Avanti così opposizioni di Palazzo Mosti


Le multe di Mastella.

  Bisogna fare attenzione quando si parla di Mastella. A proposito dell’intervento di un inviato de “Le Iene”,  la rubrica di Italia 1 di Mediaset, in occasione della inaugurazione, da parte del sindaco di Benevento, del riaperto ufficio postale nel rione Ferrovia,  Mastella – leggiamo sul Mattino del 15 aprile – ha dichiarato:  “Siamo proprio allo sciacallaggio. A questo punto sto valutando se dare mandato al mio avvocato di querelare chi mi ha esposto alle accuse” de “Le Iene”, relativamente alle 150 sanzioni  (eccessi di velocità rilevati da autovelox, transito in ZTL e in corsie preferenziali) per violazioni al codice della strada. “Il dato legale”, prosegue Mastella, “deriva dal fatto  che abbiamo vinto già una volta rispetto al giudice. Siamo peraltro in presenza di una questione che non riguarda la macchina personale  di Clemente Mastella  ma l’auto nell’esercizio di una funzione, della quale non sono io il responsabile ma il conducente che decide  autonomamente cosa fare. La macchina quindi non è di proprietà mia e non la utilizzo solo per fini istituzionali”.

  “Quando vado per esempio a Genova  a trovare i miei nipoti”, prosegue la dichiarazione di Mastella, “arriva la macchina della polizia che mi accompagna fino a là, come prevedono le misure di sicurezza  applicate a me. Io, quindi, usufruisco  di una intesa stipulata a suo tempo  e che vale per chi è sottoposto a queste misure . Non sono multe personali di Mastella”. 

   A leggere uno dei tanti comunicati di Gabriele Corona, a nome di “Altra Benevento è Possibile”,  Mastella avrebbe, in cinque anni, collezionato 150 violazioni al codice, tutte annullate dai prefetti competenti per territorio e dai Giudici di Pace. Unapossibilità, quella di annullamento di multe dalle Prefetture, che rarissimamente è prevista per i comuni mortali, i quali devono inoltrare il ricorso alla Prefettura competente per il tramite del corpo di polizia che ha contestato l’infrazione al codice della strada. Il corpo di polizia, a  questo punto, dovendo inoltrare in Prefettura il ricorso con una sua nota, molto difficilmente smentisce se stesso.

   Ma Gabriele Corona ha chiesto “al Prefetto di Frosinone e al Ministero degli Interni di riesaminare il ricorso per la violazione dell’8 maggio 2019”.  Infatti, in quella occasione, si domanda Corona, “chi lo inseguiva in autostrada per giustificare una media di 171  chilometri all’ora?”.

 Mastella all’inviato de “Le Iene”,  Filippo Roma, come abbiamo potuto apprendere nel corso della trasmissione andata in onda il 13 aprile, ha detto di non avere la patente, per cui non sarebbero imputati a lui gli eccessi di velocità e il transito in ZTL e in corsie preferenziali, bensì al conducente. Ma qualcuno ha detto al conducente di accelerare la velocità anche in corrispondenza di autovelox e di transitare in ZTL e in corsie preferenziali!?.Iilconducente, per quanto ci sarebbe dato di sapere, riceverebbe indicazioni su come comportarsi dagli uomini della scorta che prenderebbero in “custodia” il sindaco ovunque questo si rechi, anche per motivi non istituzionali.

  Infatti, quando si è trattato di eleggere il Presidente della Repubblica, Mastella ha fatto l’andirivieni tra Benevento e Roma, per partecipare alle manovre relative alla individuazione della persona da eleggere, pur non essendo lui un grande elettore.Ovviamente, saltando da un talk show e l’altro per consentirsi una maggiore esposizione mediatica, lo abbiamo visto sostenere la candidatura di Berlusconi, prima che il magnate di Arcore la ritirasse, per poi sostenere la candidatura di Casini, così come aveva fatto, nel gennaio 2021, nel sostenere il Conte ter, per impedire, a nostro avviso, prima che si facesse strada la candidatura di Draghi, lo scioglimento della Camera, di cui avrebbe fatto le spese la moglie.

Molti fattori, anche imprevisti, hanno favorito la rielezione di Mastella.

Anche se l’intervento di Mastella in sostegno del Conte ter si è rivelato un fallimento, gli ha comunque fruttato, sempre a nostro avviso, una certa riconoscenza da parte di Conte. Infatti, il responsabile nazionale del M5S non ha fatto presentare a Benevento la lista del Movimento , già schierato nella coalizione di Alternativa per Benevento guidata da Luigi Diego Perifano. Una scelta, quella di Conte, che ha consentito a Mastella di vincere le elezioni del 3 e 4 ottobre 2021, superando di appena  787 voti il 50% dei suffragi.  

  Ma anche altri fattori hanno giocato in favore di Mastella, da noi riportati più volte nel nostro dire su questo giornale.  Inoltre, vi è stato anche l’involontario apporto della Magistratura, la quale 51 giorni dopo le elezioni ha reso pubblico il giro di mazzette che dominava gli appalti alla Provincia, guidata dal mastellianoAntonio Di Maria, finito agli arresti domiciliari, insieme ad altre 7 persone, tra funzionari dell’Ente e imprenditori, fino a quando il Riesame due settimane dopo non gli revocasse gli arresti domiciliari, dicendogli, però, di non mettere piede alla Rocca dei Rettori (sede della Provincia) per 10 mesi. 

  Va rilevato che questa inchiesta, durata 2 anni su segnalazione di una funzionaria dell’Ente, era stata chiusa nel febbraio 2021, 8 mesi prima delle elezioni, mentre 8 giorni prima delle elezionimedesime erano stati notificati al segretario provinciale del Pd e già sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino, analoghi provvedimenti, richiesti dalla Procura al Gip il 20 novembre 2020. Anche questi provvedimenti furono revocati dal Riesame che avrebbe scagionato Valentino dall’accusa di tentata concussione, senza dazione di denari, nei confronti dell’allora segretaria comunale, che sarebbe stata invitata a favorire una società vicina all’allora sindaco, Valentino appunto,  nella gara di appalto per la riscossione dei tributi. Sta di fatto però che, successivamente, un’altra commissione, di cui non faceva più parte quella segretaria comunale, ritenne vincitrice della gara la società vicino a Valentino, quando questi non era più sindaco.

 Ovviamente, ad esporre Mastella alle accuse de “Le Iene” sarebbe stato Gabriele Corona, massimo esponente di “Altra Benevento è possibile”, anche lui intervistato nel corso della trasmissione. Ma noi ci limitiamo a raccontare i fatti, così come si sono evidenziati.

A Mastella danno fastidio le domande scomode.

  Va ricordato, infatti, che Mastella, nel settembre del 2017, al termine della conferenza stampa tenuta al President Hotel alla presenta  dell’Avv. Alfonso Furgiuele, che lo aveva fatto assolvere, dopo 9 anni, dall’accusa di presunto illecito in nomine di competenza della Regione,  ebbe a dire: “Adesso, nessuno parli più del processo di Mastella, altrimenti c’è qui l’Avv. Furgiuele”.    Rispetto a questa intimidazione, chi scrive, regolarmente invitatoalla conferenza a nome di “Benevento, la libera voce del Sannio”, alzò timidamente il dito per porre un quesito dopo che gli operatori dell’informazione erano stati invitati a fare domande. 

 Ma, prima che chi scrive ponesse il quesito, Mastella lo prevenne, dicendo: “Ma questa è un conferenza stampa!”, quasi che chi scrive non avesse il diritto di intervenire. Chiarita la legittimità a fare domande, chi scrive fece rilevare che la Cassazione aveva sancito: “Le sentenze vanno rispettate, ma possono non essere condivise”. Molte sono state, infatti, le sentenze che hanno fatto discutere, a cominciare da quelle di assoluzione di Andreotti, per collusione con la mafia e per l’uccisione del giornalista Pecorelli, e di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, per l’uccisione, a Perugia,della ragazza inglese Meredith Kercher.

Con i provvedimenti disciplinari non sono riusciti a zittire Corona.

 Corona, nel corso di tutta la sua lunga attività di denunce di circostanze e di fatti, da lui ritenuti illegali, ha collezionato molte querele, tutte risoltesi con assoluzioni,  mentre dal Comune di Benevento, destinatario anche di sue denunce, sin da quando ne era dipendente,  ha ricevuto solo molti provvedimenti disciplinari posti in essere da dirigenti fedeli a Mastella, provvedimenti, questi, che sono  stati contestati, in sede giudiziaria, da Corona. 

  Per qualcuno di essi, c’è stato anche il pronunciamento in sedegiudiziaria, con la condanna del Comune a risarcire Corona, un risarcimento che Corona, ma anche chi scrive, vuole che sia pagato da chi ha posto in essere il provvedimento disciplinare, poiché non sono stati i cittadini di Benevento a chiedere che venisse punito Corona.

Lo scontro tra il segretario del Pd, Cacciano, e il consigliere regionale mastellianoAbbate.

  Nell’entourage di Mastella, l’arroganza è però di casa. Rispetto alla iniziativa con cui il consigliere regionale  mastelliano, Luigi Abbate, si è reso promotore  di raccogliere firme per sfiduciare  Mario Ferrante, il direttore generale dell’azienda sanitaria “San Pio”, ritenuto responsabile di molti disservizi, resi noti dagli organi d’informazione, e della “mancanza di accordi/integrazione con medici ospedalieri regionali e locali”,  il neo segretario provinciale del Pd, Giovanni Cacciano,  in un suo comunicato, ampiamente trattato dalla stampa, ha chiesto ad Abbate: “Mastella è tra i firmatari?”.

  Non avesse mai posto questa domanda.  Fulmini e saette si sono abbattuti su Cacciano ad opera di Abbate, il quale, in una sua nota del 12 aprile, si è lasciato andare in giudizi poco riguardosi nei confronti di un politico che avrebbe meritato rispetto.  Noi non abbiamo nessuna difficoltà nel riportare tali giudizi, misti ad insinuazioni, per dare l’idea della caduta di stile del consigliere regionale. 

  Che Cacciano abbia dei “retropensieri” è il giudizio meno grave di Abbate.  I giudizi diventano gravi quando Abbate dice :  “Con la Primavera dovrebbero risvegliarsi le intelligenze o quanto meno l’attenzione, soprattutto di coloro che hanno  la velleità di fare politica e maggiormente di chi vorrebbe interpretare  il ruolo di un grande partito  come il Pd”.

  Abbate, prese le distanze da Mastella, prima ancora che l’attuale sindaco di Benevento, non più parlamentare italiano e neanche europeo, finisse nel dimenticatoio politico, ha militato in questo grande partito, ricoprendo la carica di assessore del Comune di Benevento nei primi due anni dell’amministrazione di centro sinistra Pepe bis, e se ne uscito quando non ha potuto, a norma di statuto, partecipare alle primarie per l’individuazione del candidato sindaco di centro sinistra nella competizione del 2016. In tale occasione, ritornò subito da Mastella, ottenendo, come premio, da Mastella, il giorno dopo del ballottaggio vinto dal ceppalonese, la nomina a presidente della GESESA SpA, di cui è socio di maggioranza l’ACEA di Roma.

Quelli di prima sono quelli di adesso.

 Quelle persone, che nell’ultima campagna elettorale dichiaravano il voto in favore di Mastella, per evitare il ritorno di quelli di prima, non sanno evidentemente che Abbate è uno di quelli di prima, insieme ai De Pierro, ai Lepore, ai Del Vecchio, ai Guerra, per parlare di ex esponenti del centro sinistra, senza parlare poi dei Pasquariello, dei De Minico e dei Santamaria, che hanno fatto parte dell’amministrazione di centro destra guidata dall’ex aennino D’Alessandro. Va ricordato che poi Santamaria, dopo l’adesione dell’Udc guidato da De Mita alla coalizione di Vincenzo De Luca nelle regionali del 2015, non presentò a Benevento la lista dell’Udc, in quanto avrebbe voluto  che questa formazione politica da lui guidata a Benevento si fosse schierata nella coalizione di Stefano Caldoro. Poi, essendo casiniano, Santamaria fu chiamato a ricoprire la carica di segretario particolare di Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente nei governi Renzi e Gentiloni. Ma qualche mese dopo la costituzione,nel 2018, del governo giallo-verde, perduto il posto di segretario particolare  di Galletti, Santamaria  ebbe la guida di un settore del Comune di Benevento. Il sindaco, nell’offrirgli quel posto, regolarmente retribuito, dovette vincere alcune resistenze nel suo schieramento, poiché Santamaria, con propri candidati, aveva sostenuto, nel 2016,  la coalizione  che si opponeva a Mastella. Santamaria attualmente è dirigente del Settore Cultura. Viva il trasformismo.

  Ma lo strano è che anche Mastella, nelle telefonate domenicali ai cittadini di Benevento, nell’approssimarsi dell’ultima competizione, diceva di non volere il ritorno di quelli di prima. Sta di fatto che le persone menzionate sono tutte mastelliane: un paio, Pasquariello e De Pierro con delega di vice sindaco, fanno parte dell’attuale Giunta, mentre, come dicevamo, Abbate è consigliere regionale.

Una caduta di stile nelle insinuazioni di Abbate.

 Ritornando ai giudizi e alle insinuazione espressi di Abbateall’indirizzo di Cacciano, i retropensieri  sarebbero generati dall’”assoluta ignoranza dei problemi della sanità che si sono accentuati con il Covid”. Come si fa a dire che Cacciano ha idee confuse, pur avendo avuto un percorso politico lineare,  se poi a dimostrare di non avere idee sono coloro che cambiano casacca?

  Abbate, poi, fa delle insinuazioni allorché scrive: “Nel rispetto del principio di trasparenza (…), vorrei che il segretario provinciale del Pd (…) diradasse alcuni dubbi e interrogativi sorti, soprattutto in merito alla sua nomina in qualità di Direttore, o aspirante tale, dell’ASEA  (la partecipata della Provincia per l’energia –ndr). In primis, la Laurea in filosofia da lui conseguita rappresenta un requisito  essenziale e necessario  per l’accesso a tale incarico? Identica riflessione sarebbe da fare per il ruolo di responsabile della diga di Campolattaro. Sarebbe interessante sapere se ha conseguito l’assunzione a tempo indeterminato all’ASEA dopo la partecipazione ad un Concorso pubblico, stante la natura della società a controllo pubblico. Quesiti che meritano attenzioni e risposte onde fugare ogni cattivo pensiero da parte dei nostri concittadini (…)”. Ma l’insinuazione più grave di Abbate è quella in cui dice: “…se poi lei è il ventriloquo di qualcun altro taccia e si metta da parte”.

 Ora, rispetto a quest’ultima insinuazione, è bene precisare che raramente si contano ventriloqui tra i dirigenti di un partito eletti da un congresso. Semmai vi è una presenza diffusa di ventriloqui nei partiti personali. Per quanto ci è dato di sapere, i dirigenti che, ad ogni livello, vengono posti alla guida delle formazioni politiche che Mastella, costituisce e scioglie ogni anno, lungi dall’essere eletti da un congresso, vengono nominati da Mastella medesimo, del quale alcuni assumono la funzione di fedeli…dirigenti nel rafforzare i giudizi, poco garbati, che il loro capo esprime nei confronti dei suoi avversari. Non a caso, Mastella, nel suo primo mandato di sindaco, ha sostituito nove assessori, nella misura in cui questi rivendicavano una qualche autonomia decisionale nel gestire le deleghe affidate!

La risposta di Cacciano.

  Ma, rispetto ai giudizi e alle insinuazioni di Abbate, pronta e dettagliata è stata, il 13 aprile, la risposta di Cacciano:

“- Laurea in Filosofia teoretica c/o l’Università degli Studi di Firenze (110 e lode); 

-Semestre di studio c/o International High School di Toronto, Canada;

– MBA (Master in Business Administration) c/o la ProfingestManagement School, oggi Bologna Business      School (BBS). Scuola di formazione aziendale fondata nel 1985 da Romano Prodi; 

-Stage e lavoro a Bruxelles c/o organizzazioni ed istituzioni comunitarie;

– Assunto nel 2007 a seguito di selezione ad evidenza pubblica effettuata c/o la sede romana dell’associazione europea Focus Europe (primavera 2007);

– Non sono Direttore né lo sono mai stato. Nel 2013, per 6 mesi, ho svolto le funzioni (f.f.), “rigorosamente a zero euro”, causa vacanza del ruolo;

– Il responsabile della Diga è sempre stato ed è un ingegnere, ai sensi di legge;

– Sono stato il Responsabile del Procedimento, rigorosamente a zero euro” della Convenzione disciplinante l’affidamento della gestione della Diga da parte della Provincia di Benevento all’azienda per la quale lavoro.

  Spero, questa volta, di essere stato sufficientemente chiaro e comprensibile, tanto da ottenere risposte coerenti e non furbe elusioni”.

  Ma Cacciano constata, nella sua nota, che Abbate ha totalmente eluso il quesito posto. “Pertanto”, prosegue Cacciano, “sono costretto a ribadire e a riformulare: il sindaco di Benevento, ad un tempo presidente provinciale dell’assemblea dei sindaci sulla sanità e capo del partito  del consigliere regionale, sostiene l’iniziativa di “raccolta firme” contro il DG dell’ospedale San Pio di Benevento, accusato di “scarse capacità manageriali  nella gestione dell’emergenza pandemica”? Questa è la domanda, tutta politica, cui il dott. Abbate dovrebbe fornire risposta, anzitutto ai cittadini del Sannio. Più chiaramente la “mozione di sfiducia”, promossa dal consigliere regionale nei confronti del DG del San Pio, Mario Ferrante, ha l’avallo di Mastella, mentore e capo politico di Abbate? Quanto al riferimento alla mia persona e al mio curriculum, sono consapevole che lo stile e l’educazione, come il coraggioso Don Abbondio, “uno, se non ce li ha, mica se li può dare, né, d’altro canto,  pretendo che il dott. Abbate alla sua età possa porvi rimedio. Potrebbe, tuttavia, ricorrere a “scribi(e) e consigliori” meno mediocri”.

La risposta di Abbate, poi, lungi dal dire se Mastella ha firmato la mozione di sfiducia, è stata questa: “Mi si chiede se Mastella è contro la mala sanità? La risposta è sì. Se Mastella è contro le lunghe liste di attesa. La risposta è sì. Se Mastella è per una sanità che vada incontro alle esigenze dell’ammalato. La risposta è sì. Mi si chiede se Mastella è contro il declassamento dell’Ospedale dal secondo livello al primo livello. La risposta è sì. Mi si chiede se è contro la sospensione delle prestazioni specialistiche per i pazienti fragili: la risposta è sì. Le prestazioni sanitarie ospedaliere sono governate dal management nominato dalla Regione. Un manager che ci costa migliaia di euro e l’erogazione di pillole di sanità come spot non bastano per rendere efficienti le prestazioni. Non importa l’appartenenza politica di chi solleva criticità, conta invece”, secondo Abbate, “la condivisione delle precarietà”.

Luigi Diego Perifano ha chiesto l’accesso agli atti relativamente all’Atto Aziendale del San Pio.

 Il Sannio del 15 aprile, un giornale non ostile nei confronti di Mastella, taglia la testa al toro quando parla di “neutralità istituzionale di Mastella sulla petizione”. Ma Cacciano non aveva posto a caso il suo quesito.

 Luigi Diego Perifano, infatti, ha chiesto, “per chiarezza nei confronti della città”, l’accesso agli atti relativamente all’Atto Aziendale “San Pio”. E lo ha chiesto a nome di Alternativa per Benevento,  la coalizione, di cui è portavoce,  che nel Consiglio comunale ha registrato la defezione di Antonio Picariello, il quale, quando si è trattato di eleggere il Consiglio provinciale, ha votato un candidato mastelliano, una scelta che gli è costato l’allontanamento dalla coalizione. Picariello ha così costituito il gruppo misto, prima, condividendo spesso le scelte dell’opposizione, per poi passare  nella maggioranza mastelliana, nella seduta consiliare del 19 aprile. Al termine della seduta, leggiamo sul Mattino del 20 aprile, Picariello ha, tra l’altro,dichiarato:”Già alle elezioni amministrative, peraltro, ero stato a lungo in predicato di candidarmi nella lista Noi Campani a sostegno di Mastella. Poi ci sono state scelte diverse”. Intelligenti pauca.

   A questo punto, i candidati della lista Città Aperta, schierata in Alternativa per Benevento, dovrebbero sentirsi  ingannati, poiché i voti da loro raccolti hanno totalizzato due seggi che, espressi da una lista di minoranza, sono più pesanti di voti rispetto ai seggi espressi dalle liste di maggioranza. Le 298 preferenze raccolte da Picariello in Citta Aperta sono, quindi, ben lontane dall’esprimere un quoziente, cioè un seggio.

   Ma vediamo come Perifano ha argomentato la sua richiesta.

“Così come emerso ieri (6 aprile – ndr) nel corso del question time in riferimento ad una dichiarazione ufficiale resa dall’assessore alla Sanità Alessandro Rosa nello scorso dicembre”, scrive Perifano,l’Atto Aziendale del ‘San Pio’ è stato discusso nel corso di un incontro tra il sindaco di Benevento e il Direttore Generale della struttura ospedaliera. Non trattandosi, evidentemente, di riunione a carattere privato, considerata la rilevanza dell’atto in questione, ho chiesto copia del verbale della riunione. L’Atto Aziendale, infatti, riguarda la programmazione e l’organizzazione del principale nosocomio del capoluogo: ritengo dunque giusto e opportuno che l’opinione pubblica sia messa a conoscenza delle eventuali osservazioni rilevate dal Sindaco oppure delle ragioni che ne hanno motivato la condivisione”. 

I gruppi di maggioranza a Palazzo Mosti vogliono mettere il bavaglio alle opposizioni, ma il loro diritto di produrre interrogazioni è sancito dal Testo Unico Enti locali. 

 Dopo la seduta del 6 aprile, dedicata al question time, i capigruppo di maggioranza e i presidenti delle commissioni consiliari, ritenendo colma la misura, hanno ritenuto ineludibile una modernizzazione del Regolamento del Consiglio comunale che disciplini l’esercizio del diritto di produrre interrogazioni. 

 Pronta è stata la replica dei gruppi del Partito Democratico, di Città Aperta, di Civico 22, di Civici e Riformisti, di Centro Democratico e di Prima Benevento.

