I pini di viale degli Atlantici hanno resistito alle ennesime violente raffiche di vento, ma c’è chi si ostina a tagliarli
La caduta di un albero, nei pressi dello stadio “Vigorito”, sotto la pressione di violente folate di vento, avrebbe dovuto indurre il sindaco di Benevento a ritenere che i pini di Viale degli Atlantici, avendo resistito ancora una volta a forti raffiche di vento, si sarebbero sottoposti ad un ulteriore collaudo, anche perché era di grosso fusto l’albero abbattuto dal vento.
Invece, no! L’albero caduto, secondo Mastella, sta a dimostrare che i pini da abbattere diventano sempre più pericolosi per la pubblica incolumità, per cui, quando le previsioni meteo segnalano raffiche di vento, è opportuno, sempre secondo il sindaco, addirittura chiudere al transito di autoveicoli viale degli Atlantici. Insomma, la sua precauzione equivale a quella di abbattere un fabbricato che non ha manifestato crepe rispetto ai sussulti e alle ondulazioni di un terremoto di 6-7 gradi della scala Richter.
Se il sindaco, che non è un agronomo, non ha fatto questa considerazione, dovrebbe fare il mea culpa Giuseppe Cardiello, l’ultimo agronomo che, incaricato dal Comune di periziare i pini di viale degli Atlantici, è giunto alla conclusione secondo cui 24 dovrebbero essere abbattuti inevitabilmente, mentre per altri 34 sarebbe consigliato l’abbattimento.
In base a questa perizia, dei 123 pini, che in duplice filar conferiscono bellezza al viale, dovrebbero essere abbattuti 58, qualcosa come il 50%, una sorte, tuttavia, meno grave rispetto a quella sentenziata da Aniello Andreotti, il funzionario della Regione che, qualche anno fa, ne aveva consigliato il totale abbattimento.
I risultati della perizia sono stati illustrati, il 22 gennaio, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore all’Ambiente, Gerardo Giorgione, dal dirigente del settore Urbanistica, Antonio Iadicicco, dalla presidente della commissione Ambiente, Mila Lombardi, alla presenza dell’agronomo Cardiello e di Giovanni Fornataro, colui che, a pini abbattuti, dovrebbe dare il nuovo volto al viale, attraverso la messa a dimora di piante di basso fusto.
I pini ritenuti pericolanti da Cardiello, dovrebbero essere abbattuti nel lasso di poco tempo, secondo l’assessore Giorgione, incurante del fatto che, dopo il taglio disposto dal sindaco di 12 esemplari il 9 marzo 2019, si è costituito, a difesa dei pini, il comitato “Giù le Mani”, che ha fatto periziare nel mese di giugno dell’anno scorso quelle alberature da Rocco Sgherzi, un agronomo di non minore valore rispetto a Cardiello, mentre il movimento “Benevento Città Verde”, promosso da Ambener De Iapinis, ha presentato, appena dopo quel taglio, un esposto in Procura, le cui indagini hanno portato alla nomina di un CTU, nella persona di Claudio Massimo Colombo, che, nel mese scorso, si è recato al Comune per acquisire gli atti relativi alla vicenda dei pini.
Il prof. Sgherzi, dopo la sua perizia, minimizzata da Iadicicco ad una passeggiata, ritenne che i pini pericolanti erano riconducibili ad un numero di poche unità. Il sindaco lo contattò telefonicamente, ma in considerazione, probabilmente, del rassicurante giudizio espresso da Sgherzi sui pini, si guardò bene dal commissionargli l’incarico.
Da quando Mastella si è posto il problema di sostituire i pini di viale degli Atlantici, di via Pacevecchia e, in prosecuzione, di via Fratelli Rosselli, per un totale di più di 300 esemplari, con il pretesto di difendere l’incolumità dei cittadini, altri agronomi hanno visionato e/o periziato quei pini, rendendosi funzionali al sindaco, ma senza pervenire, in incontri collegiali con altri tecnici, per quanto ci risulti, ad una conclusione, rinviata sempre a successive verifiche. Solo Cardiello, cui era stata commissionata la perizia, ha presentato una relazione.
