In ricordo dell’avvocato molisano Antonio Romano, un amico affidabile e onesto
Ha ragione la Bibbia quando afferma: “Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro. Per un amico fedele non c’è prezzo, non c’è misura per il suo valore. Un amico fedele è medicina che dà vita: lo troveranno quelli che temono il Signore. Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici” (Siracide 6,14-17).
Lo scrittore italiano Fabrizio Caramagna si esprime in proposito, così: “L’amicizia: due corde intonate che vibrano insieme anche se sono lontane. E se una di loro è toccata, vibra anche l’altra della stessa musica”.
In un’epoca segnata dalla crisi e dalla banalizzazione dei sentimenti, l’amicizia rimane il legame sociale e affettivo più nobile, per la sua forza consolatoria e rivoluzionaria. I valori fondamentali dell’amicizia sono la fiducia e l’onestà. Quando una persona senza esitare, ti guarda negli occhi e può dire: “Si, di te mi fido!”, allora quella è vera amicizia. A un amico puoi confidare pensieri, idee, sogni, progetti, segreti. A un amico puoi chiedere aiuto senza che questi pretenda nulla in cambio. L’amicizia migliora l’autostima in una fase fondamentale della vita, l’adolescenza, quando abbiamo più che mai bisogno di amici per costruirci una nostra identità, ma questo dinamismo amicale è altrettanto importante in età adulta, quando le sfide della vita si intensificano.
Nell’amico Avvocato Antonio Romano, io ho trovato un vero tesoro sin dalla prima adolescenza, negli anni in cui siamo stati compagni di ginnasio e di liceo nel Seminario Arcivescovile e poi in quello Pontificio Regionale Pio XI di Benevento. Per questa ragione, il 15 novembre 2021, nella chiesa madre di Limosano (CB), non ho saputo trattenere le lacrime nel mentre ho dovuto presiedere la celebrazione esequiale a motivo della sua morte improvvisa a soli 62 anni di età.
Antonio nasce a Limosano il 21 Maggio 1959, ultimo dei tre figli nati dal matrimonio di Francesco Romano e Maria Bonadie: Pasqualina, sposata con Armando e madre di Marco; Ida, vedova di Pompeo e madre di Paolo e Andrea; il terzogenito Antonio, mio carissimo e prezioso amico. Dopo le scuole elementari in paese, sotto la guida del prof. Don Armando Fracassi, parroco e preside della scuola locale, Antonio frequenta le medie e il liceo classico nei Seminari beneventani. Consegue poi la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Consulente del lavoro in Campobasso. Sindaco di Limosano per due volte, nel 1992 e nel 2007. Prima assessore e poi Presidente della Comunità Montana Trigno-Medio Biferno. Assessore presso l’Unione Comuni del Medio Sannio. Componente del Comitato Provinciale INPS e di molti altri Enti Molisani. Una carriera brillante. Una competenza apprezzata e unanimamente riconosciuta. Infine si dedica interamente agli anziani genitori e con immutata passione alla campagna come Licio Quinzio Cincinnato che, dopo aver prestato la sua opera alla patria, ritorna umilmente a coltivare il suo campicello. Viene infine insignito dal Presidente della Repubblica della Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Muore per infarto fulminante la notte di domenica 14 novembre, lasciando tutti sgomenti: famiglia, amici e comunità.
Mente acuta e profonda. Un vulcano di idee, progetti e iniziative, basti pensare al restauro del chiostro dell’attuale Municipio. Lavoratore instancabile, amministratore sagace, saggio, limpido, scrupoloso, disponibile, paziente e soprattutto umile, libero da ogni forma di arroganza e supponenza. Ricordo la fatica per fargli indossare la fascia tricolore nel giorno dell’inaugurazione della chiesa madre restaurata. Per Antonio Romano la politica rappresentava davvero una missione al servizio del bene comune. Innamorato della sua terra d’origine che ha servito con impareggiabile generosità. Riferimento sicuro per tutti i Limosanesi emigrati all’estero e soprattutto in Canada. Il tranquillo paese del Molise, quasi alle porte di Campobasso a 600 mt. sul livello del mare, in passato vedetta su strade importanti, Traiana, Frentana e Latina, ha subito massicciamente il fenomeno dell’emigrazione a partire dall’inizio del XX secolo, scendendo dai 2500 abitanti del 1965 ad una popolazione attuale di circa 700 abitanti.
Antonio Romano è stato per tutti un amico buono, mite, gentile, sincero, pieno d’amore per la famiglia e la comunità. Riservato, discreto, affidabile, cristiano vero, praticante fedele che ha sempre cercato Dio in tutti i giorni della sua breve e intensa esistenza terrena: ” Quaerere Deum”, cercare Dio, il programma primario della sua esistenza. Con la sua improvvisa dipartita perdiamo in terra un uomo, un cristiano, un familiare, un amico solido e preparato, sicuro punto di riferimento per tutti noi. È ritornato alla Casa del Padre a soli 62 anni perché aveva già abbondantemente riempito il sacco di opere buone, necessarie per entrare nel Regno. Dio ci prende nel momento in cui siamo più pronti per un Giudizio pieno di Misericordia. La Vergine Maria da lui teneramente amata, onorata e invocata lo ha introdotto nella gloria svelata del Risorto e Gesù ha accolto nel suo abbraccio Antonio, dicendogli: “Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore” (Matteo25, 21)
Pasquale Maria Mainolfi
Pur essendo di Limosano ho avuto pochi contatti con la buonanima dell’avvocato Antonio Romano. Nonostante ciò ho potuto apprezzare la sua umiltà ,la sua calma ,la sua pazienza ,la sua comprensione . Persona di poche parole , molto riservato, quasi a non voler disturbare. Un punto fermo per la politica del nostro paese . La sua morte prematura e improvvisa mi /ci lascia sgomenti .