Palazzo Mosti: l’opposizione incalza Mastella
La Trotta bus, l’unica azienda di trasporto che ha partecipato al concorso indetto dal sindaco Mastella all’inizio del 2017, per gestire il trasporto pubblico urbano di Benevento, continua ad avere problemi di liquidità, difficoltà, questa, di cui fanno le spese i lavoratori che ricevono con molto ritardo le loro spettanze.
Ma procediamo per ordine. In data 30 novembre u.s., il gruppo del Partito Democratico al Comune di Benevento diffonde il seguente comunicato:
La nota del gruppo Pd al Comune di Benevento sul mancato pagamento delle spettanze di ottobre ai dipendenti del trasporto pubblico urbano, da parte di Trotta Bus
“La notizia rilanciata dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Ugl Autoferro in merito al mancato pagamento dello stipendio di ottobre dei dipendenti di Trotta Bus non può restare priva di attenzione e di riscontro”.
“Si tratta di lavoratori che, nonostante il mancato pagamento, stanno continuando in maniera corretta e diligente a garantire il servizio. Ma è pur vero che si tratta di lavoratori che hanno il diritto di ricevere nei termini previsti lo stipendio e che, in questo momento, hanno ovvie difficoltà per adempiere ai propri bisogni ed alle proprie esigenze. Ad acuire la loro preoccupazione, inoltre, la mancanza di certezze rispetto alle prossime scadenze, con quella di novembre ormai prossima e con dicembre che prevede anche il pagamento della tredicesima”.
“Appare più che legittima, dunque, la volontà delle organizzazioni sindacali di confrontarsi con i vertici della Trotta Bus e con l’assessore ai Trasporti del Comune per ottenere le dovute spiegazioni. Come denunciato dai sindacati, però, l’incontro è stato richiesto lo scorso 25 novembre ma al momento nessuno avrebbe risposto, né convocato le rappresentanze dei lavoratori”.
“L’auspicio, allora, è che il tutto possa risolversi al più presto, magari già nelle prossime ore e che si tratti di un caso isolato, dovuto a questioni contingenti e burocratiche e che tale ritardo non sia invece la spia di altri problemi. Pertanto, sarebbe opportuno che le istituzioni preposte si adoperassero celermente per adottare tutte le misure utili per rassicurare i dipendenti e per garantire la loro tutela”.
La risposta dell’assessore Luigi Ambrosone
Rispetto a questa molto garbata nota, il primo di dicembre, è intervenuto Luigi Ambrosone, fedelissimo assessore del rieletto sindaco Mastella, che, tra le altre, ha anche la delega al trasporto pubblico urbano, nota nella quale, nei primi tre paragrafi, anche Ambrosone mantiene un tono garbato. Infatti, Ambrosone scrive:
“In merito alla nota del gruppo consiliare PD del comune di Benevento, comunica che la società Trotta Bus Service corrisponderà la retribuzione spettante ai dipendenti del trasporto pubblico locale entro una settimana”.
“Capisco le difficoltà dei lavoratori a cui siamo vicino esprimendo la nostra totale solidarietà e vicinanza, rassicurandoli che non devono temere nulla che possa mettere in discussione le loro giuste spettanze e posizione lavorativa”.
“Con il sindaco Mastella seguiamo sempre con tutte le attenzioni del caso le sorti del trasporto pubblico locale e dei suoi dipendenti, con ogni possibile iniziativa che garantisca la migliore posizione lavorativa e le più ottimali condizioni per la fase attuale e quella futura”.
“Ai consiglieri del gruppo PD rispondiamo che per i dipendenti del trasporto pubblico locale ci siamo sempre adoperati celermente e con evidente senso di responsabilità e fattibilità, soprattutto per risolvere i danni procurati dallo stesso PD, con i suoi evidenti disastri amministrativi, che determinarono il noto e relativo fallimento della società AMTS che procurò il rischio serio, per gli stessi lavoratori, di restare definitivamente a casa e senza lavoro”.