Rispetto a ciò che si era messo in moto sul taglio massivo di pini, prima che venisse conferito l’incarico al salernitano Cardiello, si era mosso anche Mario Pagano, il Sovrintendente alle antichità, alle belle arti e al paesaggio per le province di Caserta e Benevento, a difesa appunto del valore paesaggistico dei pini che fiancheggiano, in duplice filar, le tre arterie cittadine.
Nel corso dell’incontro avuto con il sindaco, il 12 maggio dell’anno scorso, Pagano non si era opposto al taglio di pini ritenuti pericolanti da una accurata perizia. Ma a Pagano non è pervenuta la perizia di Cardiello, che consiglia, secondo quanto ci è dato di apprendere da notizie di cronaca, il taglio addirittura di pini non pericolanti ma antiestetici, cioè dal fusto non eretto.
Solo all’esito di quella conferenza stampa, Mario Pagano avrebbe saputo che dovrebbe essere tagliato il 50% dei pini, un numero piuttosto eccessivo, e si sarebbe lamentato del fatto che non gli fosse stata inviata la perizia di Cardiello.
Eppure, Pagano ha ricordato che, rispetto alla tendenza del Comune di ricorrere a tagli ritenuti immotivati, già il suo predecessore, Salvatore Buonanno, leggiamo sul Mattino del 30 gennaio, aveva, il 16 novembre 2018, inviato una lettera al sindaco: “Per gli interventi su alberi ricadenti in area sottoposta a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali, si comunica che prima di ogni singolo intervento dovrà essere attivata la procedura autorizzativa nel rispetto degli articoli 21 e 146 del Codice”.
Allo stato, con una indagine giudiziaria in corso e nelle more che la Sovrintendenza si esprima sulla perizia di Cardiello, qualora ne verrà in possesso, sembra strano che l’assessore Giorgione abbia dato mandato, il 29 gennaio, agli uffici comunali di attivare la procedura per il taglio degli esemplari a rischio imminente.
A tale proposito, dal momento che Giorgione si sta dimostrando, a nostro avviso, più realista del re, una domanda nasce spontanea, avrebbe detto Antonio Lubrano: Quale sarebbe stato il giudizio dell’avv. Giorgione sul taglio imminente dei pini, se egli, in mancanza di una “riabilitazione” da parte di Mastella (infatti, nel mese di agosto 2016, era stato costretto dal sindaco a dimettersi da assessore all’Urbanistica per aver postato sulla sua pagina facebook una foto razzista con parole irriguardose verso l’allora presidente del Consiglio, Renzi, e la rispettiva consorte), non fosse stato richiamato in Giunta?
