Il maggio di Maria!
Esulta di gioia la terra accarezzata dal sole della primavera e della Risurrezione!
Anche il cuore inquieto delle umane creature vorrebbe riprendersi dalle paure e dalle preoccupazioni per tante cose. E cresce il desiderio che rifiorisca la vita, da tanto incupita e stanca, e si riaccenda la speranza e ritorni l’esperienza dell’Amore a risuscitare la tradizione della preghiera e della lode nel mese mariano: AVE MARIA!
Nessuno, in questa nostra terra, da secoli affidata alla Sua protezione e al Suo soccorso, può abbandonarla alla dimenticanza e all’indifferenza. Ed anche ai più piccoli, lontani ormai dal fervore della preghiera familiare e dalla frequentazione liturgica, possono ancora giungere i segni e i riflessi della “pietas” e della venerazione alla Madre di Dio. Tutta la nostra cultura, quella popolare, familiare e intima, che resiste all’empietà e all’irruzione devastatrice e concupiscente dell’io senza radici, senza legami e senza affetti, ancora si regge su la centralità costitutiva della Maternità, generatrice dell’esistenza umana nella creazione della Vita e dell’Amore.
“Dio è anche Madre!” è il grande segreto svelato dal Papa dei trentatré giorni, Giovanni Paolo I. E la Maternità Divina si è realizzata nell’anima, nel corpo e nello Spirito della Vergine di Nazaret, la Donna splendida e stupenda che ha concepito e generato Gesù “Figlio di Dio”. Che questi giorni di maggio siano scanditi dalla lode e da impulsi d’Amore alla Divina Immacolata Concezione, alla Divina Sposa dello Spirito d’Amore, alla Madre Divina di Gesù: perché la Trinità è in Maria e Maria è nella Trinità. E tutti noi peccatori apparteniamo alla Divina Famiglia del Padre della Madre del Figlio, figli destinati a vivere eternamente nella Luce, nella Felicità e nell’Amore del Regno della nostra Regina e Madre.
Ora che la Chiesa affronta con il suo “piccolo resto” le insidie tenebrose dei dominatori di questo mondo, deve crescere in noi − uniti, fiduciosi e umili − il desiderio ardente che invoca l’Amore della Madre della Salvezza. Ella è venuta in nostro soccorso, ma inascoltata e addolorata per il pericolo che ci sovrasta con il carico enorme dei disordini morali, delle violenze e dell’odio, dei tradimenti e dei rinnegamenti, ritorna a chiederci preghiere, consacrazione, testimonianze forti e coraggiose di Fede, di Speranza, di Amore. Solo chi crede, spera, ama, non giudica e non condanna, diventa “uomo nuovo”, capace di santità, di umiltà, di purezza, di misericordia, di perdono e può essere accolto dalla spirituale e universale Maternità della Vergine.
“La Donna vestita di Sole con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle”, annunciata nella Rivelazione, da Giovanni Apostolo a questa generazione degli “ultimi tempi”, è Maria Santissima. Ella sta per partorire i figli somiglianti a Lei, con la stessa identità del primo Figlio Gesù, per indirizzarli su la Via delle Beatitudini verso il “Regno dei mille anni”. Con la vittoria del Cuore Immacolato della Vergine Madre, l’avvento del Regno è ormai alle porte. Ora la Divinità della Madre è l’ultimo segreto del Mistero di Dio che ci viene svelato: la Sua partecipazione all’Incarnazione del Figlio è l’Evento grande e sublime che si realizza nella comunione perfetta di Natura umana, la Madre, e di Natura divina, Gesù, per cui i loro pensieri, affetti, gioie, dolori è come se scaturissero da una sola Sorgente. La Madre vive nel Figlio, il Figlio vive nella Madre. Così è, così è stato, così sarà sempre, per tutta l’Eternità!
Per questo la Divina Immacolata Concezione comporta la partecipazione piena di Maria alla sofferenza infinita del Figlio e, quindi, all’Amore infinito per Dio e per gli uomini tutti. La stessa partecipazione della Mamma al Mistero Eucaristico è di comunione perfetta come nel Mistero dell’Incarnazione: la Madre vive nella Natura divina del Figlio, il Figlio nella Natura umana della Madre, eternamente. Corpo di Cristo Corpo di Maria! Lo stesso Mistero della Croce, che si perpetua nel Santo Sacrificio della Messa, si realizza nella Comunione perfetta, per cui la Chiesa di Cristo e di Maria trionferà nel dolore, nell’umiliazione e nella persecuzione. Non riusciamo ancora a capire l’Amore senza dimensione della Madre Celeste che offrì al Padre la vittima pura e santa del Figlio Suo e, con l’Agnello, Se stessa, divenendo vera protagonista della Redenzione e, perciò, Corredentrice. Insieme ai Sacerdoti ora dobbiamo lottare: tutti gli uomini sono coinvolti in questo urto tremendo tra Luce e tenebre, tra Vita e morte eterna, tra Bene e male, tra Verità e menzogna, tra Salvezza e dannazione. In quest’ora della storia, suona già l’ultimo allarme: è il momento di invocare con tenerezza, con umiltà, con amore, come bambini che si stringono alla Mamma, l’aiuto, la grazia, la protezione contro la superbia e l’ipocrisia degli uomini e le insidie del Nemico di Dio. Lo Spirito di Verità, che parla dal 2 febbraio 1999, ci ha confidato la Divinità di questa Santissima Mamma, “la parte femminile di Dio”, perché si compia, in questa “fine dei tempi”, il Mistero della Vita e dell’Amore nel Regno della Divina Volontà.
E si compie, non con una condanna – Dio non condanna – ma con una domanda: “Mi ami tu?”
Davide Nava