La propaganda di Mastella
Finalmente, “il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, ha approvato lo schema di accordo di collaborazione con la Regione Campania ed ACaMIR per l’affidamento, mediante appalto integrato, dei lavori di completamento funzionale dell’arteria “Fondo Valle Isclero, in direzione Valle Caudina – strada statale Appia – IV lotto””.
La Fondo Valle Isclero, progettata per raccordare le strade statali 372 (Telesina) e 7 (Appia), era rimasta incompleta da qualche decennio. Per congiungerla con la SS 7, bisognava realizzare 2,5 chilometri del percorso progettato, quanto mancava per accorciare notevolmente la distanza (poco più di 20 chilometri) tra il “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, e il “Rummo” di Benevento, nosocomi entrambi compresi nell’Azienda Ospedaliera “San Pio”.
Il finanziamento di 9,3 milioni di euro, disposto dal Ministero delle Infrastrutture nel 2016, è stato reso possibile su interessamento dell’allora sottosegretario al MIT Umberto Del Basso De Caro, un dettaglio, questo,non irrilevante, che non è stato menzionato neanche dal Mattino, interessato a fare da cassa di risonanza rispetto alle iniziative che assumono il sindaco Mastella e i suoi alter ego, in questo periodo pre-elettorale.
Alla Provincia, “Italia Protagonista”, nella seduta consiliare del 31/12/2019 non approva il piano triennale dei Lavori Pubblici che, tra altre opere, comprende il completamento della Fondo Valle Isclero
Il finanziamento, arenatosi in Regione, come qualche altro, tra quelli attivati da De Basso De Caro, era stato portato, da Di Maria, all’approvazione del Consiglio provinciale nella seduta del 31 dicembre 2019.
Ma, in quella occasione, il presidente della Provincia inserì il completamento di quell’arteria nel piano triennale 2019-2021 dei lavori pubblici, che comprendeva la realizzazione di altre opere, quasi a dire: se volete il completamento della Fondo Valle Isclero dovete approvare il piano.
Ovviamente, i due consiglieri del Pd, il sindaco di Foiano Valfortore, Giuseppe Ruggiero, e Renato Lombardi, surrogato successivamente da Giuseppe Di Cerbo, non sarebbero bastati per non far passare la delibera relativa al piano. Ci hanno pensato però quattro consiglieri della maggioranza, i quali, costituitisi in “Italia Protagonista”, con a capo il leghista Lucio Mucciacciaro, sindaco di Fragneto l’Abate, per aumentare il potere contrattuale nei confronti di Di Maria, cioè per rendersi partecipi dei provvedimenti presidenziali, hanno votato contro il piano.
Infatti, mentre Claudio Cataudo, un altro leghista, già mastelliano di Ceppaloni, precisa che ”Italia Protagonista” si riconosce nella maggioranza, Domenico Parisi, interessato al completamento della Fondo Valle Isclero, completamento che avrebbe avvicinato al capoluogo sannita il comune di Limatola, di cui è sindaco, intervenuto a nome di “Italia Protagonista”, chiede di rinviare ad altra seduta l’approvazione della delibera, un rinvio impossibile, secondo Di Maria, che, al termine della seduta, gli revocherà la delega di vice presidente della Provincia.
E’ appena il caso di ricordare che Domenico Parisi è la stessa persona che poco mesi dopo assumerà la carica di presidente provinciale di Noi Campani, il nuovo soggetto politico costituito da Mastella, con l’apporto di Di Maria, per partecipare, una volta abbandonata Forza Italia, alle elezioni regionali, schierato con De Luca. Luca Paglia, invece, che aveva pure partecipato alla costituzione di “Italia Protagonista”, aderirà al Partito Democratico, irrobustendo il gruppo dem alla Provincia e anche quello ufficiale del Partito a Palazzo Mosti, essendo pure consigliere comunale. Infatti, al Comune c’è un altro gruppo, sconfessato dal Pd, che assicura sempre il numero legale nelle sedute consiliari per mantenere in vita l’amministrazione Mastella.
