospargersi il capo di cenere.
E parlando di sanità pubblica e Partito Democratico non posso non ricordare quanto deciso da Romano Prodi con la Finanziaria 2007 e che obbliga migliaia e migliaia di cittadini che in questi giorni, in questi anni con urgenza sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale e/o alle cure di un medico specialista e che hanno dovuto sborsare ben 25 Euro di ticket per le prestazioni d’urgenza non urgenti (il cosiddetto codice bianco) e 22,91 euro per una visita specialistica ambulatoriale grazie all’introduzione del cosiddetto “ticket-ricetta” di euro 10 Euro. A questi scippi realizzatidal Presidente Romano Prodi con la Finanziaria 2007 che ormai tutti considerano l’ennesima “tassa sulla salute” bisogna aggiungere il ticket di 1,50 euro per ogni medicina fino ad un massimo di 3 euro a ricetta deciso la sera del 30 dicembre 2006 dal Governatore Bassolino per far fronte alla voragine impressionante della sanità pubblica campana (pari a circa 20 mila miliardi di lire).
Una misura che, al di là della sua formulazione tecnica e del modo frettoloso in cui fu adottata (nottetempo e senza alcuna concertazione), rivela un’incoerenza ignobile di chi si era sempre ferocemente schierato contro a qualsiasi ipotesi di ticket nella sanità.
Chiudo gli occhi per un attimo e cerco di immaginare che cosa sarebbe successo se i ticket di 25 euro sul pronto soccorso, quello di 10 euro a ricetta per le prestazioni specialistiche e/o quello di 1,50 euro per ogni scatola di medicinali li avesse proposti il governo di centrodestra presieduto dal Presidente Berlusconi; come avrebbero reagito i strenui difensori del cosiddetto “diritto alla salute” sancito dalla Costituzione?
Benevento 2 settembre 2022
Fiorenza Ceniccola
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento