Il Vescovo irpino Massimiliano Palinuro ponte tra oriente e occidente
Lo scorso 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, nella Cattedrale di Ariano Irpino, l’annuncio che ha rallegrato il cuore di tutti noi suoi amici ed estimatori: don Massimiliano Palinuro è il nuovo Vicario Apostolico di Istanbul e Amministratore dell’Esarcato di Costantinopoli. Erano 70 anni che la diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia non esprimeva un Vescovo. Significative le espressioni di Papa Francesco che si leggono nella bolla di nomina: “Per ricoprire questo ufficio riteniamo opportuno scegliere te, diletto Figlio, che ti distingui per fede viva, animo prudente, spirito missionario, nonché per altre doti umane e virtù sacerdotali”. Emblematico il motto scelto dall’Eletto: “Deus Caritas est, Dio è Amore” tratto dalla prima Lettera dell’evangelista san Giovanni (1Gv 4,8), vertice della rivelazione cristiana, che esprime insieme anche l’impegno di vita del novello Vescovo. Il motto in lingua latina è reso anche in lingua turca “Allah sevgidir”, in segno di fraternità nei confronti dei credenti musulmani. Indovinato anche lo stemma episcopale: alla base campeggiano i tre colli su cui sorge la città d’origine dell’Eletto, Ariano Irpino, con evidente riferimento al mistero trinitario, grembo e patria del terreno pellegrinaggio; nella parte superiore, su fondo azzurro, campeggiano i “tre bianchi amori” del carissimo don Massimiliano: l’Eucaristia, simboleggiata dall’Ostia raggiante come un sole, la Vergine Maria, raffigurata dalla Stella che splende in alto e indica la rotta verso il porto, e il Papa, richiamato dal simbolo delle chiavi di san Pietro, e infine la croce di sant’Andrea, il primo chiamato da Gesù che, secondo la tradizione, annunciò il Vangelo sulle sponde del Mar Nero e a Costantinopoli, auspicio della piena comunione in Cristo della Chiesa Cattolica e di quella Ortodossa.
Nel primo messaggio alla Chiesa di Istanbul, mons. Palinuro esprime il desiderio di mettersi in cammino al fianco dei fratelli d’Oriente per abbattere i muri secolari di inimicizie e rimuovere diffidenze e atavici pregiudizi, inserendosi nel percorso già tracciato dai suoi venerati predecessori. Il Vangelo unico programma del Vescovo eletto, la gioia del Signore risorto unico annuncio, l’amore misericordioso di Dio unica testimonianza da offire. La grande speranza: germogli in terra di Turchia il Regno di Dio e fiorisca in luminose opere di carità.
Mons. Massimiliano Palinuro nasce 47 anni fa ad Ariano Irpino e precisamente il 10 giugno 1974. Dopo le scuole elementari, medie e ginnasio in Ariano Irpino, entra nel Seminario arcivescovile “Giovanni Paolo II” di Benevento per il liceo classico. Tutti i docenti e compagni di scuola lo ricordano così: caratterialmente gioviale, solare e nello stesso tempo composto e riservato, libero da ogni forma di ostentazione sia per quanto riguarda la robusta preparazione culturale, sia per la solida e sincera pietà, tranquillo, pacato, schietto, difensore convinto della perenne Tradizione della Chiesa. Poi gli studi di filosofia e teologia presso la sezione San Tommaso in Capodimonte della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Ordinato Diacono nel 1998 e Sacerdote il 24 aprile 1999 nella Cattedrale di Ariano dal Vescovo Gennaro Pascarella. Sempre nel 1998 il Baccellierato in teologia a Napoli, nel 2001 la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma, e nel 2009 il Dottorato in Teologia dogmatica a Napoli. Nel 1999 Vicario parrocchiale di N.S. di Fatima in Ariano Irpino, dal 2000 al 2011 Parroco di San Nicola Baronia. Dal 2000 al 2006 Cappellano ospedaliero volontario. Dal 2007 al 2011 Direttore dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della diocesi di origine, Direttore dei Musei diocesani, Bibliotecario e Archivista diocesano. Dal 2002 al 2005 responsabile della formazione teologica dei candidati al diaconato permanente. Dal 2006 al 2011 docente di Sacra Scrittura presso la scuola diocesana di formazione teologica per il laicato. Dal 2001 al 2011 docente a Capodimonte di Nuovo Testamento e Filologia greca neotestamentaria. Dal 2011 al 2018 missionario fidei donum nell’Arcidiocesi di Smirne in Turchia, rettore della Cattedrale di Smirne e responsabile della formazione dei catecumeni. Dal 2018 impegnato nel Vicariato apostolico dell’Anatolia, Parroco di Santa Maria in Trabzon, Vicario delegato, Cancelliere ad interim e Canonico onorario della Cattedrale. Oltre alla conoscenza delle lingue classiche, latino, greco ed ebraico, parla anche turco e inglese. Da dieci anni la Turchia è la sua nuova patria, dove opera generosamente, in un contesto difficile e a volte anche ostile al Vangelo da annunciare e testimoniare.
L’ordinazione episcopale avrà luogo il 7 dicembre, nei primi vespri della solennità dell’Immacolata Concezione, nella Cattedrale di Ariano Irpino, dove è stato ordinato Diacono e Presbitero, per l’imposizione delle mani del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto Congregazione Chiese Orientali, conconsacranti Sergio Melillo, Vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, e Paolo Bizzeti, Vicario Apostolico dell’Anatolia.
Il senatore Davide Nava, che è stato suo docente di filosofia negli anni del liceo, ne ricorda la formidabile capacità di penetrazione intellettuale, la moderazione, umiltà, prudenza, pacatezza e serenità. Insieme a Davide realizzammo in San Nicola Baronia, dove don Massimiliano era Parroco, la Croce gloriosa in una postazione panoramica. Più volte invitato per la predicazione nella sua parrocchia, ho potuto apprezzarne lo zelo, la generosità pastorale e la determinazione nelle iniziative. Ogni qual volta ho organizzato un pellegrinaggio in Terra Santa, ho scelto sempre lui come guida biblica e archeologica ineguagliabile. Tutti siamo rimasti sempre ammirati per la sua preparazione e serietà. Serbo nei riguardi di mons. Massimiliano Palinuro grande stima, e fraterno affetto sacerdotale. Resto sempre ammirato per la formidabile ed acuta intelligenza e per la generosa disponibilità pastorale. Ricordo che da giovane prete più volte mi ha confidato il suo desiderio di ritirarsi in un monastero o dedicarsi alla vita eremitica. Poi la coraggiosa scelta di partire missionario fidei donum in Turchia, dove dal prossimo 18 dicembre sarà Pastore sollecito della terra irpina nell’amata terra d’Oriente.Mons. Pasquale Maria Mainolfi