Era importante fare questa ricostruzione per avere l’idea di come i lavori di completamento della Fondo Valle Isclero siano stati riproposti dopo un anno e mezzo da quel 31 dicembre 2019. Nel mese di ottobre, infatti, si vota per il rinnovo del sindaco e del Consiglio Comunale di Benevento, oltre che di altri 17 comuni del Sannio. Accorciare la distanza tra Sant’Agata de’ Goti e Benevento è interesse anche e soprattutto dei cittadini di Benevento, oltre che dei comuni che gravitano sul centro saticulano.
Mastella e Di Maria hanno dato grande risalto alla riapertura di Villa dei Papi
Ma Di Maria, la cui rielezione a ottobre 2022, se non sarà restituito ai cittadini il diritto di voto, dipenderà dalla eventuale (incrociamo le dita) riconferma di Mastella alla guida della città di Benevento, si è preoccupato anche, insieme al sindaco, di aprire Villa Dei Papi sulla collina della Pacevecchia, per mettere a disposizione dei cittadini il bellissimo parco, la cui ristrutturazione per renderlo accogliente era stata sempre rinviata, a causa degli ingenti costi. A parte il fatto che il parco è stato sempre aperto finché nella Villa hanno avuto sede l’ISFOL e la stazione di rilevamento satellitare “Marsec”, posto in liquidazione, quest’ultimo, dalla Provincia nel 2015, un anno dopo la elezione di Mastella a sindaco, chi scrive si è preoccupato di visitare quel suggestivo angolo di verde, che peraltro manca di un sistema di videosorveglianza, per rilevare quali ingenti spese avesse richiesto la sua ristrutturazione.Ebbene, sempre chi scrive ha potuto notare che sulle viuzze, rese in qualche caso impercorribili dalla presenza di mattoni precompressi spaccati o rimossi dalla propria sede, non è stato effettuato alcun intervento. Di nuovo, oltre a 6 panchine, ci sono due altalene e uno scivolo, per bambini. Una struttura preesistente, costituita da due vasche, del tipo di quelle che rendono bello l’obelisco egizio in piazza Papiniano, contiene ancora del “brodo preistorico”, una felice espressione, questa, con cui, una volta,sulla sua pagina Facebook, la collega Maria Sara Pedicini ha definito l’acqua sporca che ristagnava nella piccola vasca posta alla base del monumento installato dalla Provincia, ai tempi di Aniello Cimitile, nei giardini di via Stefano Borgia, in onore di Arechi II, il principe longobardo. Probabilmente, l’unico intervento di ristrutturazione in quella Villa, di cui sono proprietari Comune e Provincia di Benevento, sarà stato quello di rimozione della spazzatura, costituita da foglie secche.
Ma Mastella e di Maria hanno attribuito a se stessi il merito della fermata di Italo a Benevento
Mastella e Di Maria si sono poi attribuito il merito della fermata di Italo nella stazione di Benevento. La mattina del 27 aprile, per accogliere l’arrivo di Italo, questi due signori si sono recati alla stazione, dove, insieme a loro accoliti, hanno aperto due striscioni, in uno dei quali, arrogandosi il diritto di parlare a nome della città, quindi anche dei loro oppositori, era scritto: “Benevento dà il benvenuto a Perifano”, il candidato sindaco di Alternativa per Benevento temuto da Mastella, anche se sono certi di arrivare in ballottaggio pure Angelo Moretti, di Civico 22, e i partiti del centro destra, se Forza Italia, subendo la candidatura a sindaco di Rosetta De Stasio, accetta di fare causa comune con Lega e Fratelli d’Italia, forze politiche, queste ultime due, che vantano il sostegno di qualche modesta associazione locale e anche di quel che è rimasto dell’Udc, la formazione di De Mita che non ha ancora deciso con chi stare. Solo Antonio Del Mese, un altro candidato sindaco, figlio del defunto Donato che fu candidato a sindaco nel novembre 1993 in competizione con Pasquale Viespoli, non ha accampato questa velleità.Di vero, rispetto alla fermata di Italo a Benevento, c’è da chiarire che la proprietà del treno ad alta velocità, come si legge nella nota di #Italotreno, amplia il network Italo, introducendo anche la Puglia, con le fermate di Foggia, Barletta e Bari, e due nuove fermate, in Campania, a Caserta e a Benevento.Stando in tema di interventi elettorali, bisogna poi rilevare che diversi cantieri sono stati aperti in città, in ordine al rifacimento di strade e marciapiedi, in cui è stata compresa anche via Girolamo Vitelli, dove ha sede lo studio odontoiatrico del consigliere mastelliano, Luigi Abbate. Vanno a rilento invece i lavori, pare non progettati da Mastella, di realizzazione della rampa, con annesso ascensore, che collega via dei Mulini con l’ingresso della sede municipale di Palazzo Mosti. Probabilmente, si perde tempo per far sì che l’inaugurazione avvenga a ridosso delle elezioni. Non possiamo però dar torto a Mastella, poiché aprire cantieri in prossimità di elezioni è un vezzo molto diffuso nei sindaci e nei politici in cerca di riconferme. Negli anni 50, e nei primi anni 60, per rendere percorribili le strade di campagna non ancora asfaltate, il partito allora dominante, alla vigilia di ogni competizione elettorale, ricorreva all’utilizzo di ghiaia, che cittadini provveduti chiamavano “brecciolina” elettorale.
Mastella telefona anche agli ultranovantenni, che mai hanno chiesto di essere chiamati a spese del Comune
Ma il sindaco Mastella, alla maniera di un buon capo di famiglia, si preoccupa anche della salute dei cittadini: nei giorni scorsi, quelli particolarmente dominati da caldo, li ha inviati a non uscire di casa nelle ore in cui più alta è la temperatura. La raccomandazione, oltre che con apposito comunicato, è stata diffusa anche attraverso i contatti telefonici che ha instaurato con cittadini che avrebbero chiesto di essere informati dell’arrivo di calamità di ogni sorta. Niente di più falso: le telefonate, con cui egli interviene anche contro i suoi oppositori, inducendo qualche cittadino a segnalare a chi di dovere l’uso privato di un servizio che grava per più di 60mila euro sulle disastrate casse comunali, giungono anche a persone ultranovantenni, che mai si sono sognate di dire a Mastella: facci sapere quando ci sarà un temporale, quando nevicherà e quando è opportuno non esporci a temperature elevate. Infatti, il 27 giugno, è stata emanata anche una ordinanza, per invitare i cittadini e le persone fragili a “limitare l’esposizione alle alte temperature” per le successive 60 ore.Per annunciare, poi, misure in sostegno alle famiglie in disagio e in gravi difficoltà, Mastella, nei giorni scorsi ha tenuto anche una conferenza stampa, cui noi, abituati a non dare peso alle sue speculazioni politiche e elettorali, non abbiamo partecipato.
Il segretario cittadino del Pd, Giovanni De Lorenzo, contesta l’uso elettorale che Mastella fa degli aiuti alle famiglie in difficoltà
Sulla stampa a lui vicina, abbiamo letto che nel prossimo anno scolastico il servizio di scuolabus e quello della mensa saranno gratuiti per le famiglie aventi un ISEE non superire a 21mila euro. Al di sopra di tale soglia, lo sgravio sarà del 70%. Ma ci saranno sgravi anche per bollette di acqua, luce e gas, nonché contributi per il canone di locazioni. Quindi, i cittadini meno abbienti non hanno più bisogno di rivolgersi alla Caritas per farsi pagare le bollette. A beneficiare di quello che il sindaco definisce il più grande intervento dell’ente dovrebbero essere circa duemila famiglie, le quali, prima di riconoscere meriti al sindaco, dovrebbero chiedersi: perché tale sforzo è stato posto in essere ora e non anche negli anni precedenti, poiché, scrive il segretario cittadino del Pd, Giovanni De Lorenzo, “sostenere le famiglie con politiche sociali adeguate e che mirino a garantire migliori condizioni di vita è un dovere di un’amministrazione comunale ogni giorno, fin dall’inizio del mandato, da svolgere in maniera trasparente e duratura, non uno spot elettorale da lanciare a pochi mesi dal voto”.Ovviamente, a sostegno della spesa ipotizzata, Mastella dispone anche, nella misura di circa un milione di euro, di fondi stanziati dal governo per fronteggiare la pandemia. Ma l’iniziativa, “con cui il sindaco pro tempore annuncia aiuti alle famiglie più in difficoltà”, rileva Giovanni De Lorenzo, “tra l’altro, a quanto è dato sapere non vi è ancora una traccia di delibera, un confronto in commissione, un passaggio in Consiglio comunale (sempre più emarginato) ed un parere degli organi competenti, è l’emblema di quella politica che utilizza i bisogni delle persone solo a fini elettorali”. Quando si tratta di dare annunci del tipo di quello di cui abbiamo parlato, il sindaco, nella pretesa di raccogliere consensi, interviene in prima persona; quando, invece, si tratta di lanciare picconate fa intervenire Renato Parente, un suo figlioccio; quando poi si tratta di instaurare polemiche strumentali inneggianti alla sua persona, fa intervenire i suoi segretari; quando infine ci sono gatte da pelare fa intervenire dirigenti comunali e/o suoi assessori.
L’ANAC blocca il project financing approvato da Mastella per la realizzazione di un immobile nell’area del Terminal Bus
Sulla vicenda del progetto della Lumode di Gricignano d’Aversa, finalizzato alla realizzazione nell’attuale Terminal bus (precedente campo di calcio dell’ex collegio De La Salle) di un immobile con i fondi stanziati per la riqualificazione delle periferie, comprendente alloggi, uffici, negozi e, in un primo momento, anche un parcheggio interrato, che poi, per la necessità di ridurre la volumetria dell’immobile, è stato previsto, sempre interrato, in piazza Risorgimento, non è dato conoscere la posizione del sindaco, a proposito dell’intervento dell’ANAC, con cui l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha contestato il progetto, in quanto la quota di investimento a carico dei privati non è conforme alla legge.Altrabenevento ha sempre sostenuto che in quell’opera, da realizzare in project financing, l’intervento del privato non è del 51%, il minimo previsto, del costo complessivo, calcolato in 9.5 milioni di euro, stante “il preliminare presentato dalla Lumode”, scrive la predetta associazione, “approvato dall’amministrazione Mastella ad agosto 2016 e modificato (per quanto riguarda il parcheggio interrato – ndr) nel 2020”. Infatti sul costo complessivo, l’intervento pubblico è di 7 milioni (quasi il 40% dell’intera erogazione statale sulla riqualificazione delle periferie che è di 18 milioni), mentre “il privato che si aggiudicherà la gara, o il promotore del project financing, Lumode”, scrive sempre altrabenevento, “con un intervento di soli 2 milioni e mezzo, dovrebbe gestire gli appartamenti, i servizi e il parcheggio per 29 anni”.I tecnici comunali, mentori di Mastella, si sono affannati solo a dire che “l’ANAC ha archiviato l’esposto di Altrabenevento”, mentre l’associazione ha precisato che l’Autorità Anticorruzione “ha archiviato l’esposto, in attesa della proposta rimodulata da Lumode, ma ha evidenziato che “la ricostruzione fornita dal RUP (responsabile unico del procedimento) in ordine al rapporto tra finanziamento pubblico e privato non possa essere condivisa. Infatti, fermo restando che i calcoli condotti dal RUP, e non dal promotore, si fondano su un piano economico-finanziario non più attuale e prima facie, non appaiono del tutto coerenti con le indicazioni regolatorie dell’Autorità””.