Come e perché è fallita l’Amts
A proposito dei disastri amministrativi che avrebbero determinato il fallimento dell’Amts, vorremmo ricordate all’assessore Ambrosone, cosa che lui ricorda molto bene se dismette i panni del denigratore, la circostanza che ha determinato il fallimento dell’Amts, l’azienda pubblica di trasporto urbano.“Quelli che c’erano prima”, non quelli delle precedenti giunte di centro sinistra, che comunque in buona parte sono con Mastella, ma quelli che facevano parte della ancora precedente giunta di centro destra – il riconfermato assessore ai Lavori Pubblici, Mario Pasquariello, e il non più rieletto Luigi De Minico – hanno la loro parte di responsabilità nel fallimento dell’Amts.L’ex sindaco aennino, Sandro D’Alessandro, della cui giunta facevano parte De Minico e Pasquariello, in occasione della realizzazione del parcheggio di Porta Rufina pervenne ad un contratto di project financing con una associazione temporanea di imprese di cui faceva parte anche l’Amts. Per intenderci, assessore Ambrosone, questa ATI avrebbe dovuto affrontare le spese per realizzare il parcheggio, per poi assumerne la gestione per un certo numero di anni, al fine anche di rientrare nei capitali investiti.Lo strano è che subito dopo, lo stesso sindaco D’Alessandro trasforma il project financing in contratto di appalto verso la predetta ATI, rispetto alla quale l’Amts, e quindi il Comune, diventa contraente. La patata bollente passa poi, nel 2016, nelle mani dell’amministrazione di centro sinistra, che subentra a quella di D’Alessandro. L’Amts, che non fa parte più dell’ATI, viene a trovarsi debitrice nei confronti dei privati costruttori, i quali accettano le condizioni di pagamento avanzate dal Comune, ma il giudice fallimentare, sentiti i liquidatori, respinge il concordato preventivo proposto dall’allora sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e il 27 gennaio 2016 dichiara il fallimento dell’Amts.La sentenza del Tribunale fallimentare di Benevento viene però ribaltata dalla Corte di Appello di Napoli, con propria sentenza emessa il 17 agosto 2016. Rispetto a questo pronunciamento di secondo grado, i liquidatori, per rimanere in carica, ricorrono in Cassazione. Ma di fronte alla Suprema Corte, signore assessore Ambrone, non si costituisce Clemente Mastella in nome del Comune di Benevento. Tuttavia, la Cassazione rigetta, il 27 settembre 2018, il ricorso dei liquidatori, rimettendo in piedi l’Amts.A questo punto, i 3 liquidatori, il cui lavoro è gravato sul Comune di Benevento per un milione di euro, pare, lasciato il loro incarico, ricorrono di nuovo in Cassazione, non sappiamo su quali presupposti, ma, rispetto a quest’altro ricorso, la Suprema Corte smentisce se stessa, sostenendo, detto in soldoni, che un creditore non può accettare di essere pagato alle condizioni poste dal debitore.Questa, signor assessore Ambrosone, è la storia del fallimento dell’Amts, che lei conosce molto bene. Non è più il tempo di fare propaganda. La campagna elettorale è finita, come giustamente ha detto il gruppo consiliare del Pd, lo stesso primo dicembre, in replica alla sua risposta.
Il gruppo del Pd replica all’assessore Ambrosone
Infatti, il gruppo Pd dice: “Qualcuno avvisi Ambrosone che la campagna elettorale è finita da un pezzo e che può smettere i panni del candidato per indossare quelli da assessore. Sarebbe cosa buona e giusta per la Città che necessita di una amministrazione operativa e non di ritorno a polemiche che sviluppano il dibattito pubblico e non contribuiscono alla soluzione dei problemi. Stiamo parlando dei problemi che stanno a cuore a centinaia di famiglie e che delle discussioni su ‘quelli che c’erano prima’ non sanno che farsene, ancora di più se chi parla occupa da ormai sei anni un posto di rilievo nella giunta di pazzo Mosti”.
“Proprio oggi”, prosegue la nota, “tra l’altro, la Trotta Bus ha diramato una comunicazione interna che a dirla tutta non tranquillizza affatto, visto che la stessa azienda non nasconde lo stato di difficoltà che sta attraversando. E’ di questo che dovrebbe occuparsi l’assessore al Trasporto locale di una Città e presto gliene daremo occasione in Consiglio comunale. Nel frattempo, piaccia o non piaccia ad Ambrosone, noi continueremo a stare dalla parte dei lavoratori, a difesa dei loro sacrosanti diritti”.