“Abbiano letto il comunicato dei gruppi di maggioranza. Comprendiamo che è stata una sofferenza dover convocare il Consiglio comunale a seguito dell’invocato intervento prefettizio. Ancor più comprendiamo il fastidio provocato nel dover rispondere alle tante questioni di pubblico interesse sollevate con le interrogazioni, anche se – ad onor del vero – nessuno degli assessori si è sottratto al confronto. Peraltro, grazie all’attivismo dell’opposizione, e proprio a seguito di apposite interrogazioni  sono state avviate a soluzione questioni annose, come quelle che riguardano  il ponte in contrada Serretelle ed il parcheggio di Porta  Rufina. Così come, proprio attraverso il question time, si sono  potute rendere alla cittadinanza  preziosi elementi di conoscenza  su molti aspetti dell’attività amministrativa . Si annunciano provvedimenti  per metterci il bavaglio? Chissà se l’ispiratore della nota sa che il potere di iniziativa dei consiglieri comunali ( interrogazioni, mozioni, convocazione del Consiglio) è tutelato espressamente dall’art. 13 del Testo Unico Enti Locali e non può essere soppresso per via regolamentare. O qualcuno pensa che viviamo nelle repubblica autonoma di Mastellandia?”.

  Abbiamo già scritto che Mastella,  probabilmente, non è ancora entrato nell’ordine di idee, secondo cui egli non si trova più davanti all’opposizione dei De Pierro, dei Del Vecchio e dei Lepore. Si trova in difficoltà, quindi, di fronte alle attuali opposizioni che lo incalzano con pressanti interrogazioni. Ma, stanti i diritti rivendicati della minoranza  perché sanciti dal Testo Unico Enti locali, i mastellianiavrebbero manifestato una certa ignoranza in relazione alle norme che disciplinato la presentazione di interrogazioni.

  A questo punto, anche Camera dei Deputati e Senato dovrebbero dare una diversa disciplina alla presentazione di interrogazioni e mozioni, dal momento che la senatrice Alessandrina Lonardo, moglie del sindaco, inonda i vari  Ministeri di sue interrogazioni.L’ultima è quella con cui ha chiesto ai ministri competenti  di procedere nei confronti di coloro che hanno occupato i posti riservati a una comitiva di disabili in un treno in partenza da Genova.

  Nel mese di febbraio scorso, la senatrice ha presentato una lunga interrogazione alla ministra dell’Università, della Pubblica Amministrazione e dell’Economia, in cui denigra il lavoro che il presidente del Conservatorio “Nicola Sala”, Antonio Verga, ha svolto nel corso del suo mandato. Ma Verga ha contestato gli addebiti in ogni loro aspetto.

Il dott. Giovanni Rossi va al Conservatorio per insediarsi come presidente ma dopo due ore arriva la sospensione della nomina.  Antonio Verga è responsabile di aver denunciato l’inopportunità del concerto pasquale del 25 marzo 2021,

 Noi possiamo dire che il direttore del Conservatorio, Giosuè Grassia, ha fatto abbattere, all’insaputa del presidente, un glicine nell’ex Convento degli Scolopi, una struttura di proprietà del Conservatorio, e ha fatto inserire il nome di Mastella nell’organizzazione della Festa della Musica, solo perché,  a suo avviso, il sindaco aveva concesso al Conservatorio l’Auditorium di S.Vittorino. Niente di più falso. La concessione al Conservatorio di tale Auditorium  era stata già decisa da Fausto Pepe, il quale non ha avuto il tempo  per formalizzare la concessione, in quanto è stato subito succeduto da Mastella.

  Si deve ritenere che Mastella abbia sostenuto, nell’ambito della terna di nomi proposta alla ministra Maria Cristina Messa dal Consiglio Accademico, la nomina del dott. Antonio Rossi, candidato nella lista mastelliana Riformisti e Popolari, a presidente del Conservatorio, per vendicarsi nei confronti di Verga. In occasione del concerto di Pasqua del 25 marzo 2021,organizzato dalla Regione nell’Auditorium di Sant’Agostino e ripreso da Rai2,  Verga, infatti, ebbe a condannare la manifestazione,  costata pare 15.000 euro alle casse comunali, perché ritenuta non rispettosa delle “norme imposte in zona rossadal DPCM del 2 marzo 2021, norme  che all’art. 42, comma 2, sospendono gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, sale cinematografiche, in tutti i luoghi all’aperto, per spettacolo in presenza di pubblico”. Ma, soprattutto, a dire di Verga, la manifestazione sarebbe stata organizzata in dispregio dei 5.000 morti causati, fino allora, dal Covid in Campania.

  Quando poi il deputato penta stellato Pasquale Maglione è intervenuto, pure lui con una interrogazione, in difesa di Verga e contro la nomina del commercialista, la signora Lonardo-Mastella,  con una nota di 45 righi,  si è manifestata “abbastanza sorpresa dell’interesse che il deputato del M5S mostra improvvisamente nei riguardi del Conservatorio”. Lei, però, che pare non si sarebbe interessata del Conservatorio se non in questa occasione, ha detto che sarebbe stata totalmente sorpresa  “se solo i rilievi sollevati da Maglione non fossero stati gli stessi avanzati da Antonio Verga”.

