Covid 19: l’associazione Altrabenevento chiede l’intervento del Presidente Sergio Mattarella
La presidente dell’associazione Altrabenevento ha inviato oggi pomeriggio una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ecco il testo.
“Illustrissimo Presidente,
Le scriviamo per segnalare l’assurda, inaudita, inaccettabile situazione che si è determinata in Campania ed in particolar modo a Benevento, per la gestione della cosiddetta emergenza Covid19.
In questo periodo, infatti, siamo in ansia per il coronavirus, che certamente consideriamo come un problema serio per i suoi effetti sulla salute, ma soprattutto siamo ossessionati dalle continue e contraddittorie norme che ci vengono imposte dal governo centrale, dalla Regione e dal sindaco della città.
Si tratta di provvedimenti spesso immotivati, confusi, continuamente modificati tanto da creare uno stato d’ansia con effetti molto dannosi per la nostra salute. Ai timori per il possibile contagio da Covid19 si aggiungono le preoccupazioni per le possibili sanzioni dovute a mancato rispetto di norme che sono annunciate all’ultimo momento (la chiusura delle scuole otto ore prima) e che risultano spesso incomprensibili.
Negli ultimi 12 giorni, cioè dal 14 ottobre, si sono susseguiti 3 DPCM e 7 Ordinanze del Presidente della Regione Campania con l’aggiunta di 6 chiarimenti/integrazioni o rettifiche.
Insomma, più di un provvedimento al giorno, senza contare le circolari ministeriali, con disposizioni contrastanti.
Ovviamente non potevano mancare le ulteriori ordinanze o pressanti inviti e raccomandazioni del sindaco di Benevento, Clemente Mastella che chiude ed apre strade e piazze secondo criteri incomprensibili, preannuncia ulteriori imminenti disastri, offre alla città test e tamponi di cui non si comprende la ragione.
Certo bisogna tenere alta la guardia richiamando tutti al senso di responsabilità e al rispetto delle regole, ma quando si esagera si crea panico con effetti devastanti sul sistema nervoso. Questa paura indotta da questi esagitati comportamenti dei nostri rappresentati istituzionali rischia di appesantire oltre misura anche il sistema sanitario perché i cittadini spaventati possono chiedere il ricovero ospedaliero anche quando non è necessario.
Per fortuna almeno questo non è successo. Finora in Campania solo il 5% dei casi positivi al tampone presenta sintomi. Questa tendenza è confermata anche nel Sannio dalla bassa percentuale dei ricoveri, solo il 7% dei contagiati.
Ovviamente il numero dei soggetti positivi al tampone è aumentato, soprattutto perché si fanno più test, ma il 93% dei contagiati può rimanere a casa perché asintomatico o con sintomi lievi e curabili a domicilio.
Questo dato ci dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo perché finalmente il Covid19 non è associato solo al pericolo intubazione e morte: sappiamo che è un virus pericoloso ma si può curare, anche a casa.
Certo bisogna stare attenti ma francamente non ci pare che l’aumento dei contagi sia dovuto a comportamenti irresponsabili. Crediamo, invece, che le regole stabilite e le scelte organizzative siano state contraddittorie o inefficaci.
Dalla fine della cosiddetta prima fase, tra maggio e giugno, era annunciato l’inevitabile aumento dei contagi in autunno ma tutti hanno sostenuto, giustamente, dal governo nazionale agli amministratori locali, che bisogna convivere con il virus perché non si possono chiudere attività produttive, scuole e servizi.
Bisognava, di conseguenza, organizzare diversamente i trasporti, lo smart working negli uffici pubblici, le attività formative e differenziare gli orari per evitare “ore di punta”.
Tutto questo non è stato fatto e anche il sistema di tracciamento dei contagi è miseramente fallito. In provincia di Benevento, ad esempio, la ASL ha comunicato con estremo ritardo i contagi in alcune scuole (almeno 5) vanificando in tal ora la possibile tempestiva quarantena degli insegnanti e degli studenti.
Pure il corpo di Polizia Municipale di Benevento è diventato un focolaio (finora sono otto i casi positivi) perché non è stata disposta l’efficace quarantena né si capisce come e perché sono stati richiesti per alcuni i tamponi della ASL e per altri quelli del laboratorio privato.
Ovviamente, per tentare di nascondere i propri insuccessi e connesse responsabilità si cerca di trovare il capro espiatorio. Questa volta sono i giovani e la “movida” e quindi gran parte dei provvedimenti si concentrano sugli orari delle attività di ristorazione e la chiusura di alcune strade (a volte viene richiesta la interruzione di un solo tratto davanti ad un solo bar dimenticando altri ancora più affollati).
Ma è chiaro che si tratta di provvedimenti inutili perché non si risolvono così i problemi dei trasporti e degli affollamenti durante la giornata.
Occorre invece potenziare il sistema di tracciamento e della quarantena, rafforzare il servizio della ASL di Benevento, rafforzare il servizio sanitario e sostenere soprattutto i medici di base, fare chiarezza sui laboratori privati autorizzati a fare i tamponi, aiutare le categorie più colpite ma evitare che la “emergenza” sia utilizzata per la gestione clientelare di aiuti ed appalti.
Per questo confidiamo nel suo autorevole intervento. Grazie”.
La presidente Sandra Sandrucci