Evitato il rischio di avere il mamozio nel Terminal Bus
Bisogna riconoscere a Gabriele Corona il merito di aver evitato la realizzazione nel Terminal bus del palazzone progettato dall’architetto Antonio Iadicicco, attuale dirigente del Comune di Benevento, per conto della Lumode di Grcignano d’Aversa. Questa impresa, o altra, impiegando un quarto dell’importo previsto per la realizzazione dell’immobile, con un project financing, lo avrebbe gestito per 29 anni. Gabriele Corona, infatti, già da quando era dipendente comunale, ha contestato tenacemente la costruzione dell’immobile, investendo tutti gli organi, ANAC compresa, deputati a impedirne la realizzazione. Le sue battaglie non hanno segnato alcuna battuta di arresto, di fronte alle azioni intimidatorie poste in essere da dirigenti comunali con provvedimenti disciplinari, da lui contestati in sede giudiziaria. Ecco il comunicato che Corona ha diffuso in nome di “Altra Benevento è possibile”.
“Salta il progetto IADICICCO-LUMODE per l’area Terminal Bus- Piazza Risorgimento nonostante l’impegno personale del sindaco Mastella: la Presidenza del Consiglio dei Ministri conferma il parere dell’ANAC sollecitato da Altrabenevento.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha confermato che per realizzare il palazzo sull’ex campo La Salle e il parcheggio interrato in piazza Risorgimento la società Lumode di Gricignanod’Aversa deve investire almeno 4.800.000 pari al 51% del costo complessivo. Solo il rimanente 49% pari a 4.600.000 può essere prelevato dal finanziamento ministeriale per il programma Periferie.
Invece, l’amministrazione Mastella da agosto 2016 ha prodotto una lunga serie di atti per consentire alla società casertana di investire solo € 2.404.600 pari al 25% del costo preventivato, acquisire il finanziamento pubblico di 7.000.000 di euro e poi incassare per 29 anni i fitti per gli appartamenti e i negozi e il pagamento del parcheggio.
Per anni abbiamo denunciato, anche con un apposito dossier, la illegittimità di quella proposta e l’assurdità del progetto di cementificazione dell’ex campo La Salle redatto dall’arch. Antonio Iadicicco, oggi dirigente dei settori Urbanistica ed Opere Pubbliche del Comune di Benevento. Il sindaco Mastella per difendere a spada tratta quella proposta è intervenuto più volte personalmente sulla Presidenza del Consiglio dei Ministri e mi ha denunciato per diffamazione senza conseguenze. Poi ho ricevuto dai dirigenti comunali un provvedimento disciplinare che ho impugnato confermando tutte le critiche.
A giugno 2021 l’ANAC, sollecitata da Altrabenevento, ha confermato che per qualunque project financing il privato deve investire almeno il 51% del costo complessivo smentendo, quindi, anche l’assessore Pasquariello che invece, interpretando male il Bando per i Progetti di riqualificazione delle Periferie, ha più volte sostenuto che poteva bastare il 25%.
A dicembre scorso la società Lumode con apposita diffida ha sollecitato il Comune a confermare gli accordi del 2016 e il dirigente Antonio Iadicicco ha chiesto apposito parere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che però ha confermato il parere dell’ANAC.
Adesso l’amministrazione Mastella ha dinanzi tre sciagurate soluzioni: 1. procedere con apposito Bando a verificare se ci sono altri finanziatori privati disposti ad investire € 4.800.000 per realizzare il progetto Iadicicco-Lumode con il contributo ministeriale di €4.600.000 ma in tal caso il Comune perderebbe 2.400.000 euro considerato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ne ha concessi 7.000.000;2. per non perdere l’intero finanziamento ministeriale, il Comune dovrebbe rimodulare il progetto Iadicicco-Lumode, aumentando la cementificazione per farlo lievitare fino a € 14.300.000, ipotizzare un nuovo project financing con un investimento privato di 7.300.000 (51%) e contributo pubblico di € 7.000.000 (49%); 3. utilizzare solo il finanziamento pubblico già concesso, senza investimenti privati, per fare una gara di appalto per il parcheggio interrato in piazza Risorgimento ma dovrebbe pagare alla Lumode il progetto e il “mancato utile”.
Nessuna di queste tre ipotesi rispecchia il rapporto tra l’investimento pubblico e quello privato previsto dal Progetto “La città per tutti, la città di tutti” approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quindi, l’amministrazione Mastella continuerà ad avvinghiarsi intorno al progetto Iadicicco per la cementificazione dell’area ex Campo La Salle- piazza Risorgimento e perderà il finanziamento di €7.000.000 che poteva essere utilizzato per riqualificare davvero le Periferie”.
Anche Alternativa per Benevento manifesta soddisfazione per il fatto che sia stato “evitato lo scempio Lumode”. Ma riconosce che la mancata realizzazione del mamozio è ascrivibile alle associazioni civiche, cioè ad Altrabenevento, oltre che al buon senso.
Ecco il testo della nota dei gruppi consiliari che si riconoscono il Alternativa per Benevento.
“Evitato lo scempio. Il progetto della Lumode che mirava a stravolgere l’area del Terminal non si farà. Almeno non nei modi e nei termini individuati dalla società casertana e dall’amministrazione comunale. Buon senso e ragione, alla fine e seppur con enorme ritardo, hanno prevalso. Bene così. Si ricorderà come già durante la campagna elettorale ‘Alternativa per Benevento’ aveva invitato il Sindaco e la sua giunta a lasciar perdere un progetto-pasticcio, dannoso per la città – perché il tutto si sostanziava nella realizzazione dell’ennesimo inutile palazzone-, e già bocciato dall’Autorità Nazionale Anti-Corruzione per via di una procedura errata. Gli stessi che ci accusarono allora di “remare contro” oggi convengono sulla necessità di riporre nel cassetto, ma sarebbe meglio dire nel cestino, la proposta redatta dalla Lumode. Riteniamo giusto, a questo punto, riconoscere l’impegno e la tenacia di quei movimenti civici e di quelle associazioni , a cominciare da Altrabenevento, che prima di tutti denunciarono l’insensatezza del progetto. L’auspicio, adesso, è che si voglia ottimizzare l’occasione data dal fondo periferie e puntare su idee e progettualità realmente utili a Benevento e ai beneventani. Noi siamo pronti a collaborare e a fare la nostra parte: l’esito di questa vicenda, d’altronde, dimostra che la pratica dell’ascolto può far recuperare tempo e anche evitare lo sperpero di denaro pubblico”
Foto di Gabriele Corona e di Luigi Diego Perifano