La stessa ANAC, sottolinea Altrabenevento, “ha concluso ricordando che la nuova proposta di project financing , riformulata come previsto dal Codice degli Appalti, dovrà essere sottoposta a valutazione di pubblico interesse da parte del Consiglio comunale”, mai investito per discutere sull’argomento. Eppure Mastella, nel gennaio 2017 aveva sottoscritto con Raffaele Cantone, allora presidente dell’ANAC, un protocollo che disciplinava “lo svolgimento dell’attività di vigilanza collaborativa anche preventiva, finalizzata a verificare la conformità degli atti di gara alla normativa del Codice dei Contratti Pubblici”. Dopo la sottoscrizione di questo atto, Mastella, nel mese di luglio dello stesso anno, viene ripreso dall’ANAC in ordine alla indizione della gara, non conforme al protocollo, per l’affidamento del servizio di mensa scolastica.Ora, c’è solo da augurarsi che la valutazione del pubblico interesse dell’opera sia fatta da un Consiglio comunale diverso da quello attuale, perché il mamozio non sia realizzato, e il Terminal bus resti dov’è, vicino alle scuole, agli uffici, al centro cittadino e distante appena 300 metri dal perimetro della città.Con l’intervento di Luigi Perifano, candidato sindaco di Alternativa per Benevento, di Fausto Pepe, già sindaco dal 2006 a 2016, dell’ing. Salvatore Zotti, già dirigente del settore Urbanistica, Altrabenevento ha tenuto una conferenza stampa per informare i cittadini sui rilievi mossi dall’ANAC in ordine alla realizzazione di quel…palazzo.Perché promotrice del project financing è la Lumode? Perché sono noti i legami di Mastella con il Casertano. Alle ultime regionali, gli oltre 30mila voti ottenuti dal suo partitino, hanno consentito la elezione di Maria Luigia Iodice e avrebbero fatto scattare il resto con cui è stato eletto il beneventano Luigi Abbate. Ma prima ancora, nel primo decennio del terzo millennio, il suo ex Udeur ha eletto al Consiglio regionale anche il casalese Nicola Ferraro, condannato a 9 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione camorristica. Addirittura, il suo ex Udeur risultò primo partito a Casal di Principe, alle regionali del 2010.
L’assessore Mario Pasquariello, nel difendere il progetto della Lumode si espone in quella che Altrabenevento chiama “brutta figura”
Ma, a proposito del progetto da realizzare nell’area del Terminal Bus, l’assessore ai LL.PP., Mario Pasquariello, invece di prendersela con l’ANAC, che ha bloccato quel tipo di project financing pensato dall’amministrazione Mastella, in una sua dichiarazione, resa in seguito alla conferenza stampa tenuta di Altrabenevento, se l’è presa con Luigi Perifano, candidato sindaco di Alternativa per Benevento, che gli ha replicato, sostenendo: “Quanto al rischio che la città possa perdere una occasione di finanziamento, è giusto essere chiari: noi dobbiamo guardare all’utilità e alla qualità dell’intervento in rapporto agli interessi della comunità giacché, come è noto, il finanziamento pubblico andrà direttamente nelle tasche dell’impresa che eventualmente realizzerà le opere”.
Altrabenevento, dal canto suo, ritiene “ridicola” la dichiarazione di Pasquariello, una dichiarazione che “conferma tutta la difficoltà dell’amministrazione Mastella per gli impegni assunti con la casertana Lumode”. Ma l’associazione contro il malaffare ricorda che “la proposta della società casertana del 2016 doveva essere approvata dal Consiglio comunale che avrebbe dovuto valutare l’interesse pubblico”. Invece, “Pasquariello”, scrive sempre Altrabenevento, “sostiene, incredibilmente, che tale dichiarazione è stata fatta dal Consiglio comunale quando ha approvato il PUC nel 2012. Comprendiamo”, prosegue Altrabenevento, “che l’assessore deve aggrapparsi a tutto pur di far finta di rispondere , ma almeno potrebbe risparmiarsi simili brutte figure: il “pubblico interesse” è una delibera del Consiglio comunale prevista dal Codice degli Appalti per un project financing specifico con valutazione del Piano Economico Finanziario e non di valutazione urbanistica”.