L’assessore Ambrosone comunica che Trotta Bus ha corrisposto le spettanze ai suoi dipendenti
L’assessore Luigi Ambrosone, ha poi comunicato il 2 dicembre che la Trotta Bus “nella mattinata di oggi 02/12/2021 ha provveduto ad erogare la retribuzione spettante ai dipendenti del trasporto pubblico locale di Benevento”, non si sa se solo quelle relative al mese di ottobre o anche quelle del mese di novembre.
Continuando a parlare, in senso generico, dei disastri amministrativi che avrebbe prodotto la precedente amministrazione di centro sinistra, senza fare riferimenti specifici, oltre a quelli riferiti al fallimento dell’Amts, le cui responsabilità risalgono all’amministrazione D’Alessandro, l’assessore Ambrosone ripete la tiritera del sindaco, il quale, rispetto all’incalzare dell’opposizione che ha dimostrato, recentemente, come la transazione fatta sottoscrivere dal presidente dell’Acer con i proprietari degli alloggi di via Saragat sia un bluff, dice che l’opposizione non ha ancora smaltito la sconfitta elettorale. Ma il sindaco non dice che ha vinto le elezioni anche grazie a questo bluff, a parte il fatto di aver beneficiato, nel precedente mandato, dell’opposizione di sua maestà, che gli ha consentito di fare campagna elettorale nella veste di sindaco.
Nel resto della nota, Ambrosone continua a fare propaganda in favore del sindaco, che avrebbe salvato i posti di lavoro agli ex dipendenti dell’Amts, che ha avuto, dalla Regione, divenuta di manica larga nei suoi confronti dopo che si è schierato con De Luca, il finanziamento per 650.000 chilometri di servizio di trasporto pubblico aggiuntivo, ma non dice perché non si è costituito in Cassazione contro il primo ricorso dei liquidatori, in tutela del Comune, un comportamento molto grave che avrebbe potuto produrre “un danno erariale per l’ente”, ha dichiarato il gruppo del Pd al Comune di Benevento, subito dopo il pronunciamento, il 18 settembre 2018, con cui la Cassazione, bocciando il primo ricorso dei curatori fallimentari, ha revocato il fallimento dell’Amts. Ma allora non si era ancora costituita la sinistra di sua maestà.
Mastella, assessore Ambrosone, voleva liberarsi dell’Amts per non portare avanti il concordato preventivo con i creditori quando il debito dell’Amts si era stato ridotto a poche centinaia di migliaia di euro. Affidando il servizio ad un privato, che deve badare prima al profitto e poi al servizio (di qui forse discendono le mancanze di liquidità), con una fava avrebbe preso due piccioni: si sarebbe liberato della grana di gestire, in quelle condizioni, l’Amts, quale partecipata del Comune, e avrebbe fatto cadere sulla precedente amministrazione di centro sinistra la responsabilità del fallimento.
Allo stesso modo, si è comportato quando ha fatto dichiarare il dissesto del Comune l’11 gennaio 2017 dal Consiglio comunale, per far cadere sulla precedente amministrazione di centro sinistra l’impopolarità di quel provvedimento. Una persona che ha scelto di fare il sindaco di Benevento per rilanciare la sua immagine sullo scenario politico nazionale, non poteva certo perdersi in piani di riequilibrio finanziario, avviati dal suo predecessore Fausto Pepe. Ne è prova il fatto che il 4 dicembre, per rilanciare il Centro, con la costituzione della formazione “Noi di Centro” (quindi, Noi Campani è stata già relegata in soffitta), ha portato, da Benevento, nel teatro Brancaccio di Roma, una claque di almeno 300 persone.
Intanto, assessore Ambrosone, per quanto riguarda il dissesto, il presidente dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, dott. Francesco Ricciardi, il quale, oltre a non aver ricevuto collaborazione da parte del Comune, sarebbe stato da questo addirittura ostacolato, dopo quasi 5 anni, da quando si è insediato l’Osl, ha accertato un debito da parte del Comune di appena 30 milioni. Ma anche quando l’Osl (quale che sia, dal momento che Mastella ha chiesto la revoca di quello attuale) avrà terminato il suo lavoro, saranno accertati debiti di gran lunga inferiori ai 152 milioni strombazzati da Mastella, per attaccare la precedente amministrazione di centro sinistra e per giustificare il suo nullismo programmatico.
