Importanti risultati del Gruppo Forestale dell’Arma nel contrasto al degrado ambientale
Continua con importanti risultati il contrasto all’abbandono di rifiuti che la Stazione Carabinieri Forestale di San Giorgio del Sannio ha intrapreso giá da tempo, ponendolo tra gli obiettivi prioritari della propria mission istituzionale sul territorio. In ognuno dei sette comuni di competenza, infatti, il problema dello smaltimento illecito di rifiuti (spesso anche pericolosi) mediante condotte antigiuridiche come l’abbandono sul suolo o in acque superficiali e, nei casi peggiori, mediante combustione, rappresenta un’emergenza che non si puó ignorare, data la frequenza con la quale i Carabinieri Forestali segnalano alle Autoritá competenti questi illeciti, talvolta sulla base di segnalazioni degli stessi cittadini, d’altro canto a seguito di attività d’iniziativa, come quella che si è conclusa con successo nella mattina del 27 aprile scorso, allorquando, dopo un’attenta attività d’indagine, i militari forestali del Reparto sangiorgese hanno inflitto l’ultima stoccata a chi agisce senza scrupolo alcuno e in totale spregio del diritto dei cittadini di vivere in un territorio pulito e decoroso.
Era lo scorso 14 aprile quando una pattuglia del suddetto Reparto, nel transitare lungo una strada pubblica secondaria del territorio di San Nicola Manfredi, alla loc. Maccafave, rinveniva con suo stesso sconcerto la presenza di ben oltre 50 grossi sacchi neri in plastica, molti dei quali aperti e con il relativo contenuto sparso nelle vicinanze, a diretto contatto col suolo, abbandonati a ridosso della scarpata di una strada pubblica poco trafficata. Prontamente i militari si attivavano per reperire nell’immediatezza elementi utili all’individuazione dei soggetti responsabili e, con estrema meticolosità e cautela, procedevano alla paziente apertura dei sacchi, notando innanzitutto che il relativo contenuto fosse in gran parte ascrivibile alla categoria dei rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione, prevalentemente pannelli dismessi di cartongesso.
Non passava tuttavia inosservato un particolare che ha condizionato positivamente l’esito delle indagini: all’interno dei sacchi ispezionati, separati tra loro, venivano rinvenuti spezzoni di cartongesso sui quali erano stampate delle lettere. Una volta recuperato il maggior numero di spezzoni con questa caratteristica, cominciava da parte dei militari una meticolosa opera di assemblaggio a terra degli stessi, alla stregua di un vero e proprio puzzle, col risultato finale della ricostruzione completa di una scritta affiancata da un logo. Ci è voluto poco a individuare, tramite una veloce ricerca in internet, l’associazione beneventana che recava la denominazione e il logo ricostruiti, elementi importanti che venivano immediatamente rappresentati alla Procura di Benevento contestualmente al deposito del sequestro preventivo dei rifiuti, custoditi all’interno dell’isola ecologica comunale.
Delegati dall’Autoritá Giudiziaria a procedere con le indagini del caso i militari forestali di San Giorgio del Sannio, a seguito dell’escussione a sommarie informazioni di persone informate e soprattutto dell’ispezione di alcuni locali commerciali nei pressi di Via Torre della Catena in Benevento, nei quali al momento erano in corso lavori di ristrutturazione, rinvenivano elementi tali da poter addivenire all’individuazione del soggetto responsabile, un imprenditore di San Nicola Manfredi che, approfittando della discrezione offerta da una strada secondaria del suo stesso territorio, aveva preferito abbandonare i rifiuti derivanti dalla dismissione dei vecchi divisori in cartongesso dei locali ispezionati, piuttosto che conferirli a una ditta autorizzata al relativo smaltimento. Condotte sempre piú frequenti, queste, che si aggiungono ad altre recenti operazioni dei Forestali sangiorgesi: deferimento dei due soci di un’azienda di Calvi per lo stoccaggio abusivo di oltre 80 mc di rifiuti speciali, alcuni dei quali contenenti amianto; denuncia di un imprenditore per sversamento illecito di inchiostri e vernici nelle condotte idriche di un capannone industriale a San Martino Sannita; denuncia di un operaio dipendente di una ditta sangiorgese per smaltimento illecito di rifiuti speciali mediante incenerimento a terra. Tutte attivitá concluse col deferimento in s.l. di soggetti noti che, sempre piú spesso, risultano appartenere alla categoria dei titolari di imprese, circostanza che comporta l’automatico viraggio della sanzione prevista per la condotta di abbandono di rifiuti dall’ambito amministrativo a quello penale, ben piú afflittivo e certamente non privo di conseguenze per gli imprenditori in caso di condanna. Infatti, oltre alle sanzioni penali, i responsabili sono tenuti a procedere a proprie spese al ripristino dello stato dei luoghi non solo con il regolare avvio a smaltimento/recupero dei rifiuti illecitamente gestiti, ma spesso con la bonifica dell’area interessata dallo sversamento.
Il contrasto al degrado in cui versano i nostri territori, in seno al quale si stanno rivelando utilissimi gli spunti forniti anche dalle apparecchiature di videosorveglianza in dotazione ai Reparti, continua senza sosta e con grande impegno da parte dei militari forestali, spesso con incoraggianti risultati, ma non puó prescindere da una presa di coscienza collettiva che interessi trasversalmente tutte le categorie di cittadini, di qualsiasi etá, affinché questi gesti diventino sempre meno frequenti e ci restituiscano un territorio sano, permettendo alla collettivitá di fruire dei molteplici benefici che gli ambienti naturali offrono a chi sa preservarli.