Luciani, Papa del sorriso, il 4 settembre Beato. Occorrono Santi per cambiare il mondo
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Spesso si sente dire : oggi le cose vanno male!
Ci vogliono leggi migliori, misure più severe, interventi più rapidi e mirati. Sono invece personalmente convinto di cosa ci vuole: ci vogliono santi !
Il Battesimo costituisce l’ingresso nella santità di Dio attraverso la conoscenza del Vangelo di Cristo e la inabitazione dello Spirito Santo. È un controsenso, durante il pellegrinaggio esistenziale, accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un’ etica minimalistica e di una religiosità superficiale.
Soprattutto oggi occorrono testimoni più che maestri, guerrieri della luce, uomini e donne incamminati nella strada del radicalismo evangelico proposto dal discorso della montagna: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro Celeste”. Per avere una nuova società, occorrono nuovi santi per il nostro difficile tempo, perché esso sia nuovamente recuperato alla limpidezza, alla semplicità, alla speranza, alla pace, alla dignità e alla gioia come patrimonio universale, a tutti necessario. I giovani in modo particolare hanno bisogno oggi di lampade di riferimento che brillano per illuminare questa “mezzanotte” del mondo. I santi sono autentici portatori di novità in tutte le situazioni della storia umana. Se desideriamo veramente che in questo mondo cambi qualcosa, dobbiamo rispondere con entusiasmo alla “Universale vocazione alla Santità”. San Giovanni Damasceno afferma che, venerando i santi attraverso icone e statue visibili, i cristiani sono chiamati a imitarne le virtù, diventando anch’essi icone viventi di santità. I santi sono la vera èlite della Chiesa, sono i nostri autentici maestri di vita, di preghiera, di apostolato ed impegno sociale. Non solo nobilitano la Chiesa ma beneficano l’umanità con una molteplicità di doni, che rendono la società più fraterna, accogliente, pacifica, buona . Nel 1802, alla domanda, a cosa servono i santi, lo scrittore Francois René de Chateaubriand nel suo “Génie du Christianisme” , risponde dicendo di essere stupito di fronte alla fantasia benefica dei santi, che vanno incontro all’umanità bisognosa, creando ospizi, ospedali, lebbrosari, adoperandosi per il riscatto degli schiavi, delle prostitute, dei prigionieri; proteggendo gli indigeni dai soprusi dei colonizzatori e creando il diritto di salvaguardia della loro dignità e libertà. Sono i santi i protagonisti di queste e di altre straordinarie imprese di bene. Anche in questa stagione storica oppressa dal materialismo, relativismo etico e nichilismo non mancano nel cielo cristiano numerose stelle che brillano nella notte di questo mondo. L’affermazione antistorica del saccente tuttologo televisivo, Corrado Augias, il cristianesimo sta conoscendo in Europa il suo fallimento, trova nel miracolo della variegata e luminosa santità cristiana la risposta più alta e più convincente. Lo scorso 13 ottobre Papa Francesco ha riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione di Giovanni Paolo I ( Canale d’Agordo 17 ottobre 1912 – Roma 28 settembre 1978 ). A Buenos Aires una bambina di 11 anni, affetta da “grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico” ormai in fin di vita, per l’iniziativa del parroco che ha invitato tutti ad invocare Papa Luciani, ha trovato pronta e completa guarigione. Quella bambina oggi è una giovane di 22 anni. Il Papa del sorriso, il Papa dei 33 giorni di pontificato, testimone di evangelica umiltà, semplicità, umanità, insieme ad una forte identità cristiana e sacerdotale, il prossimo 4 settembre sarà proclamato Beato. Uomo di fede, pastore esemplare per l’ascetica della semplicità ed il primato del cuore. Anche nel suo stemma campeggia la parola: “Humilitas”. Umiltà e carità, vero antidoto alla ricorrente e diffusa tentazione dell’ipocrisia. Il tempo di un sorriso, la brevissima e intensa stagione del suo ministero petrino! Figlio di un operaio socialista che per i bisogni della famiglia era partito emigrante in Austria, Germania, Francia e Svizzera, salutando l’ingresso del figlio in seminario con queste parole: “Spero che quando tu sarai prete starai dalla parte dei poveri, perché Cristo era dalla loro parte”. In 33 giorni Papa Luciani opera una straordinaria rivoluzione: scende dal trono, parla in prima persona abbandonando il plurale maiestatico, elimina la tiara, afferma che: “Dio è padre ma più ancora è madre”, invita a non perdere mai la speranza :”virtù obbligatoria per noi credenti”, dice ai cardinali: “Possa Dio perdonarvi per quello che avete fatto”, dialoga affabilmente con un chierichetto durante
un’ udienza, confessa :
“da piccolo ho fatto la fame”, e precisamente quando portava al pascolo le mucche.
Da vescovo di Vittorio Veneto e da patriarca di Venezia incontra con squisita amabilità le persone, sempre accompagnato dal sorriso di Dio, in ogni relazione