L’Accademia del Conservatorio di Santa Cecilia presenta, su Rai5, Pappano e Bollani
Un evento di grande spessore, vero e proprio, è stato quello che è stato mandato in onda lo scorso 21 gennaio da Rai Cinque, con il concerto suonato dall’Orchestra di S. Cecilia di Roma, diretto dal M° Sir Antonio Pappano, che ne è direttore musicale stabile dal 2005.
Sotto la sua guida, il prestigio di questa Orchestra ha avuto uno slancio straordinario ed ha ottenuto grandi riconoscimenti internazionali. L’Orchestra insieme al Coro sono stati ospiti dei maggiori festival nazionali ed internazionali.
Grande è anche la produzione discografica dopo una lunga collaborazione con alcune delle più celebri etichette internazionali, che ha prodotto immemorabili testimonianze storiche, attività che è stata in questi ultimi anni molto intensa.
Questa accademia trova origine nel 1585, anno in cui con la bolla papale di Papa Sisto V, viene fondata la stessa e posta sotto la protezione di due grandi santi della musica occidentale: San Gregorio, che diede il nome al canto gregoriano, e S. Cecilia, definita la patrona della musica.
L’Accademia, nata come una congregazione a scopi artistici ed assistenziali, nel corso dei secoli è diventata quella che oggi rappresenta un’Accademia Internazionale, con un corpo accademico costituito da 70 membri effettivi e 30 onorari.
Di essa hanno fatto parte, nel corso dei secoli, quali soci, i maggiori musicisti italiani e stranieri, quali Giovanni Pierluigi da Palestrina, Alessandro e Domenico Scarlatti, Mercadante, Doninzetti, Rossini, Paganini, Auber, Liszt, Mendelssohn, Berlioz, Gounod e Meyerbeer, ed anche la stessa austera, regina Vittoria d’Inghilterra.
L’orchestra ed il coro sinfonico sono stati sempre particolarmente apprezzati. Ne sono stati direttori Mahler, Debussy, Strauss, stravinskij, Sibelius, Toscanini, Karajan.
L’attività didattica vien svolta in maniera eccellente ed i corsi di perfezionamento sono tenuti dai migliori solisti.
L’Orchestra ha iniziato il programma della serata con il “Concerto in si minore per 4 violini, archi e continuo”, di Antonio Vivaldi tratto dalla raccolta “L’estro armonico”. Le parti soliste sono state eseguite, con grande maestria, da Carlo Maria Parazzoli, Andrea Obiso, Alberto Mina e David Romano.
Per la seconda parte del concerto, Sir Pappano, che ricordiamo è anche il direttore onorario della nostra Orchestra Filarmonica di Benevento, ha diretto “la Suite” dal Pulcinella di Stravinskij, nella versione da lui stesso preparata, per la compagnia del Ballets Russes, commissionatagli dall’impresario Sergej Diaghilev.
La chiusura del concerto è stata affidata a Stefano Bollani, un nome nella pianistica attuale, che abbiamo visto e sentito nell’esecuzione dove, come sempre, dimostra tutta la sua felicità nel suonare il pianoforte con una grande maestria. Il concerto per pianoforte n. 23 Kv 488 di Wolfang Amadeus Mozart è stato il pezzo centrale della serata.
Le sue prestazioni sono sempre importanti, e danno grande gioia a chi lo ascolta. In qualunque genere musicale egli si cimenti riesce sempre a trasmette una notevole contentezza, perché dimostra di essere felice di suonare, con la sua grande capacità di spaziare nei vari generi musicali dal classico al jazz, bravura che ha ampiamente dimostrato quando ci ha concesso anche dei fuori programmi, come “Il sentiero” di Francis Poulenc, che ha definito “un contemporaneo non nel senso di Mozart, ma quale nostro contemporaneo”.
Questo evento, presentato da un canale della Rai, ha visto ben tre grandi colossi della musica attuale, che insieme ci hanno offerto uno spettacolo veramente di rara bellezza. Ascoltandoli, abbiamo avuto modo di riflettere anche sul significato dell’affermazione: “ La bellezza salverà il mondo”, considerazione che viene fatta da F. Dostoeyskij, ne ”L’idiota”.
Con le note, in particolar modo di questo concerto, l’animo si eleva verso l’alto, dimentico finalmente delle brutture cui è costretto ad assistere in questo momento di pandemia; un momento drammatico per la salute e per l’economia mondiale; un momento in cui si assiste, come già è avvenuto nei secoli scorsi, alla rincorsa di appetiti personali, soprattutto in politica, da parte di chi ritiene di approfittare di questi momenti di grande difficoltà, per distruggere il nemico.
Non dimentichiamo che mai prima d’ora fu più vera l’espressione: ”Nessuno si salva da solo”, concetto che, nel 2011 , la scrittrice Margaret Mazzantini ha elaborato e che Papa Francesco ha recentemente ribadito nella sua intervista al TG5 domenica 21 gennaio: ”Dimentichiamo l’io ed abbracciamo il Noi”.
Il suo discorso é un invito ad abbandonare il puro e semplice individualismo e a cercare sempre l’altro.
Maria Varricchio