Il dissesto finanziario dichiarato da Mastella è un bluff: al 31/12/2016, in disavanzo era appena di 26 milioni
I segretari di Mastella, quelli che, come dicevamo, si espongono in polemiche strumentali nei confronti degli avversari del loro capo, nella pretesa di rispondere a Perifano, allorché il candidato sindaco di Alternativa per Benevento parla di “improvvisazione e sciatteria amministrativa dell’amministrazione Mastella”, hanno ancora fatto riferimento alla situazione finanziaria lasciata dalla precedente amministrazione di centro sinistra, una situazione rispetto alla quale Mastella, per sentirsi giustificato nel non poter realizzare il programma, fece dichiarare, molto frettolosamente, dal Consiglio comunale,il 10 gennaio 2017, il dissesto finanziario.
Di quel preteso dissesto, ora si è saputo che le passività riscontrate al 31 dicembre 2016 erano di 26 milioni. Questa la sentenza dell’Organismo Straordinario di Liquidazione. “Dove sono i 141 milioni di euro che vengono addebitati alla mia gestione e che hanno prodotto il dissesto “politico”?”, ha dichiarato Fausto Pepe, il quale ha aggiunto: “Questa notizia ha grande rilevanza politica ma anche amministrativa. Sotto il profilo politico viene completamente smentito l’assunto di Mastella. Insomma (a proposito del 141 milioni di debiti – ndr), se queste cose non fossero state dette da un sindaco in carica, e quindi con tutto il dramma che il dissesto ha provocato alla città di Benevento, ci sarebbe davvero da ridere. Sotto il profilo amministrativo c’è da ripensare invece al perché non si è portato avanti un Piano di Rientro, partendo dal fatto che l’amministrazione precedente, quella da me governata, aveva già pagato gran parte del debito storico del Comune, cioè oltre 80 milioni di euro”, lasciato in gran parte da un sindaco degli anni 80, amico di partito e di corrente di Mastella, che a sua volta aveva prodotto il primo dissesto del Comune di Benevento.
Ma sullo stato di definizione della massa passiva del dissesto, è intervenuto un consigliere di opposizione, il pattista Vincenzo Sguera, che ha fornito un resoconto dettagliato. La cosa non è andata giù al presidente del Consiglio comunale Luigi De Minico, il quale, con una nota molto risentita, indirizzata al presidente dell’OSL, dott. Francesco Ricciardi, e p.c., al Ministero dell’Interno, ha ravvisato la “necessità di conoscere lo stato dell’attività fin qui svolta da codesta OSL”, aggiungendo: “Non le sfuggirà che, nel rispetto dei ruoli, alcune notizie debbano essere comunicate attraverso i canali istituzionali e non veicolate mediante stampa seppur attraverso terze fonti”. Dunque, un consigliere comunale viene considerato terzo rispetto all’amministrazione e all’OSL.
Molto eloquente la risposta di Ricciardi riportata dal Mattino del 29 giugno: “Nel merito delle questioni poste, preferisco che a parlare siano gli atti ufficiali resi nelle sedi istituzionali, come è già avvenuto e come sempre avverrà quando ci verrà richiesto, formalmente, dai rappresentati dell’amministrazione e del Consiglio. Su questo punto però non posso transigere, ovvero che si mettano nero su bianco gravi affermazioni circa il passaggio di informazioni da parte del sottoscritto a terzi. Sono illazioni che rispedisco al mittente nel modo più netto. E’ una questione che sottoporrò anche al sindaco”.
