Iva Zanicchi, una fan dei Mastella
Rientrato da Matera, dove mi ero recato per esprimere vicinanza ad amici ai quali era venuta mancare una persona di famiglia, cara a loro ma anche a me, mi sono subito messo in ordine, per assistere a “La Vacanza”, un lavoro teatrale con cui veniva inaugurata la 43esima edizione di Benevento Città Spettacolo, la kermesse che, nata come rassegna teatrale sotto la direzione artistica del compianto Ugo Gregoretti che l’aveva inventata, si è sempre di più impoverita di spettacoli teatrali.
Mentre mi recavo alla Rocca dei Rettori, all’altezza della statua di Traiano, alle 21,15 mi chiama la mia amica, già presente nel cortile, per dirmi: “Inizia”. Mi separavano circa 200 metri dal luogo della rappresentazione teatrale.
Davanti all’ingresso, però, le ragazze preposte al servizio d’ordine mi impediscono l’accesso al cortile, poiché lo spettacolo, già iniziato, non poteva essere disturbato dall’accesso di altre persone, per espressa richiesta dei teatranti.
Rispetto alla mia rassicurazione di non distrarre i teatranti, anche perché, vedrò poi, le sedie per la stampa erano state disposte in ultima fila, interviene il direttore artistico, Renato Giordano, il quale, con molto garbo (probabilmente ha preso lezione da Mastella), mi dice: se voleva vedere lo spettacolo doveva essere qui alle ore 21. Vorremmo chiedere a Renato Giordano se lui è stato sempre puntuale agli appuntamenti.
A questo punto, ogni altra garbata pressione ad entrare sarebbe stata vana. Le ragazze del servizio d’ordine dicono, però, a me e ad altre persone, giunte pure in ritardo, che sarebbe stato possibile entrare nel corso del primo applauso.
Dopo mezz’ora, in assenza di un applauso intermedio, le ragazze, intenerite dalla nostra attesa, ci consentono di entrare. Così diventa possibile, per me e per gli altri “ritardatari”, accedere al cortile, in silenzio e in punta di piedi, al punto che i teatranti, presi a recitare leggendo il copione, non notano l’arrivo dei potenziali “disturbatori”.
In uno spettacolo durato un’ora, vedere la seconda mezz’ora non ha consentito, almeno a me, di capire la trama del lavoro teatrale, trama che viene spiegata dalla mia amica, Maria Varricchio, nella nota già pubblicata da questo giornale.
Al termine dello spettacolo, verso le 22.20, mi sono subito affrettato, insieme alla mia amica, per arrivare puntuale, nella centrale piazza Roma, dove alle 22,30 avrebbe avuto inizio il concerto di Iva Zanicchi.
Il concerto della stagionata, ma non per questo meno brava, cantante emiliana è però iniziato con un po’ di ritardo. Nel corso del concerto, la sua consumata esperienza di artista le ha consentito di coinvolgere il pubblico con intrattenimenti, tra una canzone e l’altra, nel corso dei qualila icona della musica leggere italiana, seconda, insieme a poche altre, soltanto a Mina, a mio giudizio, ha tra l’altro raccontato barzellette ardite, ha omaggiato l’arte di una sua corregionale, la compianta Milva, soprannominata la pantera di Goro, ma non ha neanche trascurato un breve incontro con Renato Giordano, un fedelissimo di Mastella.
Quello che però è stato destinatario della maggiore attenzione da parte di Iva Zanicchi è stato proprio Mastella, insieme alla sua consorte, Sandra Lonardo.
Sembrerebbe strano, ma Mastella, per due anni consecutivi, il 2021 e il 2022, si è trovato ad avere la rassegna Città Spettacolo a ridosso di due appuntamenti elettorali, imprevisti, riguardanti lui, personalmente, e sua moglie. Infatti, le elezioni amministrative, previste a maggio del 2021, sono state differite, causa pandemia, al 3 e al 4 ottobre; le elezioni politiche, invece, previste nella primavera del 2023, alla scadenza della legislatura, sono state anticipate al 25 settembre.
