Bomba d’acqua allaga Corso Garibaldi. I tombini vanno sempre puliti.
La città, è noto, soffre del deflusso delle acque piovane, soprattutto quando sono intense e presenti per molti giorni.Sulla città giovedi mattina, tenendo fede alle previsioni meteo della Protezione civile della Campania, che aveva dichirato l’allerta gialla per temporali e raffiche di vento, si è abbattuta una così detta bomba d’acqua sia per intensità che per la durata di circa tre ore. Molte le zone in città che immediatmente hanno sofferto l’improvvisa quantità di acqua calata dall’alto con allagamenti nelle piazze e soprattutto nei cantinati.Allagamenti anche nella zona ASI dove ancora una volta i primi ad essere danneggiati sono stati i depositi di cereali ed alro dell socità Minicozzi. Quell’area,già colpita dall’alluvione del 2015, soffre ancora simili problematiche non risolte.In questo quadro semiapocalittico, fa scalpore però il fiume d’acqua, che , dalla parte alta della città, si è riversato lungo quasi tutto Corso Garibaldi.Una vera e propria alluvione con acqua alta mezzo metro e che ha invaso numerosi esercizi pubblici.Perchè tutta quelll’acqua?I social hanno subito individuato la causa di quella ondata e le foto postate, alla fine, hanno dimostrato che caditoie, tombini e feritoie non hanno compiuto il proprio dovere.L’acqua in massima parte proveniente dalla zona alta, sia per la violenza che per mancanza di operatività dei tombini,si è riversata in massima parte sul Corso,dopo aver allagato via Avellino all’altezza dell’incrocio con via Intorcia, alla fine della quale fu posta, tempo fa, una grande grata per il deflusso delle acque provenienti dalla Pacevecchia, anch’essa inservibile.A detta dell’assessore Pasquariello il serivizio di pulizia delle catidoie è stato effettato negli anni passati da ditte private(Intervista Mattino del 10/6). Su quegli interventi, ho i miei dubbi, poiché lungo Corso Garibaldi l’acqua defluiva a valle , senza soluzione di continuità, non recependo gli scarichi posti lungo i lati del corso e canalizzati,La testimonianza più lampante è data dalla foto : tombino otturato da circa vent’anni nonostante sollecitazioni.E’ situato alla fine del marciapiedi, davanti al TeatroMassimo, di via Perasso.
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