 Intanto, il Tar, cui Verga, assistito dall’Avv. Luigi Diego Perifano, ha fatto ricorso contro l’atto con cui la ministra Messa ha nominato  il dott. Antonio Rossi presidente dei Conservatorio,  ha sospeso tale nomina, reinsediando Verga, nelle more di una rideterminazione da parte del Ministero dell’Università, e fissando il giudizio di merito per il 9 novembre 2022. E la sospensione della nomina arriva il 4 aprile 2022, il giorno in cui il dott. Antonio Rossi si presenta al Conservatorio per insediarsi. E’ presidente, infatti, soltanto per due ore.

  Non abbiamo assistito ad una presa di posizione di Mastella rispetto a questo episodio. Il sindaco ha preso posizione invecedopo che la consigliera Giovanna Megna di Civico 22 ha fatto rilevare alla presidente della commissione Ambiente, Luisa Petrone, che in Villa Borghese a Roma era stato rotto nel tronco un leccio da un fulmine e non era stato abbattuto un pino. La consigliera di Essere Democratici, aveva, infatti, preso fischi per fiaschi nel dare una accelerazione in direzione  dell’abbattimento dei 26 pini di viale degli Atlantici ritenuti percolanti dall’agronomo Giuseppe Cardiello.

Sono accusati di cialtroneria coloro che difendono la stabilità dei pini.

  E poiché la stabilità dei pini, ad eccezioni di alcuni esemplari ritenuti pericolanti dal prof. Sgerzi, è difesa del docente universitario Francesco Di Donato e dall’Avv. Luca Coletta,in nome dell’associazione “Giù le mani”, nonché da Ambner De Iapinis, un ex consigliere comunale, in nome di “Benevento, città verde”, Mastella, evidentemente all’indirizzo di chi contesta l’abbattimento dei pini, ha dichiarato: “Qualcuno cialtroneggiaalla ricerca di un po’ di pubblicità a buon mercato”.  

   Mastella, però, ha rincarato la sua arroganza, dopo che è intervenuto Luigi Diego Perifano in difesa delle persone destinatarie dell’epiteto: “Leggo che Mastella ha chiamato cialtroni  gli ambientalisti che si sono battuti, con le sole armi della mobilitazione civile e delle tutele legali, per impedire la strage di 352 pini, lungo viale degli Atlantici, via Pacevecchia,(e anche via Fratelli Rosselli – ndr). Un primo cittadino non dovrebbe mai usare espressioni così offensive e sprezzanti nei confronti dei suoi amministrati, anche quando non ne condivide il pensiero. Saranno mica cialtroni i rappresentanti di alte istituzioni, dalla Soprintendenza alla Procura che hanno fermato la furia devastatrice del nostro sindaco?”.

   Mastella, poi rivolto a Perifano, dice: “Il mio avversario Perifano, perdente alle ultime elezioni comunali, come fu perdente anche 20 anni fa nonostante il mio voto favorevole, fa l’avvocato di una causa persa. Io ho parlato di atteggiamento cialtronesco di chi, uno, due persone, prive di consenso popolare, fanno minacce per la vicenda dei pini”.  Abbiamo così capito  che, secondo il sindaco, per protestare ci vuole il consenso popolare  espresso in voti.

  Mastella, però, indossa le bisacce di Esopo,  quando parla delle sconfitte di Perifano. Pensa, infatti, che i cittadini non sappiano che lui, quando si votava con il Mattarellum, candidato nella coalizione di Berlusconi, è stato sconfitto, nel 1996, nel collegio di Sant’Agata, da Michele Abbate, candidato nella coalizione dell’Ulivo, in quota al Ppi, e, nel 2001, quando era lui candidato nella coalizione dell’Ulivo, è stato sconfitto, nelle stesso collegio, da Antonio Barbieri, candidato nelle coalizione di Berlusconi. In quelle due circostanze, Mastella venne eletto in altri collegi e/o circoscrizioni. Si pensi che, rispetto alla statura politica di Mastella, l’ex magistrato Michele Abbate e l’Avv. Antonio Barbieri erano da ritenersi dei novellini della politica.

Mastella pensa di installare sulla S.S. 372, nei presso di contrada Olivola, due autovelox per…prevenire incidenti stradali. 5 morti in 5 mesi su questa strada.