Il consigliere comunale del Pd, Raffaele De Longis, chiede l’accesso agli atti relativi ai trasferimenti di risorse all’Osl dal parte del Comune
Rispetto, alle dimissioni di Ricciardi, il consigliere comunale del Pd, Raffaele De Longis, ha presentato una richiesta di accesso agli atti relativa all’elenco dei trasferimenti di risorse effettuati dall’Ente all’Osl e ai mandati emessi per ciascun trasferimento.“L’iniziativa – spiega De Longis – rientra nell’operazione verità già sollecitata dai consiglieri di opposizione in merito alla procedura di gestione del dissesto di palazzo Mosti. La lentezza che sta caratterizzando l’iter, infatti, penalizza ulteriormente i tanti creditori del Comune che ormai da oltre quattro anni attendono la risoluzione delle loro vicende. Sarebbe opportuno, dunque, cominciare a fare un po’ di chiarezza, da qui la richiesta di capire quante e quali risorse l’amministrazione comunale ha versato all’Osl sin dal 4 febbraio del 2017, data di insediamento dell’Organo di Liquidazione”.
Luigi Diego Perifano dichiara la sua disponibilità in funzione della costituzione della Casa di Comunità, dopo il Piano varato dall’Asl, ma chiede anche l’audizione dell’assessore Ambrosone nella Commissione Attività Produttive, in merito alla gestione del trasporto pubblico da parte di Trotta Bus
Il portavoce di Alternativa per Benevento, Luigi Diego Perifano, dopo la denuncia nella conferenza stampa del primo dicembre del bluff che ha caratterizzato la transazione favorita dal sindaco, in campagna elettorale, per la definizione dell’acquisto con l’Acer (ex Iacp) degli alloggi già pagati dagli abitanti di via Saragat, incalza anche lui il Comune relativamente alla realizzazione della Casa di Comunità al rione Libertà, rispetto alla quale Perifano approva il Piano predisposto dall’Asl di Benevento. Va ricordato che, dopo la proposta avanzata da Perifano, nella lunga campagna elettorale, in funzione della realizzazione di questa Casa, Mastella ne ha rivendicato la primogenitura, così come rivendicherà l’interessamento, un mese dopo, in favore della definizione del contenzioso tra gli abitanti di via Saragat e l’Acer, quando Angelo Moretti, candidato sindaco di Arco, in una manifestazione nel teatro S.Marco dà voce alla protesta degli abitanti di via Saragat.Perifano, infatti, a proposito della Casa di Comunità, il 4 dicembre scrive: “Parliamo di un progetto ambizioso, che prevede investimenti per circa 65 milioni di euro. Si tratta di risorse, ovviamente, da recuperare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per questo credo sia opportuno che il Sannio giochi da squadra, chiamando in campo le sue rappresentanze ai diversi livelli di governo. Quanto al capoluogo, le previsioni dell’Asl includono una proposta su cui molto ho insistito nei mesi scorsi: l’insediamento della Casa di Comunità al rione Libertà, in una struttura da riqualificare in via Minghetti per un investimento di 3,14 milioni di euro. Da parte mia e dei gruppi consiliari che si riconoscono in ApB resta ferma la disponibilità a collaborare con i vertici dell’azienda sanitaria locale per dare concretezza a una iniziativa che – come sempre auspicato – andrebbe a migliorare in modo significativo l’assistenza sanitaria in uno dei quartieri più popolosi della Città”.
Ma rispetto al ripresentarsi della mancanza di liquidità da parte di Trotta Bus, Perifano e la consigliera del Pd, Marialetizia Varricchio, entrambi componenti la Commissione Attività Produttive, hanno chiesto la convocazione ad horas della stessa Commissione con audizione dell’assessore ai Trasporti, Luigi Ambrosone, e del rappresentante della Trotta Bus, con la seguente nota.
“La comunicazione dell’avvenuto pagamento degli stipendi ai lavoratori, seppur in ritardo, è certamente una buona notizia. Continua a destare preoccupazione, però, la situazione finanziaria della Trotta Bus, soprattutto alla luce della missiva inviata ieri dall’azienda ai suoi collaboratori. Nell’interesse dei lavoratori e di tutti i cittadini, dunque, riteniamo doveroso un confronto tra l’assessore, i vertici Trotta Bus e i consiglieri della competente commissione”.
Giuseppe Di Gioia