Un fronte di forze del centro sinistra, del civismo e dell’associazionismo, unito, può mandare a casa Mastella
C’è solo da sperare che non si pervenga, prima delle elezioni amministrative, al taglio dei pini ritenuti pericolosi da Cardiello. Dopo di che, i pini, al netto dei pochi ritenuti pericolanti dal prof. Sgherzi, non verranno tagliati, se i cittadini di Benevento non saranno tanto…ingenui dal riconfermare la fiducia a Mastella.Se il fronte del centro sinistra, del civismo e dell’associazionismo, convergeranno sul nome di un solo candidato sindaco, Mastella dovrebbe essere mandato a casa, poiché, oltre a ciò che egli riuscirà a calamitare intorno a “Noi Campani”, in termini di liste espresse dal suo entourage, comprese quelle annunciate da qualche fanfarone, dall’esterno potrebbe contare solo sull’apporto di tre consiglieri, che, sconfessati dal Pd, rappresentano ufficialmente il Pd in Consiglio comunale, mentre il gruppo che rappresenta la maggioranza del Partito Democratico, pervenuto alla necessità di scindere le proprie responsabilità da quelle dei filomastelliani, è costretto a chiamarsi “Democratici per l’Alternativa”.Ovviamente, la possibilità che quel gruppo di filomastelliani, che ha assicurato a Mastella il numero legale in Consiglio, nella misura in cui il sindaco non riusciva ad esprimere una sua maggioranza, possa presentare una lista schierata con Mastella, è data dal Mattino. A leggere la pagina locale del quotidiano di Napoli, infatti, è un po’ difficile per i cittadini risalire, sul versante elezioni, a come stanno realmente le cose, così come per Gramsci, risalire al reale svolgimento degli avvenimenti nel Paese e nel Mondo, era come “tirar sangue dalle rape”, attraverso la lettura dei giornali dell’epoca, stante quanto egli, in una lettera dal carcere, ha scritto alla cognata Tania.E’ difficile leggere sul Mattino di difficoltà che incontra Mastella nel prepararsi alle elezioni, mentre sulle forze politiche che si contrapporranno a lui, si legge di divisioni, di mancanza di unità di intenti e di tante altre difficoltà.Eppure, Mastella, quando viene attaccato rispetto a sue sortite, a suoi post e a sue prese di posizione, risponde con livore pur di dare una motivazione alle sue scelte. Il 30 gennaio, sulla sua pagina facebook, ha postato: “Io credo di venire incontro alle esigenze di tanti genitori, preoccupati per la salute dei loro figli, e cioè consentire la DaD a quanti, motivatamente, ne facciano richiesta, sia scelta saggia. Questo dipenderà dalle decisioni dei dirigenti scolastici”.
La segreteria provinciale del Pd, in un comunicato del 31 gennaio cerca di cogliere il senso di questo post allorché scrive: Il compito della politica, in questo momento, è quello di supportare e aiutare presidi e docenti nel difficile compito che stanno portando avanti. Invece, è proprio di sabato scorso l’ennesimo messaggio su facebook del sindaco di Benevento Clemente Mastella che, tra un viaggio e l’altro a Roma, ha trovato il tempo per fare pressione sui dirigenti scolastici affinché gli studenti non rientrino nelle classi”.Ovviamente, nel comunicato, pubblicato in buona parte dal Mattino, “il Partito Democratico del Sannio esprime la massima solidarietà a tutti i dirigenti, i docenti e tutti i lavoratori del reparto scuola che in queste settimane hanno permesso di riaprire in sicurezza le scuole della provincia di Benevento”; esprime “la consapevolezza che le ultime settimane sono state complesse per tutto il mondo della scuola, impegnato a lavorare per la riapertura dei plessi scolastici in piena sicurezza”; è convinto che “in questa fase storica la responsabilità di tutti gli amministratori e in particolare dei sindaci è quella di garantire la sicurezza degli istituti e il buon funzionamento del servizio dei trasporti pubblici; chiede “alla politica tutta di essere più responsabile e di supportare presidi, docenti e personale della scuola affinché l’anno scolastico possa svolgersi in sicurezza”.Ma è bene riportare la risposta di Mastella, pubblicata dal Mattino, all’appunto del Pd: “Non ho mai messo pressione ai dirigenti scolastici, con cui tra l’altro si relaziona proficuamente l’assessora all’Istruzione Rossella Del Prete, e mai mi sarei permesso di intromettermi in scelte di natura didattica, mancando di rispetto alla professionalità e all’impegno da loro finora profuso. Io ho esperienze di insegnamento, conosco bene le dinamiche scolastiche e per chiamarmi in causa dovrebbero trovare argomentazioni più serie, e non lanciarsi in polemiche sterili e in questo momento inopportune”.A nostro avviso, la cosa buona detta da Mastella è quella di prorogare a fine luglio la chiusura dell’anno scolastico, per consentire agli studenti di recuperare il tempo perduto, poiché non tutti hanno potuto seguire la DaD, con tutte le difficoltà che essa comporta.
Giuseppe Di Gioia