Se qualcuno lo avesse fatto apposta, nell’intento di favorire Mastella, forse non ci sarebbe riuscito. Si dice che chi nasce con la camicia, e Mastella sarebbe nato con la camicia, è fortunato nella vita. Qualcuno, però, nato con la camicia, è morto a 48 anni.
Infatti, chi scrive, formatosi alla cultura del materialismo dialettico, non è superstizioso, anche se, qualche volta, gli viene di dire, con i De Filippo, “Non è vero, ma ci credo”, per il modo come le circostanze, spesso, depongano a favore di Mastella, se si eccettua il fatto che egli sia rimasto fuori dal Parlamento italiano, dopo aver fatto cadere Prodi nel gennaio 2008, con la conseguente indizione delle elezioni politiche anticipate, tanto auspicate da Berlusconi, che ha tenuto fuori l’Udeur di Mastella dalla coalizione di centro destra, che si opponeva a quella di centro sinistra, guidata da Walter Veltroni.
Chi non ricorda il modo come Mastella sia stato invadente durante la Città Spettacolo del 2021? Ovviamente, non fu solo questa circostanza che facilitò la sua rielezione a sindaco di Benevento. Hanno concorso, invece, in modo determinante, la non presentazione, da parte di Giuseppe Conte che forse doveva ricambiare qualche cortesia a Mastella, della lista del M5S, già schierato con il centro sinistra; la frattura nello schieramento di centro destra, che ha costretto Forza Italia (pardon, Forza Benevento) a presentarsi nella coalizione di Mastella, una operazione trasformistica,questa, che, infine, vedrà il 18 dicembre, 74 giorni dopo le elezioni amministrative, candidato ed eletto, nelle liste mastelliane per la elezione del consiglio provinciale, colui che era stato alla guida di Forza Italia fino alle elezioni amministrative; la presentazione, da parte di dissidenti del Pd, ora fuori dal Partito, di una lista nella coalizione di Mastella.
Nella Città Spettacolo dell’anno scorso, il 24 agosto, durante una messa vespertina in onore di San Bartolomeo, patrono di Benevento, sorprendendo l’arcivescovo Accrocca, Mastella si esibì in un assolo, raccontando qualcosa del profeta Isaia, nell’intento di calamitare il consenso dei fedeli presenti in chiesa.
Anche quest’anno, il 24 agosto, Mastella si è esibito in un assolo nella chiesa di San Bartolomeo, nell’intento di calamitare consensi in favore della moglie, candidata nel collegio uninominale del Senato Benevento-alto Casertano, nella speranza, vana a mio avviso, di essere riconfermata senatrice. Infatti, rimasto solo, Mastella con il suo partito può fare tentatividi elezione solo negli uninominali, poiché, per partecipare alla assegnazione dei seggi nei listini proporzionali, il suo partito deve superare lo sbarramento del 3%. Se si pensa che, nel 2006, il suo ex Udeur, ottenendo l’1,8%, un traguardo mai raggiunto prima, venne ripescato come miglior pendente, ora superare il 3% è una chimera, anche perché il Rosatellum, a differenza del Porcellum, non prevede il ripescaggio del miglior perdente. Mastella è fuori dai giochi. Non c’è partita per lui, “costretto dagli eventi elettorali ad una dimensione esclusivamente beneventana”, afferma Giovanni Cacciano, il segretario provinciale del Pd,nell’intervista resa ad Anteprima 24.
A proposito dell’assolo di quest’anno, Gabriele Corona, a nome di “Altra Benevento è possibile”, il movimento politico da lui fondato, in unanota di cui questo giornale ha pubblicato il testo integrale, ha scritto: “Mastella si paragona a Gesù ma la chiesa beneventana, piena di integralisti, non si indigna. Tra poco perderà le elezioni e non si potrà lamentare se sarà “crocefisso” insieme ai “ladroni””.
