Grande passerella di autorità varie, con codazzo, per ammirare la diga piena d’acqua mentre il Tammaro muore. I politici tacciono, interviene solo la presidente provinciale del PD per una proposta politica innovativa: l’accordo con Mastella
Sabato e domenica scorsa varie autorità della provincia di Benevento si sono ritrovate sulla diga di Campolattaro per una manifestazione sportiva e per fare i soliti discorsi sullo sviluppo che questa volta hanno riguardato la possibilità di gestire 500 milioni di euro per l’utilizzo dell’acqua.
Naturalmente non si sono neppure avvicinate al fiume Tammaro che è in secca perché dalla diga vengono ceduti solo 0,66 metri cubi di acqua assolutamente insufficienti per tenere in vita l’ecosistema fluviale. Infatti, nel 2017 il presidente della Provincia, Claudio Ricci ordinò di fornire al fiume 2,14 metri cubi d’acqua, cioè più di tre volte quella attuale che di certo non si può in alcun modo considerare “Deflusso minimo vitale”, tant’è che i pesci sono morti e i contadini non possono irrigare con i reflui fognari.
In Italia tutti denunciano la siccità e lo stato disastroso dei fiumi perché non c’è acqua nelle sorgenti e a Milano è intervenuto pure l’arcivescovo per invitare i fedeli a pregare per la pioggia. Invece il nostro Tammaro sta morendo perché la Provincia e la società Asea che gestisce la Diga, trattengono milioni di metri cibi d’acqua per tentare il collaudo finora impossibile.
E’ una decisione vergognosa: si parla di sviluppo mentre si crea un evidente e grave danno ambientale.
Abbiamo più volte sollecitato l’intervento delle Autorità competenti, degli Enti e dei partiti che invece tacciono, anche quelli che finora si sono accreditati come oppositori di Mastella e del suo sistema di potere nel Sannio, come il PD.
Proprio il silenzio dei dirigenti e dei consiglieri di quel partito al Comune di Benevento e alla Provincia sul disastro ambientale che riguarda anche la città capoluogo, rende ancora più inquietante il pensiero di Antonella Pepe, presidente provinciale del partito, espresso in una recente intervista.
La giovane dirigente non dice nulla del disastro ambientale ma si dilunga a spiegare la sua illuminante proposta politica: fare un accordo con Mastella per contrastare le destre.
Considerato che le “destre” nel Sannio sono poca cosa, sembra che Pepe A. pensi ad intese per le prossime elezioni politiche (finora smentiti dal segretario provinciale Cacciano e da quello cittadino Zoino), ma poi precisa che un accordo si deve raggiungere subito con il leader di “Noi di Centro” per eleggere Nino Lombardi presidente della Provincia e dialogare con Mastella per gestire importanti progetti.
In buona sostanza la presidente provinciale del PD ripropone lo schema già utilizzato per le regionali, cioè un accordo con i mastelliani, confermato anche per la nomina nel distretto Calore Irpino dell’Ente Idrico di due sindaci PD di San Giorgio La Molara ed Apice (il padre di Antonella Pepe).
Ma allora, perché il Partito Democratico ha cacciato De Pierro, Del Vecchio e Lepore, di “Essere democratici” che hanno per primi teorizzato e realizzato accordi con Mastella?
Adesso al Comune di Benevento i consiglieri eletti nella lista PD lasceranno Perifano e “Alternativa per Benevento” e costituiranno il gruppo “Noi affascinati dal Viandante” ?
Che schifo questa politica che non affronta problemi concreti, non tiene conto del voto degli elettori ed esalta intrighi e giochi perversi per la spartizione del potere.
Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile