La zona rossa diventa bianca rispetto alla esposizione mediatica di Mastella
In occasione della cerimonia di accensione della illuminazione del cono metallico, montato in piazza IV novembre per celebrare il Natale dello scorso anno, Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, disse che, diversamente da come era avvenuto negli anni precedenti, l’accensione dell’illuminazione, anche degli alberi montati lungo Corso Garibaldi, non sarebbe stata accompagnata da musiche, durante tutto il periodo delle festività, “per rispetto verso chi soffre”.
Un’attenzione, quella manifestata allora in presenza della seconda ondata della pandemia, che il sindaco non ha avvertito in occasione della attuale ricorrenza della Pasqua, resa ancora meno festiva, in quanto dominata dall’avvento della terza ondata.
Pavoneggiatosi del fatto che la Regione abbia scelto Benevento come location per il “Concerto di Pasqua di Raidue”, organizzato dalla Melos International, società che collabora con la Rai nella ideazione e produzione di programmi televisivi, Mastella, questa volta, non si è preoccupato di chi soffre, anche perché l’evento, ripreso da Rai2 e differito nella programmazione del 5 aprile prossimo alle ore 9, gli avrebbe dato l’occasione di prendere a pretesto la premiazione di un medico quale rappresentante di una categoria distintasi nel combattere l’epidemia, per esibirsi in funzione della sua riproposizione a sindaco di Benevento.
Sono passati 3 giorni da quell’evento, che, svoltosi la sera del 25 marzo nell’Auditorium Sant’Agostino, ha consentito di riprendere scorci e Monumenti della città da parte di Rai2; ma la protesta monta ancora sui social e da parte delle opposizioni, anche perché il Comune ha dovuto stanziare 15.000 euro, una somma piuttosto esigua se è l’unica utilizzata per compensare la conduttrice Elena Ballerini, il maestro Leonardo Quadrini e la sua orchestra, nonché gli artisti Sal Da Vinci, Enzo Gragnaniello, Katia Ricciarelli, Eugenio Bennato, Francesca Maresca, Rosaria De Cicco, gli Extraliscio e Peppe Barra, il celebre artista divenuto segretario di Noi Campani per la provincia di Napoli.
La stura alla protesta è stata data dal presidente del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, Antonio Verga, il quale, il giorno dopo, in una nota, scrive:
“In piena pandemia ed in zona rossa, nonostante le norme in vigore lo vietassero espressamente, la città di Benevento in dispregio dei 5.000 morti della Campania, brinda con uno spettacolo registrato per la Rai”.
Infatti, ”è quanto avvenuto ieri, fino a tarda notte, nell’Auditorium di Sant’Agostino per la registrazione di un evento spettacolare con la presenza di numerosi artisti e un nutrito pubblico in sala”.
Ma c’è di più: “A infrangere le norme imposte in zona rossa dal Dpcm del 2 marzo 2021, norme che all’articolo 42, comma 2, sospendono gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, sale cinematografiche, in tutti i locali e perfino in luoghi all’aperto, per il contenimento dell’emergenza epidemica, gli organizzatori hanno registrato per conto della Rai uno spettacolo in presenza di pubblico attentamente selezionato, scelto tra i vari rappresentati istituzionali e le Forze dell’ordine, Istituzioni chiamate a far rispettare le leggi, che invece infrangono”.
Ma in un felice passaggio della sua nota, Antonio Verga afferma: “Uno spettacolo, quello di ieri sera, immaginato dalla Rai per promuovere la città di Benevento e che invece diventa un boomerang per la città di Benevento, che ha superato perfino i limiti imposti per il festival di Sanremo, ove il pubblico era rigorosamente sostituito da palloncini”.
Dopo questo passaggio molto pertinente per dare l’idea di cosa è accaduto a Benevento, il presidente del Conservatorio prosegue: “Non ritengo di soffermarmi sull’erroneo coinvolgimento riportato da qualche quotidiano locale di tirare in ballo per l’evento la partecipazione della “Orchestra giovanile del Conservatorio Nicola Sala”, che mai avrebbe potuto partecipare in piena pandemia”.
Infatti, “il Conservatorio “Nicola Sala”, per il rigore delle procedure che lo contraddistingue, mai e poi mai avrebbe esposto i propri giovani musicisti, mettendo a repentaglio la loro salute e quella di altri cittadini”.
Infine, Antonio Verga precisa: “Non appare un caso che gli organizzatori dell’evento si sono guardati bene dal richiedere la collaborazione del Conservatorio e le riprese al Teatro San Vittorino, una delle più belle perle architettoniche della città gestita dal Conservatorio “Nicola Sala”, mentre invece hanno preferito optare per la registrazione in un Auditorium, nonostante l’evento avesse l’intenzione di promuovere i più belli e significativi gioielli architettonici della città di Benevento”.
In risposta, l’assessore al Commercio e alle attività produttive, Alfredo Martignetti, nel ringraziare la Regione per aver scelto Benevento di allestire il predetto spettacolo, ha avuto l’ardire di rispedire al mittente, “per conto della intera comunità” beneventana, quindi anche a nome di chi scrive, dei politici e dei molti cittadini oppositori di Mastella, “lo squallore dell’accusa” di Verga. Ma Martignetti ha lanciato quello che a nostro avviso sembra un monito, nella misura in cui si è chiesto “fino a che punto possa spingersi il presidente del Conservatorio senza poi trarne le dovute conseguenze”.
Infatti, Martignetti, sempre rivolto a Verga, di seguito scrive: “Se non convincono le misure di sicurezza e le prescrizioni indicate dalle autorità sanitarie per manifestazioni come quella dell’auditorium (…), se si coltivano giudizi tanto negativi sulla comunità di appartenenza (che non ha nulla in comune con la velleità di Mastella di rilanciare la sua immagine anche attraverso i programmi di Rai2 – ndr) o almeno sulle istituzioni che la rappresentano, e se finanche si precludono occasioni ai ragazzi del Conservatorio, minando l’immagine stessa (!) dell’Istituto beneventano, perché si occupa ancora quel ruolo?”.
Addirittura, Mastella, sulla sua pagina Facebook scrive: “A chi fa finta di non capire, voglio dire che il concerto ”Abbracciamoci” in ricordo dei morti del COVID è stato organizzato non dal Comune, ma promozionerà la città di Benevento in vista della ripresa che ci sarà. E tornerà utile per il turismo e l’economia locale. Chi starnazza con accenti populistici, fa solo il male della città”. Beato lui, che, dopo i risultanti del tutto sconfortanti conseguiti dalla città in cinque anni, fa solo il bene dei cittadini.
Ma, poi, se il concerto non è stato organizzato dal Comune, e Mastella non dice chi lo ha allestito, viene da domandarsi come mai la segreteria provinciale di Noi Campani conferma “stima all’assessore Martignetti”? “Se qualcuno pensa di raccogliere consenso con atteggiamenti da populismo d’accatto”, afferma il comunicato di Noi Campani, “finirà nella palude della ipocrisia”. In questo passaggio, traspare lo stile di Mastella, allorché il sindaco, nel suo post usa in versione di aggettivo il sostantivo “populismo”. Ma anche la successiva considerazione apparterrebbe al suo stile, nella misura in cui la segreteria del suo partitino afferma: “Tra le tante bugie e mistificazioni c’è una sola realtà, una imbarazzante ammucchiata di consiglieri con una sola ossessione: Mastella”.
A parte il fatto che Mastella non costituisce una ossessione, bensì un incomodo, un danno non tanto per i suoi oppositori quanto per i cittadini di Benevento, i sui seguaci dovrebbero spiegare come mai Martignetti avrebbe subito il danneggiamento della propria autovettura per aver inaugurato la politica del rigore relativamente al rispetto delle norme anti-covid da parte di commercianti e attività economiche, per poi consentire l’allestimento di quel concerto in dispregio delle stesse norme.
Si è detto che il concerto si è svolto a porte chiuse. Ma a porte chiuse erano stati organizzati anche ricevimenti di una ventina di persone, in locali ampi, per festeggiare le più varie ricorrenze. Eppure, ristoratori e partecipanti ai ricevimenti sono stati sanzionati dalle forze dell’ordine, avvertite da chi non si fa i fatti propri. Avvertite evidentemente da questa categoria di persone, anche la Polizia municipale avrebbe fatto irruzione in qualche scuola di ballo, dove a 5-6 donne, equipaggiate di mascherine e distanziate tra di loro, venivano impartite, in locali pure ampi, lezioni di ballo di gruppo.
Se l’allestimento del concerto è avvenuto nel rispetto delle norme anti-Covid previste per le zone rosse, anche quei ricevimenti e quelle lezioni di ballo erano stati organizzati nel rispetto delle predette norme.
Sembra, perciò del tutto opportuno la richiesta di dimissioni avanzata a Martignetti dalle pentastellate Marianna Farese e Anna Maria Mollica; dal pattista Vincenzo Sguera, dai moderati Antonio Puzio e Mimmo Franzese da Italo Di Dio e Delia Delli Carri di Città Aperta, dalla forzista Angela Russo; da Floriana Fioretti, Marialetizia Varricchio e Luca Paglia, i quali, espressione della maggioranza del Pd, sono costretti a chiamarsi “Democratici per l’Alternativa”, poiché il gruppo, purtroppo ufficiale, del Pd, composto da Raffaele Del Vecchio, Cosimo Lepore e Francesco De Pierro, è stato sconfessato dalla maggioranza del Partito, in quanto, nel Consesso cittadino, rappresenta la sinistra di sua maestà.
Gli undici consiglieri comunali che hanno chiesto le dimissioni di Martignetti si sarebbero aspettati “maggiore sensibilità, attenzione e rispetto verso chi oggi, da circa un anno, ha un’attività chiusa e non riesce a sbarcare il lunario; è in difficoltà economiche e non riesce ad uscirne”. Semmai, i “15.000 euro sottratti alle casse comunali”, per finanziare “un concerto riservato alla casta”, potevano essere utilizzati, invece, “Per dare un contributo economico alle categorie produttive più svantaggiate e messe in ginocchio dalla crisi causata dalla pandemia”.
Molto eloquente appare poi il passaggio finale del comunicato degli undici consiglieri: “Tra restrizioni, privazioni e continue richieste di osservanza rigorosa delle norme di sicurezza, anche attraverso (patetiche) telefonate e (ridicoli) post a raffica sui social, piuttosto che dare il buon esempio, le principali cariche istituzionali, per smania di protagonismo, non si sono sottratte a eventi mondani in spregio ai sacrifici cui si stanno sottoponendo i cittadini”.
Secondo qualche giornalista, che di recente ha abbracciato la causa di Mastella, dopo aver fatto, pare, campagna elettorale per la candidata di Forza Italia alla ultime regionali, dovremmo invece gioire tutti per lo spazio di visibilità su un circuito televisivo nazionale, piuttosto che gridare allo scandalo, indignarsi del fatto che il sindaco ha aperto le porte della città per dire alla TV di Stato che meritiamo una vetrina nazionale, perché abbiamo teatri meravigliosi che meriterebbero di essere celebrati con la presenza di artisti di primo piano.
Questo nuovo “acquisto” di Mastella, che ha pure frequentato, a fasi alterne, l’area del centro sinistra, esclude, però, che l’iniziativa sia stata voluta in chiave elettorale da Mastella, poiché è ancora lontana la data delle elezioni comunali, ma non sa che Mastella, da quando si è insediato a Palazzo Mosti è stato sempre in campagna elettorale, una volta per le politiche, in cui ha fatto nominare senatrice la moglie, un’altra volta per le europee, esponendo, in questo caso, Molly Chiusolo ad una brutta figura, ed infine per le regionali, quando ha fatto eleggere Luigi Abbate.
Anche il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, fa da sponda a Mastella nel porre in essere politiche clientelari. Infatti, rispetto alla nomina alla presidenza del Centro Servizi Territoriali di Oberdan Picucci, dimessosi da assessore comunale in attesa di essere nominato presidente della Gesesa, una carica attribuita poi all’avvocato di Mastella, il consigliere provinciale dem, Giuseppe Antonio Ruggiero, è stato costretto a chiedere al direttore generale della Provincia, Avv. Nicola Boccalone, copia degli atti relativi a tale nomina, considerato che all’albo pretorio della Provincia non vi è traccia. Pertanto, per il consigliere Ruggiero, sarebbe interessante ottenere, anche per la nomina del consigliere comunale di Benevento, Antonio Capuano, nel CdA dell’ASEA, “copia della dichiarazione di accettazione, considerato che in base alla legge Severino questi due amministratori sarebbero incompatibili con i ruoli attualmente svolti, membro del CdA dell’ASEA e presidente del CST”. Speriamo che Di Maria, nel rispondere al consigliere dem, non parli di ennesimo stalking istituzionale posto in essere da Ruggiero.
Fino a quando si voterà, avremo occasione di vedere ancora cosa sarà capace Mastella di porre in atto in funzione della sua rielezione a sindaco. Non a caso, nel nostro precedente pezzo, avevamo ravvisato la necessità che le opposizioni dimissionassero il sindaco. Infatti, se agli undici consiglieri che hanno chiesto le dimissioni di Martignetti, aggiungiamo Luigi Scarinzi, la forzista Pina Pedà, Marcellino Aversano, eletto in Alleanza Riformista, e Angelo Feleppa, non configurabili ufficialmente, almeno finora, nella maggioranza mastelliana, e se i tre consiglieri del Pd, non riconosciuti dalla maggioranza del partito, la smettano di fare la sinistra a sua maestà, esistono i numeri per dimissionare Mastella. Ma Raffaele Del Vecchio ha già dichiarato di voler partecipare ad una alleanza locale, in sostegno di Mastella, suo competitore nel ballottaggio del 2016, sul modello regionale che ha portato alla vittoria il Presidente Vincenzo De Luca.
Giuseppe Di Gioia