Ma chi ha pensato di fare una buona propaganda a lui e alla moglie è stata Iva Zanicchi, quando la sera del 25 agosto, in più interventi, tra una canzone e l’altra, ha detto che era a Benevento già dal giorno precedente, una occasione che le ha consentito di visitare la città. Un città bella, grazie a Mastella, secondo lei. Ma ha anche detto che, sempre grazie a Mastella, Benevento è una città pulita. Evidentemente, la signora Sandra, che l’ha accompagnata, le ha fatto visitare il Corso e i luoghi resi probabilmente accoglienti alla bisogna. Non le ha fatto vedere gli 800 metri di pista ciclabile, realizzati nel corrente mese di agosto, in via dei Mulini, tra il bivio di S.Barbato e lo svincolo di quello che sarebbe dovuto essere l’asse interquartiere Rione Libertà-Viale Mellusi. Un intervento, questo, che invece di riscuotere consenso elettorale, ha determinato la protesta dei cittadini del luogo, i quali si sono visti ridotta la larghezza della strada e, conseguentemente, impossibilitata la sosta delle auto. E non le ha fatto vedere, cosa di cui invece io fornisco qualche esempio fotografico, come crescono le erbacce ai bordi dei marciapiedi, delle strade e della base dei fabbricati, anche del centro cittadino, senza che nessuno prenda l’iniziativa di tagliarle.
Ma dire che la città è bella, grazie a Mastella, equivale ad affermare che Mastella ha disegnato l’assetto urbano di Benevento. Niente di tutto questo, ovviamente. La città, governata dai Romani, prima, dai Longobardi, poi, e infine dalla Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia, è bella perché è ricca di Monumenti e di palazzi pregevoli, dispone della più bella villa pubblica della Campania e di un viale fiancheggiato da pini monumentali, in entrambi i lati, sino a formare una galleria, che Mastella vuole tagliare in un consistente numero, senza aver posto in essere, in 6 anni che è sindaco, vorremmo dire alla signora Zanicchi, misure atte a combattere la cocciniglia tartaruga, un parassita che danneggia le alberature senza però predisporle al cedimento. La Zanicchi ha poi detto che, invitata a pranzo dai coniugi Mastella, ha mangiato delle prelibatezze uniche.
Iva Zanicchi ha parlato anche del lungo rapporto di amicizia vissuto con Mastella, evidentemente quando, nel quinquennio 2009-2014, sono stati entrambi parlamentari europei del Popolo delle Libertà, prima, e di Forza Italia, poi. Ma, per tranquillizzare la signora Sandra, Iva Zanicchi ha pure detto che il suo rapporto con Mastella non è stato amoroso. E lo credo bene. Iva Zanicchi, nel 2009, aveva, pressappoco, l’attuale età della signora Sandra, una donna che si fa ancora guardare. Infine, ha chiesto un applauso per Mastella, che per fortuna non è stato fragoroso. Insomma, ha incensato Mastella e la moglie come più non poteva.
Probabilmente, il cantare una lode così sperticata in favore di Mastella e della signora Sandra, non gradito a chi si era recato a piazza Roma per apprezzare le ancora ottime qualità canore della cantante emiliana, sarà stato anche controproducente per Mastella e, in particolare, per la signora Sandra.
Chi scrive ricorda come Eugenio Scalfari, nemico per partito preso di Craxi, lodava su La Repubblica Ciriaco De Mita, quando il politico avellinese, da poco scomparso, successe al segretario del PSI, nel 1987, alla guida del governo. Diversi giornali, allora, ritennero quel modo di elogiare De Mita controproducente per lo stesso De Mita.
Per quanto riguarda gli elogi tessuti dalla Zanicchi in favore dei Mastella, è mancato poco che una delle attuali icone della musica leggeredicesse: votate per la signora Sandra Lonardo Mastella. Secondo me, la statura di una cantante come Iva Zanicchi ha perduto qualcosa nel lodare, in tal modo, i Mastella.
Giuseppe Di Gioia