Mastella, per allestire eventi, chiama ditte di altre province. Non è sannita neanche la ditta preposta al tagli del pini
Ma parlavamo del modo come i segretari di Mastella difendano il loro capo. Ebbene, costoro, a proposto del “Bando Periferie”, che ha prodotto l’intervento dell’ANAC su ciò che si stava ponendo in atto sull’area del Terminal Bus, hanno avuto l’ardire di affermare che durante i cinque anni in cui la città è stata amministrata da Mastella, “mai si è guardato all’utile di qualche impresa”. Qualche esempio: questi segretari dovrebbero spiegare perché, nello svolgimento di Città Spettacolo, ma anche di altri eventi, le manifestazioni vengono allestite da ditte di fuori provincia; perché l’amministratore unico dell’Asia è pure di fuori provincia.Non è sannita neanche la ditta chiamata a tagliare i 12 pini, nel marzo 2019, sul viale degli Atlantici, e che avrebbe dovuto tagliare tutti gli oltre 300 pini che fiancheggiano il predetto viale, via Pacevecchia e via Fratelli Rosselli, secondo i piani di Mastella. Chi scrive, ma anche molti cittadini, una spiegazione se la sono data. Se la dessero anche i segretari di Mastella.All’insaputa del presidente del Conservatorio “Nicola Sala”, Antonio Verga, è stato tagliato, insieme ad altra vegetazione, anche un glicine secolare nel cortile del collegio Padri Scolopi, di proprietà del Conservatorio. Verga ha presentato una denuncia contro ignoti, ma poi si è saputo che il taglio era stato disposto da Giosuè Grassia, direttore del Conservatorio, accusato da Verga di aver inserito la firma del sindaco Clemente Mastella in evidenza in calce al calendario degli oltre 40 eventi, programmati nell’ambito della festa della musica, relegando ai margini le figure apicali del Conservatorio. Grassia si è difeso sostenendo che Mastella avrebbe dato una mano al Conservatorio, per aver concesso alla istituzione di musica l’auditorium del San Vittorino. Niente di più falso: la concessione fu fatta da Fausto Pepe quando sul finir della sua amministrazione fu inaugurato la ristrutturazione dell’ex convento di clausura, dove ha sede l’auditorium. Mastella ha solo formalizzato la concessione.
L’assessore all’Ambiente, ripescato da Mastella, porta fretta quanto il sindaco nell’intervenire su Viale degli Atlantici
Ma Mastella and company non si sono arresi sul taglio dei pini. Per conoscere le determinazioni cui sarebbero pervenuti i CTU, in ordine ai pini tagliati e a quelli da tagliare, secondo la perizia svolta, per conto del sindaco, dall’agronomo Giuseppe Cardiello, e quindi per procedere alla eventuale opera di bonifica, si sarebbero recati in Procura Mastella, il dirigente Iadicicco e l’assessore all’Ambiente, Gerardo Giorgione, ripescato, quest’ultimo, da Mastella nel mese di agosto 2020, dopo averlo costretto alle dimissioni, pena la revoca, esattamente quattro anni prima, senza consultare Forza Italia, il partito che lo aveva espresso. Il posto si era reso libero, dopo che Mastella aveva revocato dalla guida dell’Assessorato Antonio Reale, il quale, dopo qualche tentennamento, aveva deciso di rimanere in Forza Italia, senza seguire il sindaco nella sua nuova avventura politica targata Noi Campani. Ad avviso di chi scrive, Mastella non potendo contare più sui voti di Reale, avrebbe pensato di guadagnare, in eguale misura, quelli che gli avrebbe portato Giorgione.Poi, a chiusura della V edizione del Festival BCT, il direttore artistico, Antonio Frascadore, presente sulle gradinate del Teatro Romano, avrebbe, ad avviso di chi scrive, ceduto la scena al sindaco, per consentirgli un’altra passerella, quella con cui, assieme all’assessore alla Cultura, Rossella Del Prete, ha consegnato al grande attore Silvio Orlando, originario di Pesco Sannita, un piatto di ceramica, raffigurante la chiesa di Santa Sofia, promossa, dieci anni fa, con il rispettivo Complesso Monumentale, alla World Heritage List Unesco.
Giuseppe Di Gioia