  Ora Mastella, pensa di installare sulla S.S. 372 (la Telesina),all’altezza di contrada Olivola, un autovolex in entrambi i sensi di marcia, dopo che il 2 novembre del 2021, nei pressi di quella contrada, su quella strada a quattro corsie, vi è stato un incidente mortale, causato dal  violento tamponamento di un furgone Peugeot in panne sulla corsia di emergenza in direzione Caianello. Ne ha fatto le spese, con la perdita della vita, un cittadino di S.Giorgio del Sannio che era intervenuto a prestare soccorso al furgone. La sollecitazione è pervenuta a Mastella dal comandante dei Vigili Urbani, ma, a nostro avviso, il problema per Mastella potrebbe essere quello di fare cassa, come i sindaci di Torrecuso, di Paupisi, di Castelvenere e di Puglianello, che hanno installato, su 19 chilometri della 372, cinque autovelox in entrambi i sensi di marcia, a parte i due della Polstrada. Per ritenere che l’intenzione di quei sindaci sia stata quella di fare cassa, bisogna dire che l’installazione di quei cinque autovelox è avvenuta dopo che, nel 2015, l’ANAS, ha ridotto a 60 kmh il limite massimo di velocità, a causa delle cattive condizioni del manto stradale. Addirittura, preso dall’ansia di fare subito cassa, a nostro avviso,  il Comune di Castelvenere ha attivato il suo autovelox prima di essere autorizzato dalla Prefettura.

  Tuttavia, nonostante i tanti autovelox in quel breve tratto di strada, numerosi, anche mortali, sono stati gli incidenti stradali. Recentemente, il 5 febbraio, presso lo svincolo di S.SalvatoreTelesino, a 1.500 metri dall’autovelox del Comune di Puglianello,vi è stato un incidente mortale, in cui ha fatto le spese un cittadino57enne di Mirabella Eclano, che era alla guida di una Lancia Libra in direzione Benevento, ma  pochi giorni dopo è deceduto anche il cittadino romano, che in senso contrario era alla guida di una LandRover.

  Il 24 marzo, presso lo svincolo di Paupisi, dominato ai due estremi da autovelox dell’omonimo Comune, si è verificato un altro incidente mortale, provocato pure da uno scontro frontale  tra una Polo e una Panda.  In questo scontro perde la vita un 31enne del Molise che era alla guida della Polo, mentre il conducente della Panda, un 56enne di Benevento, muore 3 giorni dopo. In 5 mesi, cinque morti.

  Ora Mastella dice che quella strada è una mulattiera. Ma cosa ha fatto lui per quella strada, soprattutto dopo che il raddoppio è stato inserito nella legge-obiettivo del 2001.  Sa solo dire che è stato due volte ministro. Infatti, ha potuto contrattare con Berlusconi l’ottenimento del Ministero del Lavoro, nel 1994, per conto del Ccd, e con Prodi, nel 2006, l’ottenimento del Ministero della Giustizia,  per conto del suo ex Udeur. Quando era nella Dc, dove non poteva contrattare Ministeri pur essendo il luogotenente di Ciriaco De Mita, ad un tempo segretario della Dc e capo del governo, è riuscito soltanto ad essere nominato nel 1989 sottosegretario alla Difesa. I cittadini di Benevento avvertivano la sua presenza in città, quando, caso unico, udivano le sirene spiegate della sua scorta.

 Ma va ricordato che Ciriaco De Mita, nella primavera del 1974,  venuto a Benevento per lanciare Mastella in politica, in un discorso tenuto nel teatro Massimo, disse, a proposito di quella strada allora non ancora realizzata, che i cittadini della Valle Telesina potevano ritenersi soddisfatti della ferrovia. Chi scrive, sull’”Avanti!” di cui era collaboratore, fece la cronaca di quel discorso, divenuto famoso perché Ciriaco De Mita, alludendo a Mario Vetrone, disse che l’immobilismo della provincia di Benevento era determinato dalla “crescita bovina” di qualche esponente politico locale.

Grazie a Umberto Del Basso De Caro, la 372 sarà raddoppiata.

 Umberto Del Basso De Caro, che è stato soltanto sottosegretario alla Infrastrutture per quattro anni, dal 2014 al 2018, signor Mastella, ha fatto finanziare tutti e due i lotti del raddoppio della 372; ha fatto finanziare il completamento della Fortorina; ha fatto finanziare il completamento della Fondo Valle Vitulanese; ha fatto finanziare la realizzazione degli ultimi 2.600 metri della Fondo Valle Isclero; ha fatto finanziare, con l’erogazione di 37,300 milioni, la realizzazione della strada Foiano-Montefalcone, oltre ad aver dato una accelerazione in direzione della realizzazione dell’Alta Capacità Ferroviaria NA-BA.

Giuseppe Di Gioia

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